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ma che paura che vi fanno i morti

Publie le venerdì 15 ottobre 2010 par Open-Publishing
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Nell’affascinante dibattito sulla Stampa italiana spicca per completezza la questione del ritorno al terrorismo (non dicono proprio così, ma quello intendono). Sembrano proprio evocarlo, non ne possono fare a meno. Maroni con tre giorni di anticipo parla di possibili disordini il giorno 16 ottobre, la stampa riporta fedelmente, così magari qualcuno se ne sta a casa che non si sa mai. Magari a casa con Bersani o con Veltroni. Fanno paura le adesioni che sono giunte alla FIOM. Ovviamente i giornali non le pubblicano, ma in cuor loro si dicono che, effettivamente, vedere in piazza studenti, lavoratori pubblici e privati può essere un problema. Chiunque sa, o meglio i padroni e i loro agenti stampa sanno benissimo, che puoi bastonare i dipendenti pubblici se li isoli dai privati, puoi bastonare i metalmeccanici se li metti contro gli insegnanti. Se i lavoratori invece si mettono d’accordo allora si prelude al terrorismo.

Questo in uno stato dove è permesso quasi tutto. Ad esempio si può fiancheggiare per anni la mafia ed essere primo ministro o senatore a vita. Si può essere stati iscritti ad una loggia golpista e governare l’Italia applicandole le direttive. Si possono licenziare in tre anni 150 mila docenti e avere un buon dialogo con alcuni sindacati. Oppure si possono fare tre o quattro riforme delle pensioni in 10 anni lasciando sul lastrico intere generazioni e poi far finta di niente per non far scoppiare rivolte.

Suvvia, in Italia direte voi c’è la democrazia, c’è una opposizione e ci sono i sindacati. Peccato che la democrazia sia tutta all’interno di tre o quattro studi televisivi, che l’opposizione parlamentare ha per anni fatto le stesse cose di questo governo e i sindacati buoni sono quelli che il Ministro Sacconi omaggia un giorno sì e un giorno no mentre quelli cattivi sono indecisi se appoggiare la FIOM o la Marcegaglia.

Molti ci dicono di protestare con calma. Peccato che con calma muoiono tre lavoratori al giorno, con calma distruggono scuola e sanità pubblica. Con calma continua la guerra in Afghanistan, continuiamo a spendere soldi per cacciabombardieri mentre i lavoratori non arrivano alla quarta settimana. Notare che i manager che licenziano e spostano la produzione dove gli pare sono gli stessi che guadagnano 400 volte di più di un operaio. Questi manager se falliscono vengono sostituiti, poverini. Loro rischiano in proprio prendendo liquidazioni che farebbero vivere decentemente 1000 famiglie di operai per tutta la vita. Loro a volte sono contro Berlusconi per cui li candidiamo avendo capito che l’interesse del padrone e quello dell’operaio non sono in contraddizione come ci spiegano da anni.

Non ci sembra comunque giusto buttare uova o vernice colorata contro le sedi dei sindacati che non ci piacciono. Non ci sembra corretto chiamarli servi. Non ci sembra neppure una buona idea governare l’Italia in questo modo. Non ci sembra neanche una buona idea avere una opposizione che di lavoro e di padroni non parla perché gli servono per governare.

Ci pare che ci siano segnali di ripresa del conflitto sociale. Da un po’ le piazze sono meno vuote. Da un po’ chi non ha mai raccontato uno sciopero o le ragioni di una mobilitazione si affretta a rimbrottare i nuovi terroristi armati di uova. Che sotto le loro scritte disegnano falce e martello con la stella. Non sono simboli terroristi, sono il simbolo dei comunisti. Basta accennare "Proletari di tutto il mondo unitevi" per farli tremare di paura. Ma che paura che vi fanno i morti.
www.rifondazionegenova.org

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