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Vittorio Arrigoni, Agnus dei, sacrificato sull’altare della dis/umanità

Publie le venerdì 15 aprile 2011 par Open-Publishing

Vittorio Arrigoni, Agnus Dei, sacrificato sull’altare della dis/Umanità!!!

http://www.pugliantagonista.it/openarea/gaza_restiamoumani.htm

In questo momento di profondo dolore non mi importa se qualcuno storcerà il caso di questo accostamento tra Vittorio e la simbologia che richiama la religione cristiana, ma chiunque abbia conosciuto Vittorio, chiunque avesse avuto la volontà di leggere i suoi scritti da Gaza, i suoi reportage su quell’orrore quotidiano che si perpetra ogni giorno in quel luogo , che è divenuto un unico e grande altare grondante di sangue e dove la negazione del termine stesso di Umanità è assunto a ragion di Stato da Israele ,( ma anche da un mondo inerte ed egoista) ebbene Vittorio è stato consapevolmente trasformato in un agnello sacrificale da parte di coloro che in quei luoghi sguazzano e sopravvivono, da tempo ormai immemorabile, con l’unica pratica , quella dell’omicidio di Stato, sia quello collettivo come durante i bombardamenti dell’operazione Piombo Fuso che nella quotidianità dei morti ammazzati contadini o, bambini o militanti di Hamas nei raid delle forze israeliane, perpetrando il rito biblico della Strage degli innocenti.

Sapere che poi possa essere vero o no, Vittorio sia morto in nome di una faida interna a componenti impazzite di movimenti islamici radicali, interni ai gruppi che si contendono il potere in quel luogo di negazione dell’Uomo, non cambia questo giudizio.
Né può bastare dire che Vittorio era nella lista nera dei Servizi Segreti Israeliani, tra coloro che dovevano tacere su ciò che accade a Gaza e la sua morte , avvenuta quando si stanno affrettando i preparativi per una nuova Freedom Flotilla, potrebbe lasciar ipotizzare che sia inserita in questo quadro, ma…

il suo Restiamo Umani forse ci consiglierebbe di lasciar perdere analisi da intellettuali più o meno da salotto , da consumatori di clic del web, no!

Non basta tutto ciò a dare un senso, una spiegazione della sua morte!

Ce lo faceva capire anche lui con quel suo “flemmatico” raccontare la violazione di tutto ciò che può avere parvenza di umanità, senza astio, con la constatazione che quando si arriva a questo punto è giunto il momento di spogliarci di tutto ciò di cui noi ci circondiamo, di quelle presunte ricchezze che ci danno tanto senso di sicurezza per far ricominciare il cammino a questa razza, quella Umana che, impazzita dal suo senso di onnipotenza , sta distruggendo se stessa e il mondo che la circonda, trasformando ogni luogo in cui essa vive in una Gaza ripetuta migliaia e milioni di volte….

Ce lo raccontava con quel suo perenne e distaccato dolore quando ci parlava dei bambini palestinesi straziati da fosforo israeliano o semplicemente incapaci di essere curati da malattie banali a causa dell’Embargo israeliano a cui un mondo ottusamente inerte non si oppone.

C’era una sorta di rassegnazione , dolorosa, da essere umano in attesa di martirio sentendo che quello che si faceva al popolo di Gaza ogni giorno era anche la crocifissione perenne di quella parte che rimane ancora in noi tutti del senso di Umanità, che lui attraverso il particolare dono del saper comunicare in maniera semplice, senza orpelli, semplicemente facendosi arma della verità che lui dava speranza a tanti e fastidio a troppi, ma non se ne curava , un esempio per tutti coloro che credono nell’importanza di testimoniare, attraverso gli strumenti dei media, la necessità di un profondo cambiamento del mondo in cui viviamo.

Ciao Vittorio

Antonio Camuso e la redazione di Pugliantagonista.it

Brindisi 15 aprile 2011