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il coraggio di un leader

Publie le venerdì 23 aprile 2010 par Open-Publishing
4 commenti

Il coraggio di un leader

Ieri Fini è stato nella fossa dei leoni. Un’assemblea ostile fin quasi a menare le mani, popolata di squallidi arnesi di regime, gente pronta alle ingiurie ed alle offese più gravi per il "ribelle" solo per farsi sentire e notare dal Caudillo ossessionato da un solo problema: ottenere le dimissioni del Presidente della Camera. Berlusconi ha chiuso la riunione con una votazione da Politburo: 159
voti contro 11. Ma questi undici voti hanno spezzato l’incanto che tiene prigioniera l’Italia da anni. Undici persone coraggiose che hanno sfidato il linciaggio di una maggioranza fanatizzata dal culto delle personalità del ricchissimo miliardario che si sente onnipotente.
Fini non si è fatto intimidire. La defezione di suoi ex "colonnelli" e l’isolamento non lo hanno scoraggiato. Ha elencato puntualmente quanto non condivide dei comportamenti e del progetto politico di Berlusconi. Una lunga serie di punti dall’immigrazione alla giustizia sui quali non si può non convenire. Ma la cosa più importante che ha detto riguarda la Lega che, dopo le elezioni regionali e la conquista di due importanti regioni del Nord, rischia di espandersi e di inghiottere nella sua visione razzista lo stesso elettorato del Pdl. La Lega che detta le riforme, che nega la mensa ai bambini e sepoltura ai musulmani, che attraverso Formigoni, vuole il reclutamento su base regionale degli insegnanti e che, ieri, ha proposto i contratti di lavoro su base territoriale, rischia di diventare
l’ideologia e la politica di tutto il PdL e di guidarne una involuzione xenofoba e di rottura della coesione sociale e dell’unità nazionale.
Berlusconi sa di avere perduto l’adesione o la sottomissione di Fini al suo progetto di riforme costitu
zionali. Fa finta di aver perso interesse per esse ma in verità sa che se non demolisce la Costituzione cambiandone i principi non è destinato a fare ancora molta strada. La sua leaderchip è come una ameba insaziabile: ha bisogno di inghiottire quanto resta ancora delle regole e delle salvaguardie del diritto. Per quanto possa guastare forzando in Parlamento con leggi che, anche se ottengono il timbro del Capo dello Stato, restano scandalose e precarie, se non abbatte la legge fondamentale dello Stato
non potrà mai diventare il dittatore d’Italia.
Per questo deve sfrattare Fini da Presidente della Camera. Ma, come osserva giustamente Bobo, la Camera dei Deputati non è la Rai. Non sarà facile un pronunziamento o una sorta di impeachment.
Alla ingiunzione di Berlusconi si è unito, con più di una accusa, il Presidente del Senato che ha sollecitato le dimissioni di Fini.
Credo che sarebbe opportuna una nota del Quirinale a difesa delle Istituzioni. Non si può consentire al Capo del Governo di attaccare la Presidenza della Camera perchè occupata da persona che non la pensa come lui.
Ieri Fini ha speso se stesso nell’ipotesi di una destra civile che torni ad isolare la Lega anche nel Nord. E’ evidente che per quanto Bossi voglia nascondere le sue reali intenzioni e la sua vera natura totalitaria (nel territorio controllato dalla Lega è difficile vivere se non si ostenta una cravatta verde), il suo obiettivo è una sorta di leghizzazione del PdL, scopo che Berlusconi sembra condividere per il suo forsennato obiettivo di cambiare le regole.
A due giorni dal 25 aprile, un uomo proveniente dalla scuola di Almirante ma maturato attraverso un lungo percorso verso la libertà e la democrazia, ha dato un significativo contributo alla celebrazione della Resistenza e dei suoi valori racchiusi nella preziosa Carta Costituzionale che faremmo bene a non toccare mentre la minaccia del secessionismo e del razzismo incombono. Farebbe bene Napolitano a non sollecitare "coesione" verso "riforme" che oggi non potrebbero che essere disastrose per l’Italia.
Unisco a questo scritto il testo del discorso pronunziato da Fini. Una sinistra consapevole dovrebbe
prenderne atto e valorizzarlo: è la prima porta che si apre, dopo tanti anni, verso una possibilità diversa da quella imposta da Berlusconi e da Bossi e non adeguatamente contrastata dal PD.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=5343&Cat=1&I=immagini/Foto%20A-C/bandierepdl_int.jpg&IdTipo=0&TitoloBlocco=Politica&Codi_Cate_Arti=27

