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Lo straordinario fumetto dell11/9

Publie le sabato 9 settembre 2006 par Open-Publishing
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Dazibao USA Storia

di Javier Del Pino

Lo stile dei disegni si adatta al modello classico statunitense, agile e colorato, e la narrazione sembra scritta da uno sceneggiatore delle storie di supereroi. Il rapporto dell’11/9:Un adattamento illustrato non è, senza dubbio, un fumetto come gli altri: è il resoconto fedele della preparazione, dell’esecuzione e della reazione agli attentati commessi quasi cinque anni fa così come venne riferito nel rapporto ufficiale della commissione d’indagine.

In uno Stato dove non si accetta volentieri di rivivere avvenimenti tanto dolorosi, gli autori hanno ottenuto una riproduzione minuziosa, rispettosa e sorprendentemente coinvolgente attraverso un mezzo che non si distingue per la sua solennità. La critica e i lettori hanno riconosciuto il valore di tale sforzo.

E’ facile immaginare quello che pensarono i dirigenti della casa editrice Hill e Wang quando lo sceneggiatore di Niño Rico e il disegnatore del fantasma Casper proposero di creare un adattamento fumettistico del rapporto della commissione sull’11/9. Ad ogni modo, Sid Jacobson e Ernie Colón riuscirono a convincere gli editori che la loro esperienza e la loro immaginazione avrebbero permesso di creare un prodotto degno e rispettoso e che il loro talento sarebbe stato capace di ridurre le 600 pagine del sostanzioso rapporto originale alle 133 che riempie l’adattamento illustrato. Il libro, che conforma i propri mezzi ad una consistenza da romanzo piuttosto che da fumetto, è stato recentemente pubblicato negli Stati Uniti con un enorme successo di vendite.

Poco più di due anni fa, il rapporto finale della commissione indipendente che investigò sull’11/9 diventò un bestseller inatteso grazie all’inserimento di dati sconosciuti al pubblico e, soprattutto, al suo allontanarsi dal tedioso stile narrativo di questo tipo di documenti adottandone uno giornalistico capace di ricorrere alla cronologia attraverso una grande abilità letteraria.

Il rapporto era pieno di critiche e lamentele per l’incapacità del Governo - attuale e precedente - di localizzare l’autentica minaccia che rappresentava l’organizzazione terroristica Al-Qaeda. Il documento della commissione - composta da 10 ex politici repubblicani e democratici - lamentava in particolare la lentezza dei servizi di intelligence e la loro inefficacia al momento di ostacolare il piano degli attacchi dell’11/9. Allo stesso tempo, il rapporto rispecchiava la tenacia e la perseveranza di Al-Qaeda nella progettazione e nello sviluppo dei piani.

Tutti i fatti più rilevanti contenuti nel rapporto dispongono ora di una rappresentazione illustrata nel lavoro di Jacobson e Colón, diventato, come hanno detto alcuni dei membri della commissione, un “rapporto per le masse”. E lo è: anche se un formato tanto disinvolto come il fumetto non appare il più adeguato per un evento come l’11/9, la qualità grafica e la sorprendente capacità di sintesi forniscono in quanto ad opportunità un valore aggiunto. Un disegnatore ha creato, ad esempio, una rappresentazione simultanea dei fatti che avevano luogo in ogni aeroporto e in ogni aereo sequestrato, il che permette di distinguere chiaramente alcuni degli errori più deplorevoli di quel giorno: all’aeroplano United 93, che finì schiantato in Pennsylvania, fu permesso di decollare quando le autorità aeree già sapevano che c’erano dei sequestri in fase di svolgimento. In altre occasioni è il testo vago ad essere più rilevante: “Il segretario della Difesa, Donald Rumsfeld, fu irreperibile in vari momenti della giornata”, si legge in una vignetta. In un’altra, sopra una cartina del mondo, si legge: “Agli statunitensi l’Afghanistan appariva come un luogo molto lontano. Ad Al-Qaeda, gli Stati Uniti apparivano molto vicini. In qualche modo, erano più globalizzati di noi.” Tutto è letterale, fedele al rapporto. Incluso il titolo del primo capitolo, “Abbiamo degli aerei...” è la frase pronunciata da uno dei sequestratori e trasmessa per errore alla torre di controllo invece che all’equipaggio.

