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fini, il pd e la borghesia italiana

Publie le sabato 17 aprile 2010 par Open-Publishing
2 commenti

FINI, IL PD E LA BORGHESIA ITALIANA

la battaglia di Fini è perduta. Arriva fuori tempo massimo. La borghesia italiana non vuole più essere liberal, desidera continuare con Berlusconi e con Bossi. Sopratutto con Bossi. Osservate con quanta tenacia il Corriere della Sera ed il Sole 24 ore sono impegnati a valorizzare ogni cosa della Lega a cominciare dal decisionismo volgare e razzista dei suoi esponenti. Gli arcigni ed arroganti opinionisti di questi giornali hanno forse criticato l’esclusione dei bambini dalla mensa scolastica? Hanno forse esecrato il rifiuto alla sepoltura della piccola musulmana? Bossi rivendica il signoraggio delle Banche del Nord e non si trova niente da ridire. Si trovò molto da dire su Fassino che si rallegrava della conquista della Banca Nazionale del Lavoro e se ne fece uno scandalo giudiziario. Ma, si sa, le cose cambiano! Oggi Formigoni che rappresenta un punto di fusione ideologico del PDL con la Lega ha rivendicato alle scuole lombarde la selezione degli insegnanti.
Il federalismo ha dato il colpo di grazia alle velleità di Fini di dare vita ad una proposta democratica e civile della destra. La nuova Costituzione sarà come la vorrà Berlusconi ed in questo non mancherà il concorso del PD oggi in preda ad un marasma identitario che ne fa un partito surreale votato da persone che non sanno a quale altro santo votarsi.
Perchè la borghesia italiana sta comoda con Berlusconi e Fini? A mio sommesso parere perchè non ha alcun bisogno di essere liberal, di avere un partito dialogante con la sinistra ed i sindacati. La sinistra in Parlamento è rappresentata dal PD che nega di essere di sinistra (sic!!) ed i Sindacati sono interni ad un veloce processo di loro istituzionalizzazione attraverso la sussidiarietà ed il consociativismo. Non c’è niente da mediare con i lavoratori perchè tutto è stato ceduto. Non esiste più conflitto sociale tranne quello che divampa spontaneamente fuori dall’orbita dei sindacati confederali e viene subito spento. I lavoratori sono soli e la loro solitudine è tale da indurli soltanto alla disperazione. Fanno gli stiliti come certi cristiani del medioevo ma anche se riempiranno i tetti di tutte le città come le antenne televisive non riusciranno a smuovere niente dalla palude sociale
nella quale sono affondati. Si sta facendo forse una sola ora di sciopero a difesa dell’art.18?
Il PD occupa in Parlamento lo spazio che in tutta Europa è occupato da partiti socialisti e socialdemocratici. Ma non è né socialista né socialdemocratico. Ha rinunziato alla rappresentanza "politica" dei lavoratori italiani per aspirare a conquistare parte del blocco sociale, dell’elettorato della destra. Aspirazione spesso frustrata ma che sbigottisce il suo elettorato. Il Parlamento italiano è profondamente squilibrato a destra. E’ tutto di destra!
In sostanza, l’assenza di sinistra, di socialismo, di sindacato e di conflitto sociale rende inutile la creazione di un’area come quella che vorrebbe Fini. Perchè la destra italiana dovrebbe essere civile se non lo è la "sinistra"? Forse i Sindaci del centro-sinistra non hanno usato le ruspe contro i rom come il caposcuola Gentilini di Treviso? Forse il PD non è disposto a riformare la Costituzione con Berlusconi sapendo perfettamente a che cosa va incontro?
Napolitano insiste per la coesione e per la collaborazione. Un Parlamento ridotto al silenzio dai voti di fiducia e dai decreti governativi non è il luogo migliore per una dialettica democratica. La linea di Napolitano "rema" contro i tentativi di rinnovamento della destra di Fini dal momento che aborrisce
il conflitto politico e vorrebbe l’Oligarchia pacificata e unita nei Palazzi.
Nel PD c’è chi propone una coalizione con Casini e Fini. Proposta basata su calcoli di Palazzo e lontana da un’analisi corretta della realtà italiana e dallo stadio della lotta di classe per l’egemonia. La borghesia oltranzista e negazionista dei diritti ha vinto su tutta la linea. Il PD e la CGIL non la contrastano Il PD presenta un ddl di precarizzazione del lavoro e di deroga dai diritti che in Francia è stato bocciato da lotte intensissime dei lavoratori e degli studenti. Presenta le sue credenziali alla Confindustria dicendole: noi siamo più bravi del Pdl nel servirti! Ma il pd non ha più niente da offrire perchè tutto è già stato dato in almeno un decennio di deregolation di quanto costituiva quasi un tabù per la sinistra: il lavoro, la scuola, la sanità, la pace. Ora é tutto un campo di macerie e la cultura della destra domina e sovrasta gli scenari della politica e della società italiana.

