Home > le clarisse di aversa

le clarisse di aversa

Publie le sabato 22 maggio 2010 par Open-Publishing
3 commenti

LE CLARISSE DI AVERSA

Nelle ultime quarantotto ore, la tv si è occupata della Chiesa Cattolica da ben tre volte: rai due, rai tre e la sette. A rai due, in anno zero, sul tema della pedofilia, a la sette, per il patrimonio immobiliare del Vaticano a Roma, a rai tre per la vicenda dello sfratto delle monachelle di clausura dal loro convento di Aversa. Nello stesso tempo i massmedia si sono occupati degli intrecci tra finanza vaticana e cricca. Un vero e proprio coinvolgimento in crimini contro lo Stato. Insomma le cronache della Chiesa diventano sempre più inquietanti.
La trasmissione "Mi manda Rai Tre" è stato dominata da due piccole figure di monache molto anziane. Raccontavano il loro sfratto dal Monastero dove avevano trascorso tutta la vita motivato dalle autorità ecclesiastiche da futilità come l’uso del telefonino o i contatti con il mondo esterno. In verità i motivi del loro brutale allontamento non sono chiari. Si è malpensanti se si congettura che probabilmente ci sono progetti speculativi sul Convento cinquecentesco che loro continuavano ad abitare?
Di certo c’è che il Vaticano e la Curia non hanno tenuto in nessun conto gli interessi ed i sentimenti delle clarisse trattate con scandalosa brutalità. Il vescovo di Aversa ha rimproverato il loro rifiuto alla obbedienza agli ordini della gerarchia e si è spinto fino ad adombrare disordine nella tenuta dei conti del Convento. Un prete "sposato" le ha invitate alla letizia, ha dato dei consigli strampalati ma che volevano ingraziarsi i persecutori delle suore. Ma queste se la sono cavata molto bene e nella loro voce di protesta per la violenza subita vibravano le corde di una dignità umana e religiosa che suscitava rispetto, ammirazione, condivisione della loro causa. La Chiesa non ha tenuto in nessun conto il fatto che da oltre mezzo secolo costituivano una comunità. Smembrare e disperdere otto persone in tarda età, liberarsene senza alcuno scrupolo destinandole a tante sperdute località è davvero una crudeltà insopportabile. Ma a fronte della potenza dell’Autorità che le ha schiacciate e
gettate come cose inutili, hanno reagito con straordinaria forza: hanno riaffermato il loro diritto a continuare a stare insieme, a non disperdere la loro coesione affettiva e si sono qualificate come autentiche portatrici di valori di umanità, dignità, giustizia. Queste suore hanno la certezza di essere
interpreti del Vangelo. Il Papa, il Vescovo, il Vaticano ne sono usciti con le ossa rotte. La Chiesa rappresentata da questo Papa è il contrario del cristianesimo. La religione di Cristo non può continuare ad essere rappresentata da uno Stato che la imbriglia nelle sue politiche. Non sono condivisibili gli interessi finanziari, l’uso spregiudicato dell’otto per mille, l’appoggio al colonialismo
armato dell’Occidente. Il prelato che ha officiato la messa per i due alpini caduti in Afghanistan si è lasciato andare in un incredibile giustificazionismo della guerra di sterminio e non ha avuto una sola parola di pietà per i massacrati dai bombardamenti e per i bambini che nascono deformi per l’avvelenamento di uranio e di fosforo delle armi Nato. Questa Chiesa non ha un grande futuro. Se vuole continuare a vivere deve rinnovarsi, rinunziare ad essere Stato, immergersi nel Vangelo, riconsiderare criticamente tutta la sua storia dal delitto di Ipazia ai nostri giorni.
L’ossessione del potere temporale ha fatto della Religione uno strumento di oppressione.La Chiesa per essere davvero cristiana deve tornare ad essere povera e dei poveri. Ma questo non succederà-
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/17-maggio-2010/aversa-protesta-contro-trasferimento-cappuccinelle-convento-1703030751228.shtml
http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_edit_doc_dioc.edit_documento?p_id=924778&id_pagina=4808&rifi=&rifp=&vis=1

Messaggi

  • Caro Pietro, lo penso anch’io che se la chiesa non si rinnova e diventa povera, e sta vicino ai poveri come voleva Cristo, non avrà nessun futuro.Infine la ’ciliegina sulla torta’ è questo papa che vuole portare la chiesa nel medioevo.

    • Almeno però questo Papa parla in faccia e non è un viscido nazista come il suo predecessore (molto vicino all’Opus Dei e ne ha fatto santo il fondatore, un prete franchista, ha fatto fallire la teoria della liberazione, ha sovvenzionati movimenti come Solidarnosc, in Africa ha detto che il preservativo è lo strumento del diavolo, ha sostenuto Pinochet e Videla incontrandoli personalmente, addirittura si è affacciato dal balcone di Villa Rosa, la casa di Pinochet).
      Cmq a me tutta questa caciara sul Vaticano mi fa strano. La storia della pedofilia ad esempio è vecchissima e sono almeno 10 anni che si sapeva già tutto. Bush al primo mandato aveva concesso l’impunibilita a papaRatzi per un processo legato alla pedofilia. Ora è l’argomento del momento ed è giusto che se ne parli, ma come mai escono ora cose così vecchie che si conoscevano perfettamente da almeno 15 anni? O meglio perchè i giornali e la tv non ne ha parlato quando era il momento (nn Santoro che ne parlò già allora)?

    • Bah, durante il pontificato di Woytila, Ratzinger era un fido scudiero, come "ideologo" istituzionale al Santo Uffizio ... quindi c’è una continuità sostanziale ...

      Però con due importanti differenze .... una di tipo caratteriale/ambientale, Ratzinger non ha certo il "carisma" di Woytila e con evidenza ne soffre assai ..... buttandola ancora di più sulla "rigidità" della dottrina ed avendo ridato un ruolo mefitico all’apparato chiesastico italiano che il Papa polacco aveva invece abbastanza emarginato .... con la conseguenza di una visione più legata alla quotidianità, anche politica, del nostro Paese che invece nella visione certo reazionaria, ma "globale", di Woytyla era passata del tutto in secondo piano ...

      E l’altra differenza di tipo, invece, del tutto politico .... Woytila era, sempre in una logica reazionaria, un critico del neoliberismo e delle guerre ad esso legate .... cosa che, invece, non si può assolutamente dire del suo successore che, su questo terreno, è apparso da subito del tutto allineato alle politiche di oltreoceano ....

      Insomma, in soldoni, se Woytila certamente rappresenta una svolta epocale reazionaria nella politica della Chiesa unita però ad una visione che usciva dalla logica chiusa dell’Italietta o al massimo eurocentrica .... Ratzinger invece, in termini di reazionarietà ne rappresenta una continuità, tornando però indietro rispetto ad una visione "globale" e di grossa attenzione - appunto critica del libersimo e del neocolonialismo occidentale - all’Africa e, in generale, al Terzo Mondo ....

      Sempre in soldoni, Ratzinger è quindi, a mio giudizio, molto peggio del già pessimo Woytila ...

      Radisol