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La CIA sponsor del Dalai Lama

Publie le giovedì 20 marzo 2008 par Open-Publishing
8 commenti

di Jean-Paul Desimpelaere

Patrick French, mentre era direttore della «Free Tibet Campaign» (Campagna per l’indipendenza del Tibet) in Inghilterra, è stato il primo a poter consultare gli archivi del governo del Dalai Lama in esilio. Ne ha trato delle conclusioni stupefacenti.

I Cinesi hanno liquidato i Tibetani?

E’ arrivato alla conclusione disilludente che le prove del genocidio tibetano per mano dei Cinesi siano state falsificate e ha anche dato subito le sue dimissioni da direttore della campagne per l’indipendenza del Tibet(1).
Negli anni sessanta, sotto la direzione del fratello del Dalai Lama, Gyalo Thondrup, delle testimonianze furono raccolte tra i rifugiati tibetani in India. French constatò che le cifre dei morti erano state aggiustate in seguito. Altro esempio, lo stesso scontro armato, narrato da cinque diversi rifugiati, era stato contato cinque volte. Nel frattempo, la cifra di 1,2 milioni di uccisi per colpa dei Cinesi faceva il giro del monde.

French afferma che ciò non poteva essere assolutamente possibile: tutte le cifre concernevano solo uomini. E non c’erano che 1,5 milioni di Tibetani maschi, all’epoca. Non ce ne sarebbero quasi più oggi, dunque. Dopo, la popolazione è aumentata per raggiungere quasi 6 milioni di abitanti attuali, cioè quasi due volte quella del 1954. Cifre date sia dal Dalai Lama che dalle autorità cinesi, vi è per una volta un stupefacente accordo.
Degli osservatori internazionali ( la Banca mondiale, l’Organizzazione mondiale del sanità) si allineano a tali cifre. Non impedisce oggi, ancora, che il Dalai Lama continui a pretendere che 1,2 milioni di Tibetani siano morti a causa dei Cinesi.

Il dalai lama è una sorta di papa del buddismo mondiale?
Qui, conviene relativizzare le cose. Il 6% della popolazione mondiale è buddista. E’ poco. Inoltre, il dalai lama non è per nulla il rappresentante del buddismo zen (Giappone), né del buddismo dell’Asia del Sud-Est (Thailandia), né tanto meno del buddismo cinese. Il buddismo tibetano rappresenta solo 1/60.mo di questo 6%. E, infine, esistono in Tibet quattro scuole separate. Il Dalai Lama appartiene a una di esse: la «gelugpa» (i berretti gialli). In breve, un papa seguito assai poco dai fedeli religiosi, ma molto dagli adepti politici…

Chi sono i suoi sponsor?

Dal 1959 al 1972:
 180.000 dollari all’anno per lui personalmente, su assegni intestati alla CIA (documenti consegnati dal governo USA; il dalai lama ha negato la cosa fino al 1980)
 1,7 milioni di dollari all’anno per l’attuazione della sua rete internazionale.
In seguito lo stesso ammontare è stato versato tramite la dotazione del NED, una organizzazione non governativa USA il cui budget è alimentato dal Congresso. Il Dalai Lama dice che i suoi due fratelli gestiscono «gli affari». I suoi due fratelli, Thubten Norbu (un lama di rango superiore) e Gyalo Thondrup erano stati arruolati dalla CIA dal 1951, il primo per raccogliere fondi e dirigere la propaganda e il secondo per organizzare la resistenza armata.

La bomba atomica indiana: il Buddha sorride

Fin dall’inizio, cioè da quando è divenuto manifesto che la rivoluzione cinese avrebbe avuto successo nel 1949, gli USA hanno tentato di convincere il dalai lama a esiliarsi. Misero soldi, logistica e la loro propagande a sua disposizione. Ma il dalai lama e il suo governo volevano che gli USA inviassero un esercito sul posto, come avevano fatto in Corea e trovarono dunque la proposta americana assai debole. (Modern War Studies, Kansas University, USA, 2002). Nel 1959, gli USA giunsero, quanto meno, a convincere il dalai lama ad abbandonare il Tibet, ma bisognava ancora convincere l’India ad accordargli l’asilo. Eisenhower propose uno «scambio» a Nehru: l’India accettava il dalai lama sul suo territorio e gli USA concedevano a 400 ingegneri indiani una borsa di studio affinché si addestrassero al la «tecnologia nucleare» negli USA. Lo scambio fu accettato(2). Nel 1974, la prima bombe A indiana fu apostrofata con il soprannome cinico di... «Buddha sorridente»(3).

1 «Tibet, Tibet», P. French, Albin Michel, 2005.

