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politica: scenari foschi

Publie le domenica 25 aprile 2010 par Open-Publishing
3 commenti

 politica: scenari foschi-
di Paolo De Gregorio, 25 aprile 2010

La componente più pericolosa della destra italiana è oggi rappresentata dalla Lega Nord che, dopo 20 anni di propaganda razzista, secessionista, antitaliana, ha plasmato così profondamente la mentalità dei cittadini del nord, che ti ritrovi le mamme di Adro, paese del bresciano, dove alcuni bambini immigrati erano stati lasciati a digiuno dalla mensa scolastica per morosità dei genitori, pronte ad assalire le mamme dei bambini immigrati che protestavano per l’accaduto.
Mi hanno immediatamente ricordato i cartelli inalberati negli USA con la scritta: “no socialism”, contro la riforma sanitaria di Obama che estendeva a 30 milioni di americani l’assistenza medica di cui erano privi.
Persone di questa disumanità e di questo egoismo sono pronte per il fascismo, comunque mascherato, e non sentono dai preti del cattolicissimo nord nessuna condanna definitiva, anzi i leghisti ricevono l’appoggio elettorale del Vaticano.

La strategia di Bossi di eccitare gli animi parlando di lotta armata, di gente padana che non ne può più di mantenere il Sud, di comandare a casa propria, di rispedire i neri a casa loro, di secessione, di fare da soli, di ronde, di insulti alla bandiera, evocando ogni peggiore egoismo e aggressività, non è cosa che possa essere facilmente contenuta. In presenza di un fallimento della concessione federalista (venuto meno l’appoggio di Fini) la situazione potrebbe degenerare.
Il cesarismo berlusconiano, pur pericoloso per la continua delegittimazione delle istituzioni, in particolare quelle delegate alla giustizia, appare fenomeno meno pericoloso per la nostra democrazia rispetto alla Lega Nord. L’attuale PDL esploderà con la fine di Berlusconi e il fenomeno di concentrazione di potere mediatico e politico appare irripetibile.

Se la terza componente della destra, quella finiana, farà mancare i numeri per il federalismo, è molto probabile che si apra una crisi fra Berlusconi e Bossi, già oggi più competitori che alleati.
E’ uno scenario di fallimento del governo di destra, reso più difficile dal fatto che non vi è una opposizione unita e in grado di approfittare di queste divisioni degli avversari.
Mi sbaglierò, ma uno degli scenari possibili, nel caso di una Lega sul sentiero di guerra secessionista, può essere quello dell’incontro tra Berlusconi e il PD, (ex democristiani ed ex comunisti si mettono sempre d’accordo), per un governo di unità nazionale.
D’Alema e Berlusconi potrebbero sostenersi a vicenda sul viale del loro tramonto, e magari passare alla storia come statisti che hanno evitato la divisione dell’Italia, e non come artefici, rispettivamente, della demolizione della sinistra e della demolizione della democrazia con P2, televisioni e miliardi.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • Fini è tornato nei ranghi: queste le ultime novità, qualcuno ne dubitava? Abbandonato da più della metà del suo ex partito, tra i dubbi dell’altra metà è tornato al suo ruolo di mero yes-man che gli è stato assegnato dagli inizi della sua "avventura" con Berlusconi. Un ominicchio che aveva avuto la possibilità di fare un vero partito di destra e di governare l’Italai ma ha accettato "l’abbraccio del diavolo" e ne paga le conseguenze!Ha avuto fretta, ha accettato l’aiuto non disinteressato di Berlusconi, ha svenduto il suo partito ed ora si ritrova con le classiche pive nel sacco, ben gli sta!michele

    • Che "Fini è tornato nei ranghi", avendo visto il suo intervento alla trasmissione di Lucia Annunziata, francamente non mi sembra proprio, anzi direi proprio il contrario ...

      Ma non condivido nemmeno l’atteggiamento di tanti compagni che sembrano fare chissà quale affidamento su Fini e sui finiani .... senza porsi il problema dell’inesistenza di una opposizione degna di questo nome ....

      Quella tra Fini e Berlusconi credo sia una contraddizione reale, anche molto profonda ... ma è pur sempre una contraddizione in seno alla destra.

      Che è a mio giudizio importante ma certamente lo sarebbe ancora di più se dall’altra parte ci fosse una alternativa vera e minimamente credibile ...

      Il logoramento profondo del consenso alla destra è una realtà incontestabile ... il Pdl ha perso nientemeno che due milioni di voti rispetto alle europee di un anno fa ed addirittura 2.400.000 voti rispetto alle politiche del 2008.

      La stessa Lega, che appare oggi come la trionfatrice delle regionali, ha perso 150.000 voti sulle europee e quasi 300.000 sulle politiche ...

      E probabilmente Fini, ben cosciente di questo, ha inteso accelerare nella manifestazione pubblica del suo dissenso proprio dopo le regionali.

      Ma, ripeto, l’inesistenza di una opposizione rende tutto molto meno pericoloso per Berlusconi ... questa è la triste realtà ....

      Non è Fini ad essere "tornato nei ranghi", è la cosiddetta sinistra che non è in grado di approfittare di questa significatica contraddizione e dell’oggettivo calo di popolarità del centrodestra ....

      Radisol

  • Caro autore dellla riflessione,
    come contrastare l’avanzata sempre più esplicita della P2, o democrazia borghese che dir si voglia, quando anche i piccoli schieramenti per mere questioni opportunistiche vanno a sostenre il gioco democratico e bipolare?
    Sei tu in grado di riconoscere distintamente una forza politica che propugni e persegua una via alternativa, lontana dallo Stato della mai applicata Costituzione Partigiana?
    Io vedo solo un mucchio di parole; forse, per passare ai fatti, serve davvero una fame peggiore di quella greca. Da bravi/e italiani/e.

    Con i migliori auguri, Mattia