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la tragedia di una sinistra ridicola
Publie le martedì 25 gennaio 2011 par Open-Publishing5 commenti
– la tragedia di una sinistra ridicola -
di Paolo De Gregorio, 25 gennaio 2011
Apprendo solo oggi, da fonte dall’interno della Mondadori (di proprietà di Marina Berlusconi), che il 75% degli autori pubblicati sono di sinistra, e che i dipendenti della casa editrice sono preoccupati per un possibile abbandono di queste firme, nella eventualità di una discesa in campo politico della infanta del regno di Silvio 1° “il puttaniere”.
Abbiamo dunque centinaia di raffinatissimi intellettuali, di quelli che spaccano il capello con interminabili e spesso incomprensibili analisi, che in genere complicano le cose semplici per continuare a stare nel sistema, che vogliono far convivere sinistra e ricchezza personale, e fanno finta di non capire ciò che è evidentemente chiaro ai dipendenti della Mondadori, cioè che sono loro a determinare i profitti e l’esistenza, e quindi sono materiali sostenitori di un potere capitalista mediatico, che oggi coincide con il potere della destra.
Ma le cose chiare e semplici sono in genere rifiutate dalla “intellighentia”, che sa che perderebbe ogni influenza e il denaro.
Paul Ginsborg, storico di sinistra (proveniente dalla Einaudi, assorbita da Mondadori) chiude l’argomento di abbandonare Mondadori dicendo: “si può scegliere di andarsene come ha fatto Carlo Ginzburg o scegliere di restare come ho fatto io, entrambe le posizioni sono degne di rispetto”. Praticamente la fotocopia del “ma anche” del pensiero veltroniano, il cui obbiettivo e scopo di vita è far coincidere la teoria e la prassi della sinistra con i proclami di Marchionne.
Il “Caimano”, invece, che conosce le regole del grande gioco, senza tante cerimonie, il 13 giugno 2009 davanti ai giovani industriali a Santa Margherita Ligure sosteneva:
contro di me c’è un progetto eversivo. Invito gli imprenditori a non dare pubblicità ai media che cantano ogni giorno la canzone del pessimismo. Ce l’ho con Repubblica e il suo gruppo. La pubblicità è lo strumento per condizionare l’informazione e indurre a più malleabili scelte chi critica il governo.
Questa è la chiara “lectio magistralis” del padrone della destra. Destra che resterà imbattibile finchè avrà di fronte il nulla di una “sinistra” senza identità, inerte, ormai diventata parte organica del centro politico, che non è nemmeno in grado di spiegare ai suoi intellettuali che non è di sinistra rafforzare il monopolio capitalista della informazione, mentre per i capitalisti la cosa più importante sono i profitti, perché è con i soldi che si arriva a comprarsi anche il potete politico.
Gli autori di sinistra, tutti, devono trovare l’orgoglio e la determinazione di prendersi il destino sulle proprie spalle, di non offrire più l’80% dei profitti al padrone, chiunque esso sia, e passare all’AUTOGESTIONE creandosi una propria casa editrice, da amministrare democraticamente e aperta ai giovani talenti.
Sono tutti milionari (in Euro) e le difficoltà sono solo di ordine etico e di coerenza.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. la tragedia di una sinistra ridicola, 25 gennaio 2011, 17:59
Innanzitutto, questa storia del 75% di "autori di sinistra" alla Mondadori mi sembra francamente eccessiva.
E comunque un paio di defezioni eccellenti, dopo la sparata di Marina Berlusconi, ci sono state, Corrado Augias e lo stesso Roberto Saviano, passati il primo alla Rizzoli ( alla quale comunque il Berluska non è del tutto estraneo anche se certo non ne determina le scelte editoriali ) ed il secondo alla Feltrinelli.
Va anche detto, però, che nessuno in Italia ha la distribuzione capillare della Mondadori.
Così come, per il cinema, nessuno ha la distribuzione capillare ( anche all’estero) che ha la Medusa berlusconiana.
Per cui credo sarebbe doveroso domandarsi come si è arrivati, in questi campi fondamentali per la cultura e molto significativi anche sotto l’aspetto più generale puramente economico, a questa situazione di quasi monopolio ....