L’assenza totale di sarcasmo e la fedeltà al testo originale concede agli autori l’uso di alcune delle licenze classiche del genere senza che nessuno le abbia criticate: l’aereo fa BLAMM! quando si schianta contro il Pentagono, e nelle Torri Gemelle risuona uno SHOOM! all’impatto degli aerei e un R-RRUMBLE... prima del crollo.

Le illustrazioni forniscono dettagli che si perdono nella lettura del rapporto, come l’altezza dei sequestratori: che erano bassi appare irrilevante quando lo si legge nel documento ufficiale, ma è inquietante vederlo nel fumetto perché accentua la loro abilità nel passare inosservati. Le loro fattezze si rifanno alle poche fotografie note. Altri personaggi sono disegnati con maggiore o minore somiglianza: la raffigurazione di Condoleezza Rice, allora consigliera della Sicurezza Nazionale, è fotografica, mentre il presidente George W. Bush non è particolarmente fedele all’originale.

Anche se Jacobson e Colón si sono formati nei due santuari statunitensi del fumetto, Marvel e DC, in questa storia non ci sono eroi. Il personaggio che più si avvicina al ruolo di protagonista è Richard Clarke, responsabile dell’Antiterrorismo nel Governo di Clinton messo in disparte da Bush. Clarke sembra l’unico individuo con sufficiente buon senso da chiedere ai suoi superiori maggiore interesse verso la prevenzione di possibili attentati. La sua rappresentazione grafica, in toni scuri, presenta Clarke come un combattente solitario che scompare dalla narrazione quando si scatenano gli eventi.

Il fumetto può contare su una benedizione aggiunta in forma di prologo, firmato dal presidente e dal vicepresidente della commissione sull’11/9, Thomas Kean e Lee Hamilton: “L’obiettivo della commissione era riportare la storia dell’11/9 in una forma comprensibile per gli statunitensi. Sentivamo che uno degli eventi più tragici e importanti della storia del nostro paese doveva essere accessibile a tutti”, scrivono in un testo che apprezza la lealtà con cui è stato curato l’adattamento. Kean ha riconosciuto che la sua prima reazione all’idea non fu propriamente positiva, ma cambiò una volta visto il risultato finale.

Secondo Colón, l’idea nacque dalla concentrazione di contenuti del testo originale: “Quando lessi il rapporto avvertii molta confusione perché non riuscivo a tenere a mente tanti nomi e tante date, tanti luoghi, tanti avvenimenti. Con il fumetto, è possibile considerare con un’occhiata tutto quello che accadde.”

Solo alcuni familiari delle vittime hanno criticato la rappresentazione grafica di quei fatti: “Le immagini della gente in fiamme o l’esplosione degli aerei non è appropriata. Non credo che gli adulti debbano vederlo in forma di fumetto”, ha detto Carie Lemark, figlia di una delle vittime.

Nella quarta di copertina del libro, lo storico re del fumetto, Stan Lee, manifesta la propria raccomandazione più entusiasta: “Non avevo mai visto prima d’ora una storia reale tanto ben narrata e illustrata. Questo libro è destinato a diventare il modello per il futuro; la sua lettura dovrebbe essere obbligatoria nelle famiglie, nelle scuole e nelle biblioteche.”

Traduzione di Sara Zagaria per CaniSciolti

Fonte:El Pais - 06.09.06

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Messaggi

  • UN SOSPETTO AUMENTO DI CREDIBILITA’ DEL MOVIMENTO PER LA VERITA’ SULL’11 SETTEMBRE

    PERCHE’ I MEDIA HANNO ADOTTATO "LA VERITA’ SUL 9-11"
    DI HENRY MAKOW
    La scorsa settimana "TIME Magazine" e "The Washington Post" hanno pubblicato storie quasi dello stesso rilievo e descritte con un tono di simpatia, riguardanti il "Movimento per la Verita’ sull’11 settembre".