Se la sinistra cacciata via dal parlamento é in grado di scacciare il PD dallo spazio elettorale che occupa illecitamente le cose potranno cambiare. Ma questo è del tutto improbabile dal momento che
il dissenso ed il disprezzo reciproco caratterizza tutte le formazioni comuniste paralizzate da una ridicola e grottesca litigiosità come certe sette religiose.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

Messaggi

  • Caro Pietro, hai ragione purtroppo la cosidetta sinistra radicale e tutta intenta a litigare e preoccuparsi a chi rimane qualche briciola che il pd li lascia... C’è troppa frammmentazione, settarismo e narcisismo tra i dirigenti. ci vorrebbe un grande movimento anticapitalista, libertario autogestito dal basso e dalla base !!

  • Cosa fa la borghesia in Italia ? Veramente secondo le precisazione di molti Marxisti dovrebbe esistere una larga e vasta forma di indigenza vera e propria fame di cibo.
    In realta in Italia solo quei pochi che hanno rifiutato completamente per scelte illogiche e non per mancanza di capacità connettive l’accostamento al lavoro subordinato oggi vivono una condizione di precarieta sociale.
    Di conseguenza alla luce della nascita della sociologia e della filosofia metodologica riproporre il marxismo del Capitale e opera riduttiva che porta all’effimerita del conflitto sociale di chi controlla i mezzi di produzione per scopi neanche rivoluzionari.
    Se questa è una rivoluzione stiamo veramente inguaiati , la rivoluzione lo ha detto Marx col concetto di permanenza è il cambiamento del ruolo delle classi.
    L’egemonia culturale della classe borghese è diventata evidente , non è attraverso lo studio storico della forma partitica che se ne manifestano l’operato e le conseguenze , certo anche quando si tace per negare l’evidenza come nel caso di Fini che comunque rimane un uomo di destra e conoscitore dei diritti costituzionali negati attraveso la coercizione di un mondo che definiamo cristiano.(ma chi la tolse fuori la storia delle comuni radici cristiane?).
    La classe operaia non ha la coscienza della liberazione del mondo attraverso un lavoro che soddisfi le proprie capacità , certo e che un pensatore utopico come Fourier oggi e letteralmente alla berlina e sebbene quel mondo che a descritto possibile perche pre-esistente al capitalismo oggi sarebbe da considerare come reazionario , in poche parole c’è però da riprendere atto come molti socialisti francesi fecero durante la terza internazionale ,prima di venire travolti da Kautsky e dal Leninismo di guerra , che il lavoro deve essere messo al centro della questione rivoluzionaria .
    L’operaio non deve essere un oggetto di contesa della violenza dell’insurgenza.
    L’operaio non puo essere quel soggetto passivo della contesa mercantile di qualche posto rilevante all’interno del mondo economico . E ora di impossessarsi di una profonda cultura radicale che non sia la sola cultura del cambiamento monetario del quotidiano vivere , ma la tendenza ad una crescita potenziale delle proprie capacità all’ interno del puro e ad anche complesso mondo della societa civile allo scopo di raggiungere l’indipendenza sociale e non la schiavitu morale di classe attraversol’effimerita del guadagno.