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Cara Dott.ssa De Gregorio,
ieri sera, a Ballarò, lei paventava una imminente rivolta sociale e raccontava di essere stata fortemente impressionata da assemblee di giovani precari con scene drammatiche di pianto,disperazione,sofferenza.
Cinque milioni di giovani, praticamente tutti i nuovi occupati, si trovano in regime di precariato. Ma forse sono molto di più se aggiungiamo le partite IVA. Anche nel suo giornale probabilmente ci sarà una certa percentuale di giovani giornalisti assunti con una delle diavolerie della legge trenta. Precariato vuol dire anche salario da schiavi, disconoscimento dei titoli di studio o altro. Vuol dire niente welfare. Abbiamo casi di ingegneri pagati a settecento euro al mese oppure di persone assunte per cinque giorni la settimana esclusi il sabato e la domenica.
Questa situazione infernale esiste da sette anni ed è legale dal momento che la legge Biagi ha fornito un fumus giuridico di legalizzazione a quanto già avveniva seppur in misura certamente minore.
Nel 2007 è stata resa definitiva da Prodi con gli accordi sindacali del 23 luglio che hanno di fatto chiuso negativamente la promessa fatta dallo stesso Prodi nella campagna elettorale. Ricorda: diceva di voler liberare i giovani dal precariato.
Qualche giorno fa il gruppo senatoriale del PD ha presentato il disegno di legge Nerozzi-Marini che correda il precariato con la liquidazione dell’art.18. La legge sull’arbitrato in discussione al senato è stata contrastata molto debolmente dal PD che in grande parte la condivide.
L’Unità o il PD non hanno mai fatto un esame delle conseguenze della legge Biagi nonostante la sofferenza che giunge da milioni e milioni di ragazze e ragazze a cui è stato cancellato il futuro.
Non capisco, quindi, la schizzofrenia di una condivisione del disagio dei precari e di una partecipazione attiva ai progetti per rendere definitiva e senza alcuna possibilità di cambiamento la loro condizione. La rivolta che lei paventa probabilmente non ci sarà perchè l’isolamento di questa massa enorme di giovani è assoluto. Nessuno li ascolta. Il liberismo selvaggio è diventata dottrina generale nel Parlamento e nel sindacalismo confederale. Ma la disperazione che cova nella società italiana è terribile.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
Messaggi
1. generazione sconfitta, 19 maggio 2010, 17:54, di e = mc2
Spiace ricordarlo, ma il precariato viene da un po’ più lontano ed è targato Visco; sempre di Sinistra.
Un periodo breve di precariato va bene; è schiavismo il prolungarsi dopo sei mesi, un anno, senza la trasformazione in contratto a tempo indeterminato.
Anche il contratto a tempo determinato può andare bene, al massimo per due anni, ma poi l’assunzione definitiva, prima di coloro che vi sono stati inclusi.
Naturalmente occorrorno interventi a favore dell’Economia e della Produzione e non il perdersi con leggi ad personam, intercettazioni e quant’altro che interessa solo il Sultano e parte della casta.