    Simili pubblicazioni sono sinonimi di realtà per milioni di Americani ancora senza sospetti. Perchè i Media riconoscerebbero legittimità ad una interpretazione cospiratoria, che coinvolge i loro padroni, i banchieri centrali Illuminati ? Perche’ i Media darebbero voce alle discrepanze della ricostruzione ufficiale, che invece hanno censurato per cinque anni ?

    Immagina di essere ad una riunione con i banchieri centrali, che controllano negli Usa sia i mass media che il governo. Immagina di essere il successore del genio delle Pubbliche Relazioni Edward Bernays.

    "Edward", - dicono - "la nostra rappresentazione del terrorismo comincia a mostrarsi falsa. Un terzo degli Americani ritiene il proprio governo responsabile dell’ 11 settembre.
    Maledetta Rete ! Cosa fare ?"

    Se fossi Bernays, risponderei: "Dipende se state ancora progettando un altro evento terroristico da attribuire ad altri, la legge marziale e un attacco all’Iran. Se così fosse, continuerei ad ignorare e a marginalizzare questo movimento. Non dovreste fornirgli un enorme aumento di credibilità in questo momento."

    "Eddie", - direbbero di rimando - "è troppo tardi per tutte quelle pericolose operazioni. Nessun personaggio importante crede più alla minaccia terroristica. Israele ha rimediato una sanguinosa rottura del naso in Libano e non può attaccare l’Iran. L’ Esercito Usa è troppo impegnato in Iraq. I generali Usa sono in rivolta. Inoltre la Rete e’ piena di storie, che accusano il Mossad ed Israele. L’ Anti-Semitismo è in crescita."

    "Non fatevi prendere dal panico, ragazzi", - direi loro - "ho la soluzione. Ascoltate con attenzione. Quello di cui abbiamo bisogno è una sospensione del gioco, per ricostruire la fede di tutti nel sistema. Abbiamo bisogno di tornare al Partito Democratico, di un ritorno all’equilibrio di un Carter o di un Clinton; di una liberazione da quei mediocri sgradevoli corrotti Repubblicani."

    "Come ottenere un risultato simile ?" - chiedono i banchieri.

    "Pensiamo a Daniel Ellsberg (1) e "The Pentagon Papers (I documenti del Pentagono)". Pensiamo a Michael Moore (2) e "Fahrenheit 911" . Abbiamo bisogno di scaricare la responsabilita’ per l’ 11 settembre sulle spalle di Bush e levarla da Silverstein (3) e dal Mossad, dai neo-con e da noi stessi banchieri. Dobbiamo riposizionare il Movimento per la Verita’ sull’11 settembre nello schema del movimento anti-guerra degli anni ’60 e focalizzare ognuno sull’odio verso il "Governo". A quel punto eleggeremo una maggioranza Democratica alle Camere il prossimo novembre 2006 e Bill Richardson (Governatore del New Mexico), o qualcuno come lui, a Presidente nel 2008. Per un po’ sarà un fascismo più indulgente e più gentile. Questo ci darà il tempo di pianificare il nostro prossimo passo."

    "Da dove cominciare ?"

    "Perchè non pubblicare una storia da copertina su TIME riguardo quei giovanotti che hanno creato il film Internet "Loose Change (Spiccioli)" ? Forse che essi non fanno menzione degli agenti del Mossad sorpresi a danzare e a ridere, che furono arrestati "mentre documentavano l’evento" (4), con esplosivi nel loro furgone ? Descriviamo i ragazzi come partecipi della "grande tradizione americana del contare su sè stessi e del dissenso non conformista anti-autoritario. Essi combattono il potere." [le esatte parole che TIME usa]. Forse potremmo attirare Bob Dylan nella operazione."