Spesso si pensa al monopolio televisivo ( e qui più o meno, sin dalle antiche leggi di Craxi e poi di Mammì, come è andata lo sappiamo ...)
Ma si tende, invece, a ignorare o almeno sottovalutare tutto il resto ....
Ad esempio, per tornare al campo librario, molti "autori di sinistra" ( in una concenzione assai larga ed onnicomprendiva del termine, riguardante persino D’Alema e Veltroni) sono finiti alla Mondadori come conseguenza di contratti a suo tempo stipulati col vecchio editore comunista Einaudi i cui eredi hanno poi ceduto l’azienda paterna alla Mondadori ....
K.
1. la tragedia di una sinistra ridicola, 25 gennaio 2011, 20:32, di Mirko P.
Si però un pochino di colpe diamole a questi pseudo-intellettuali.
Se loro lo fanno per la distribuzione capillare, perchè uno che non arriva alla fine del mese non dovrebbe vendersi il voto (dato che altro non può) per un lavoro?
Poi queste uscite eclatanti dalla casa editrice solo dopo che è scoppiata la bufera... le trovo poco credibili. Tengo a precisare che molti scrittori citati non sono di sinistra. Non trovo nulla di sinistra, ad esempio, in Saviano specie se si legge il suo capolavoro "la bellezza e l’inferno". Un accozzaglia di "ho sentito dire" dette in prima persona.
Inoltre anche i programmi televisivi in RAI sono prodotti dalla Endemol e quindi da Berlusconi.
Mi chiedo com’è possibile che un semplice talk show, come "Vieni via con me" o "che tempo che fa" non possa essere prodotto dagli autori RAI ma da una azienda esterna di proprietà del tanto odiato Berlusconi? Voglio capire format come l’isola dei famosi o simili ma un talk show.
2. la tragedia di una sinistra ridicola, 26 gennaio 2011, 15:10, di e = mc2
Consiglio a tutti una lettura di "Cipolle e Libertà" di Federico Bozzini - sui ricordi di Gelmino Ottaviani -, edito da Edizioni Lavoro, per apprezzare il sapore della coerenza.
luigi
3. la tragedia di una sinistra ridicola, 7 febbraio 2011, 07:41
L’autore del post, nonché quelli delle risposte a seguito, dimenticano un passo storico del grande film "Gli onorevoli", con il grande Totò e, nel caso specifico, con Aroldo Tieri e Gino Cervi.
L’editore interpretato da Gino Cervi aveva pubblicato volentieri il saggio scritto dal "comunista" Aroldo Tieri, dando di fatto, come giustificazione alla sua platea di elettori liberali, che avrebbe venduto molto grazie a quel libro. E lo scrittore non si lamentava affatto di questo, anzi ne era fiero, come non si preoccupava di attendere il denaro pattuito dagli americani, mentre in un comizio prendeva figuratamente a sassate il potere dei capitalisti e dei liberali.
A distanza di oltre 50 anni, non vedo perché debba ancora meravigliare che scrivano per Mondadori o lavorino per produzioni Endemol persone di sinistra come Saviano (e lo è, lo dico a chi ne dubita qui, vedere cosa è stato capace di fare negli ultimi giorni) o come altri scrittori palesemente inquadrati politicamente.
Stupido o forse semplicemente ingenuo è chi continua a meravigliarsi di questo, dopo anni che, si sa, gli ideali li hanno solo, sulla carta, gli esponenti dell’ultima catena dell’elettorato italiano (noi), mentre tutti gli altri sono semplici trascinatori di folle.
Non so se, a questo punto, classificare anche un De Gregorio nella prima categoria o forse nella seconda, o semplicemente metterlo alla stregua di qualche ottimo politico in incognito, che sta attendendo il momento giusto per uscire allo scoperto. Ma, vedendo il suo perpetuarsi negli anni a insozzare Internet con la sua voglia di fare monologo, senza interagire né dialogare mai con chi gli risponde, temo che, come sempre, la sua sia solo presunta, ingenua, ignorante voglia di ideologia, fedele come è ai concetti di sinistra e destra, che nella realtà dei fatti, economici, politici e sociali, non esistono più da tempo.
1. la tragedia di una sinistra ridicola, 7 febbraio 2011, 09:52
Infatti la "lotta di classe" continua ad esserci.
Però la fanno solo i padroni ...
Raf