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Wikileaks, una scheda riassuntiva

Publie le lunedì 29 novembre 2010 par Open-Publishing

Leader politici, Onu, armi e programmi nuclearei, terrorismo: i messaggi diplomatici americani pubblicati da Wikileaks non risparmiano quasi niente e nessuno con un linguaggio netto e colorito:

A come Abdullah. Il re saudita’ esorto’ piu’ di una volta gli Usa ad attaccare l’Iran per bloccare il programma nucleare di Teheran. "Bisogna tagliare la testa al serpente", ha implorato re Abdullah in uno dei passaggi rivelati.

B come Berlusconi. L’incaricato d’affari dell’ambasciata Usa a Roma, Elizabeth Dibble, giudicava Silvio Berlusconi un leader "inefficace" che spreca le sue energie alle feste. Il diplomatico americano definisce il premier "incapace, vanitoso e inefficace come moderno leader europeo".

C come Clinton. I diplomatici Usa trasformati in spie per carpire segreti e intenzioni del segretario generale Ban Ki-Moon. Il segretario di Stato Usa in una nota del 31 luglio 2009 chiese di mettere sotto osservazione i diplomatici stranieri all’Onu e i vertici del Palazzo di vetro.

C come Cina. Emerge un piano americano per spingere i sauditi a offrire una costante fornitura di petrolio a Pechino, in modo da liberare la Cina dalla dipendenza energetica dall’Iran; e i sauditi avrebbero concordato e insistito con Pechino perche’ non si opponesse alle sanzioni contro Teheran.

E come Erdogan. Gli Usa mettono in evidenza che il primo ministro turco costituisce una minaccia islamica perche’ sarebbe in particolare sotto l’influenza del suo ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu.

E come Eritrea. Accusata di sostenere le milizie islamiche in Somalia. L’ambasciatore Usa, Ronald McMullen, scrisse a Washington che i funzionari dell’Asmara "sono ignari o mentono" quando negano di sostenere gli Shabab, il gruppo islamista legato ad Al Qaeda e in lotta contro il governo di transizione somalo.

G come Gheddafi. Il leader libico e’ visto "raramente" senza la compagnia della "sua infermiera ucraina", descritta come una "bionda voluttuosa". Secondo l’ambasciatore Usa a Tripoli il colonnello "usa il botulino ed e’ un vero ipocondriaco che fa firmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori".

I come Israele. I rapporti rivelano un fronte comune tra Israele e alcuni dei suoi avversari arabi di lunga data, in particolare i sauditi. Il risultato e’ che pubblicamente gli Stati arabi stanno zitti, nel timore di tensioni e violenze interne; in privato premono per un’azione forte.

K come Kim Jong-il. Il leader coreano viene descritto come un "vecchio tizio flaccido" e qualcuno che comunque ha sofferto "traumi fisici e psicologici" a causa dell’icuts.

K come Karzai. Il presidente afghano e’ "un uomo estremamente debole che non ha ascoltato gli eventi e che invece si e’ lasciato influenzare da qualcuno venuto per raccontargli le storie piu’ bizzarre e complotti contro di lui".

M come Merkel. Il Cancelliere tedesco non appare una leader carismatica secondo i "ritratti" dei diplomatici americani. Merkel e’ descritta come una leader "poco creativa" che "evita i rischi", una politica che preferisce "restare in retroguardia per conoscere gli equilibri delle forze".

M come Mugabe. Il presidente dello Zimbabwe e’ semplicemente bollato come "il vecchio pazzo" da Maite Nkoana-Mashabane, ministro sud-africano per la cooperazione internazionale, in un rapporto da Pretoria.

N come Nordcorea. Ha fornito all’Iran missili sofisticati capaci di colpire capitali dell’Europa occidentale e Mosca.

N come Netanyahu. Il premier israeliano e’ "elegante e affascinante", ma non mantiene le promesse.

P come Putin. Il premier russo definito "macho". Dai documenti di Wikileaks emerge inoltre il rapporto "straordinariamente stretto" con Berlusconi. Si parla di "generosi regali, lucrosi contratti in campo energetico e un oscuro intermediario italiano che parla russo". Secondo i diplomatici Usa Berlusconi appariva sempre piu’ come "il portavoce di Putin" in Europa.

S come Sarkozy. L’ambasciata americana a Parigi ricorda lo stile "autoritario" del presidente francese, abituato a bacchettare frequentemente la sua squadra e lo stesso premier.

S come Siria. Preoccupazioni americane per la continua fornitura di armi "sempre piu’ potenti" a Hezbollah nonostante Bashar al-Assad avesse garantito al Dipartimento di Stato americano di non fornire armi alla milizia nel sud del Libano.
(AGI)

Fonte: http://www.liberazione.it/news-file...

Con WikiLeaks vediamo uno spicchio di verità smascherando gli spioni USA. A quando una WikiKeaks in cui si documenti chi in Italia ha organizzato le stragi, i rapporti tra neofascisti servizi segreti, mafia e uomini di governo? A quando una WikiLeaks che dimostri come i "salvataggi" di Grecia e Irlanda sono solo il sal...vataggio delle banche inglesi e tedesche fatti sulle spalle degli operai greci e irlandesi? Paolo Ferrero