    "Eddie, questo è pericoloso. Quel film mostra che Larry [Silverstein] ordinò la demolizione del WTC 7 (5) lo stesso giorno. Possono essere gli Americani così stupidi da ritenere che questa costruzione da 47 piani fosse minata a scopo di demolizione, e che WTC 1 e WTC 2 (6) non lo fossero ? Certo essi capirebbero che tutti e tre gli edifici furono demoliti e che si era supposto che un aereo colpisse WTC 7. Saremmo tutti impiccati per strage."

    "Gente, non preoccupatevi. Il popolo crede a quello che gli viene detto, non al buon senso, nè ai suoi stessi occhi. Non menzioneremo il WTC-7 negli articoli. Focalizzeremo solo un paio di punti ed avremo i nostri lacchè pagati, intendo dire i nostri "esperti", che li confuteranno. Il punto importante e’ quello di accentuare che il "Governo" ha compiuto ciò. Che è stato un "lavoro compiuto dall’interno". Bush subirà il crollo nella considerazione della gente."

    "E’ sufficiente una sola storia ?"

    "Pubblicatene un’altra su "The Washington Post", incentrata su David Ray Griffin (7). Datele un titolo del tipo "Quelli che non credono".

    Menzionate il Mossad di passaggio un paio di volte, ma non il Rapporto dei Servizi Segreti della Germania (BND), che riferisce che il Mossad ha organizzato l’ intero l’evento (dando preavviso a Bush). Sarà uno scontro dei nostri esperti contro i loro, e la gente non saprà cosa pensare. Il popolo incolperà Bush e penserà che i media siano obiettivi e facciano il loro lavoro."

    CONCLUSIONI

    A rischio di sembrare troppo ottimista, la pubblicazione con atteggiamento benevolo sui mass media di articoli relativi al Movimento per la Verità sull’11 settembre potrebbe segnalare che non avremo a breve un attacco all’ Iran ed un nuovo evento terroristico "false-flag". Ritengo che i banchieri siano spaventati dal fatto che stanno perdendo il controllo della mente degli Americani. Bush e’ stato molto utile ai banchieri, ma e’ arrivato per lui il momento di prendersi le colpe e andarsene.

    Il solo pericolo è che Bush e Cheney facciano qualcosa di disperato, per rimanere al potere. Tuttavia, senza la cooperazione dei media, non possono avere successo. I loro incarichi scadono comunque tra due anni.
    Penso che prenderanno il loro denaro ed usciranno di scena in maniera compita.

    Per una volta sto azzardando una previsione, che spero si rivelerà corretta!

    Versione originale:
    Henry Makow, Ph.D.
    Fonte: http://www.rense.com/general73/truth.htm

    Versione italiana:
    Fonte: http://francescocaselli.blogspot.com/2006/09/perch-i-media-hanno-adottato-la-verit.html
    Traduzione di Francesco Caselli.

    Note del Traduttore:
    1) Analista militare Usa presso la Rand Corporation, che nel 1971 porto’ a conoscenza della pubblica opinione Usa alcuni documenti comprovanti come essa fosse stata ingannata dal proprio Governo in merito alla gestione della guerra in Vietnam
    2) Film-documentario sul comportamento della amministrazione Bush a seguito dell’ 11 settembre
    3) Impresario ed affittuario delle Torri del World Trade Center
    4) Facevano foto
    5) World Trade Center n°7, cioe’ la terza torre, piu’ bassa delle due principali
    6) Le due torri maggiori
    7) Professore universitario, in pensione, di Filosofia delle Religioni e di Teologia, oltre che Teorico della cospirazione in relazione all’11 settembre.

    http://xoomer.alice.it/911_subito/immagini_eloquenti.htm#DISCLAIMERELOQ

    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=5283

    by guido arci camalli arci guernica arci fuori orario arci cervo arci ceriana arci bergamo arci peppino impastato