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comunicato scuole occupate modenesi

Publie le venerdì 3 dicembre 2010 par Open-Publishing

Viste le mobilitazioni degli ultimi tre anni, che non hanno portato a nulla, se non a tavoli di trattative fittizi (con il servizio di trasporto pubblico -ATCM-, il provveditorato agli studi, la provincia e il Comune) e denunce a carico degli studenti, le scuole occupate di Modena, insieme, dichiarano di portare avanti l’occupazione totale degli ed...ifici scolastici in quanto unico strumento di protesta rimasto.

Con questo, noi studenti intendiamo esprimere il nostro dissenso per la mancata tutela del diritto allo studio e al libero accesso ai saperi, frutto della riforma Gelmini e del sistema economico italiano, e rimaniamo intransigenti nel rimarcare il nostro NO a:

caro trasporti;
caro libri;
abolizione totale e/o parziale delle attività di laboratorio (soprattutto negli istituti tecnici e professionali);
distruzione dei corsi sperimentali con conseguente trasformazione della scuola da Istituto Tecnico a Liceo (come quello che sta accadendo a Venturu e Selmi);
tagli dei fondi all’istruzione PUBBLICA;
privatizzazione delle università;
favoritismi e sovvenzioni alle scuole private;
precarizzazione dei dipendenti della scuola pubblica;
corsi di formazione paramilitare nelle scuole.
Inoltre, intendiamo ribadire il nostro NO alla promozione di un sistema meritocratico accessibile a pochi, a coloro che se lo possono permettere.

Con questo nostro agire chiediamo innanzitutto di essere ascoltati VERAMENTE, di essere soggetti di riforma e non oggetti della riforma, di avere il diritto di penna sul capitolo del nostro futuro.

A fronte di questa deriva italiana rivendichiamo:

agevolazioni sul costo dei trasporti per gli studenti;
l’istituzione di un organo per la vendita dei libri a prezzi contenuti;
reintegro e ampliamento delle ore di laboratorio decurtate dalla riforma Gelmini-Tremonti;
reintegro immediato nelle realtà scolastiche degli indirizzi sperimentali;
aumento esponenziale e tempestivo dei fondi all’istruzione pubblica;
rientro di capitali pubblici a fronte della crisi economica dell’università italiana;
annullamento dello stanziamento di fondi pubblici alle scuola private.
Non più oltre accettiamo questa realtà, non più oltre sopportiamo le gravi conseguenze delle decisioni governative, non più oltre tolleriamo lo stupro dell’istruzione pubblica, da ora scoppia la rivoluzione delle menti!

Le scuole occupate:

Collettivo studenti Tassoni, Venturi, San Carlo, Selmi, Corni, Sigonio.