Messaggi

  • Troppo comodo ordinare a Fini di andarsene!
    Fini non si deve assolutamente dimettere da presidente della Camera! Anzi farà bene ad esercitare il suo mandato secondo tutti i suoi poteri e secondo i principi che ha espresso al Convegno.
    E se questo metterà i bastoni tra le ruote al Cavaliere e frenerà la sua scalata alla dittatura, tanto meglio!
    Quanto vale la democrazia per il Pdl nei rapporti interno e esterni lo stiamo vedendo! Chi dissente viene depurato! Il massimo della democrazia, davvero!

    E quanto è ipocrita dire che il Presidente della Camera ha un conflitto di interessi! Senti chi parla! E allora Berlusconi sceso in politica contro ogni legge che glielo vietava contro il suo smisurato conflitto di interessi!? E allora Schifani che oltre a essere Presidente del Senato è presidente del Pdl in Sicilia? Cos’è questo conflitto di interessi? Per Fini vale, per gli altri no?

    E non ho nemmeno capito la logica per cui Fini non può fare politica nel senso di fare critiche, dovendo essere super partes. Però se andava in Pzza San Giovanni a fare la ola a B andava benissimo, no!?

    viviana

    • condivido il tuo commento. Bersani,Letta,D’Alema che avevano gli accordi segreti fatti con Berlusconi, pronube Napolitano, masticano amaro. Non potranno consegnare l’Italia al Caudillo!!
      Bisogna ingiungere al PD di sfollare l’area che occupa e che è quella di una sinistra socialista o socialdemocratica comunque alternativa alla destra. Il PD è un partito di destra (vedi ddl Nerozzi-Marini sul CUI)
      Ciao fraterno
      Pietro

  • per dire il coraggio ( e l’acume politico) di Fini:sono più di 15 anni che vota qualsiasi porcata proposta dalla Lega o da Berlusconi ma si ribella quando gli dicono che nel 2013 non sarà lui il candidato premier ma uno della Lega(Maroni? Tremonti?).Riteneva il posto suo di diritto? Aveva fatto un patto con gli elettori? Aveva messo il cappello sulla sedia?Sulla base di che riteneva di essere il premier in pectore?Ha svenduto a Berlusconi il suo partitoed i suoi ideali( checchè se ne possa pensare)per una mera promessa da marinaio come tutte quelle che fa Berlusconi. Però una domanda sorge spontanea: è davvero così stupido da non aver capito che a Berlusconi interessa solo Berlusconi dopo tanti anni al suo fianco?Va Gianfranco che devi firmare molte leggi salvaladri ancora!michele

  • 11:45 Bocchino: "Falsi i numeri del documento della direzione"
    "Verdini è un furbo manovriere di assemblee, ha contato solo i contrari, non i favorevoli e i numeri del documento finale sono errati". E’ quanto ha dichiarato Italo Bocchino (Pdl) questa mattina a Omnibus su LA7. "Hanno votato una sessantina a favore e 13 contrari - ha concluso il vicecapogruppo del Pdl alla Camera- i numeri sono questi e non 171 a 12, visto che eravamo in tutto 171".

    da
    http://www.repubblica.it/politica/2010/04/23/dirette/lo_scontro-3557120/