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marcia indietro di Napolitano sull’art.18?

Publie le lunedì 15 marzo 2010 par Open-Publishing
8 commenti

Le indiscrezioni di Repubblica sono state smentite dal Quirinale a seguito del brutale intervento di Sacconi ed anche delle pressioni di autorevoli ambienti del PD che vorrebbero il timbro del Capo dello Stato sulla legge che aggira l’art.18 e priva i lavoratori della tutela del Giudice.

Il regime in materia sociale è bipartisan da un pezzo. I lavoratori sono soli davanti ad un padronato che viene armato di leggi per meglio umiliarlo. Gli ex comunisti completano la transizione al campo padronale iniziata alla Bolognina. La CGIL, finora, osserva il silenzio.
Pietro Ancona

http://www.repubblica.it/economia/2010/03/15/news/napolitano_articolo_18-2663717/

Messaggi

  • Mah, al di là della smentita formale del Quirinale, sembrerebbe essere tutto confermato anche dall’articolo di "Repubblica" di cui si è fornito il link.

  • Magari il presidente della repubblica facesse marcia indietro sull art. 18!!! Dimostrebbe che ha cuore... e nello stesso tempo prenderebbe le distanze dal bipartisan...

    • A Nando, volendo per forza commentare tutto e di corsa poi succede spesso che non capisci quello che hai letto.

      Ieri "Repubblica" ha pubblicato un’indiscrezione secondo cui Napolitano vorrebbe non firmare la legge che aggira, per i nuovi assunti, l’Art.18.

      Oggi c’è stata una formale smentita del Quirinale che Pietro ha preso molto sul serio parlando, ovviamente in termini negativi, di "marcia indietro" di Napolitano ... in realtà quella smentita, nel merito, non smentisce proprio niente ... e sembrerebbe invece del tutto confermata la non firma di Napolitano su quella legge ....

      Radisol

    • RADISOL, PIUTTOSTO TU NON CAPISCI... IO APPUNTO AVEVO GIA’ CAPITO LE INTENZIONI DI NAPOLITANO, HO SPECIFICATO CON UNA BATTUTA, MAGARI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON FIRMASSE SULL’ART.18,ERA PER FARLO RIFLETTERE DELLA GRAVITA’ DELLA LEGGE VOLUTA BIPARTISAN, CHE SERVE SOLO INDEBOLIRE E QUASI CANCELLARE IL SACRO DIRITTO DEI LAVORATORI DELL’ART. 18!!! INFINE VORREI SAPERE SE A TE DISTURBANO I MIEI COMMENTI E PERCHE’? E IN QUALI ALTRE CIRCOSTANZE SONO ANDATO FUORI TEMA GIACCHE,’ VEDO CHE SEI UN GRANDE ESPERTO... SPERO IN UNA TUA RISPOSTA SE E’POSSIBILE, NON FOSSE ALTRO PER DIMOSTRARE CHE NON SEI UN CODARDO.

    • Beh, fermo restando che gran parte di quei commenti lapidari, a caratteri maiuscoli e con grande sfoggio di punti esclamativi mi sembrano spesso del tutto inutili ( ma questo ovviamente è una opinione personale e quindi come tale del tutto opinabile ) mi hai dato spesso l’impressione che volendo commentare quasi tutto e spesso pure di corsa non sempre dimostri di aver ben letto e compreso quello che commenti ...

      Giorni fa hai scambiato un comunicato della Rete dei Comunisti per un articolo di Enrico, salvo poi scusarti con un ulteriore ennesimo commento ... e stavolta hai chiaramente compreso a rovescio il significato di "marcia indietro" che voleva intendere Pietro ....

      Questo non è un forum tipo quelli di Repubblica o del Messaggero ... per fortuna non ci sono limiti numerici alle parole da usare ... ed allora sarebbe più utile commentare avendo qualcosa di originale da esprimere rispetto agli articoli già pubblicati .... che non sparare slogan di approvazione a getto continuo che ingolfano il sito e non aggiungono nulla al dibattito in corso ....

      Poi, naturalmente, fai come meglio credi .... ma se mi chiedi quello che penso io te lo dico .....

      Saluti, Radisol.

    • Non faccio commenti sul contenuto, mi limito a ricordare che ogni situazione ha le sue regole e anche internet. La netiquette è l’insieme delle regole che dettano i parametri di educazione e buon comportamento sulla Rete . E’ bene conoscerla per diversi motivi: si deve avere una forma di rispetto per gli altri o gli altri ti mandano a quel paese, ci può essere chi si irrita parecchio e ha reazioni antipatiche, si dimostra di essere novellini o maleducati.

      La prima di queste regole è che scrivere maiuscolo equivale ad urlare.

      Se uno irrompe in un posto pubblico urlando non è che viene ben visto e come minimo viene preso per matto o per ubriaco.
      Le stesse regole di internet valgono anche se si scrive una lettera per lavoro o in tutti quei casi in cui non si vuole dare impressioni sbagliate di sé. E’ un piccolo consiglio.

      saluti

      viviana

    • Viviana non ho capito il senso del tuo commento. Il fatto che io scrivo maiuscolo posso anche accettare il tuo consiglio, ma non posso accettare che il mio era un sbraitare e gridare e non mi va di essere preso per matto e ubriaco. Poi anche ti dovresti rendere conto di che parole usi, in qualche articolo, nei confronti di Berlusconi e company, a prescindere che anche io odio Berlusconi politicamente, però mi sembra che anche quelle siano parole troppo forti e da esagitati.
      Poi volevo sapere proprio da te se quello che ha commentato Radisol sia da educati e come si è permesso...l’unico errore che ho commesso, di cui mi sono subito scusato, è stato l’articolo di Contropiano in cui mi ero confuso.
      Per quanto riguarda il Presidente della Repubblica la mia era solo una semplice battuta, di cui non si è capito il senso, poichè sappiamo che persona è...(il migliorista dell’ex Pci).
      Spero che ci sia una risposta da parte tua, perchè in democrazia di dovrebbe essere un confronto.
      Saluti,
      Nando.

    • Non ti preoccupare, Nando, le mie parole non erano per te. Ho solo copiato quello che sul web è scritto sul maiuscolo, parole di altri feribili solo a ciò che un dato formale può significare. Evitalo ed amici come prima. In quanto a Radisol, non lo conosco, ma sento che è fortemente contestato e mi basta. Confondersi nel capire un articolo è umano, io lo faccio almeno una volta al giorno. Tutto bene quando il cuore è buono. In quanto a Berlusconi, siamo arrivati a un punto che nessuna parola è troppo forte per un simile marrano

      un abbraccio

      viviana