2 Il maggiore statunitense William Corson, responsabile dei negoziatio dell’epoca, Press Trust of India, 10/8/1999.

3 Raj Ramanna, ex direttore del programma nucleare dell’India, 10/10/1997, Press Trust of India.

Traduzione di Alessandro Lattanzio, redattore di Eurasia. Rivista di studi geopolitici.

http://bellaciao.org/fr/spip.php?article59161

Messaggi

  • Perbacco,questo è un’altro tipo in gamba,come il Sergio Ricaldone dell’altro ieri.Da che galassia vengono,’sti ragazzi?Comunque grazie,mi avete fatto ringiovanire di 40 anni.E ’da allora che non trovavo più traccia di un liguaggio così hard....Luigi

  • Questa notizia è vera. Mi dispiace.
    Questo non vuol dire appoggiare le violenze e la repressione ma non c’è da fidarsi del Dalai Lama. E delle proteste ad orologeria.
    La Cina da parte sua non è attendibile su fatti e dati e usa il sistema repressivo e censorio di un regime. La vertià però è che fa paura a livello economico.

    • Come dire che le proteste in Messico alla vigilia delle olimpiadi del 1968 ( con la strage di studenti nella Piazza delle Tre Culture) o quelle in tutto il mondo contro i generali massacratori argentini nel 1978 alla vigilia dei Mondiali di calcio fossero "proteste ad orologeria" .....

      P.S. La Cina è oggi la patria del capitalismo più selvaggio, DEL PRECARIATO TOTALE, DEL LAVORO MINORILE !

      R., comunista da Napoli

  • Stavo già cominciando a vergognarmi di essere di sinistra, dopo aver letto questo capolavoro di ipocrisia e di crumira genuflessione al kapitale cinese... ma i "veri compagni" K. ed R. mi hanno riacceso la benché minuscola speranza che FORSE una sinistra - una VERA sinistra - esiste ancora... grazie K. e grazie R.... Ganesh

  • Non capisco i commenti dei cosiddetti "compagni".
    C’è un articolo che riporta dati con tanto di bibliografia e nessun commento che argomenti con altrettanti dati. Solo insulti e una sorta di inutile gara a chi è più "di sinistra".
    Confutate l’articolo con dati, se ne avete!
    Altrimenti evitate di ridurre questo spazio a "Bar Sport"!
    Tutto quello che ho letto nell’ articolo non solo è vero ma è anche riconosciuto da tutto il mondo. I documenti C.I.A. sono desecretati e le condizioni di vita disumane dei Tibetani sotto il Dalai Lama sono documentate anche dagli amici del Dalai Lama, per esempio nel libro "Heinrich Harrer, Sette anni nel Tibet, Mondadori, Oscar bestsellers, 1999" di cui trovate qui alcuni stralci:
    http://www.circologramsciriposto.it/la_cina_il_tibet_e_il_dalai_lama.htm

    Che gli U.S.A. abbiano interessi geostategici a sottrarre il Tibet alla Cina non è un mistero.
    Il mistero è come dei "compagni" appoggino un teocrate-xenofobo-sessista e violento come il Dalai Lama.
    Dire che il Dalai Lama è un burattino della C.I.A. non vuol dire appoggiare il governo dittatoriale cinese, vuol dire fare chiarezza su quali sono i poteri forti che orchestrano i conflitti in ogni angolo della terra.
    Mi aspetterei dai compagni che chiedessero diritti sociali per TUTTI i cinesi non il Tibet ai Tibetani. Altrimenti dovreste chiedere anche la Padania ai padani.
    Non so se sia più il fascino della "non-violenza" (che si è dimostrata essere solo uno slogan fasullo in bocca a questo Dalai Lama amico del genocida Bush e del nazista cileno Miguel Serrano) oppure il fascino di Richard Gere a convincere i compagni ad appoggiare un indipendentismo nazionalista-religioso ed etnicamente puro.
    So però che non appoggiare il Dalai Lama non equivale ad appoggiare la Cina. Basta usare un neurone in più dei 2 che servono per far funzionare il pensiero "Yankeezzato".
    Con un po’ di coscienza critica si può essere nè col governo Cinese, nè con la cricca del Dalai Lama nè, udite udite, con "terza posizione". Perchè è questo il messaggio subdolo che vuol far passare chi si è piegato a C.I.A. e Confindustria (appoggiando Israele, leggi antisociali, finanziamento alle missioni di guerra e schifezze varie causando la morte ANCHE della sinistra parlamentare) il messaggio costruito ad arte per svilire chi veramente è rimasto fedele ai valori del comunismo: se non sei con me che rappresento la sinistra e non sei con loro che rappresentano la destra sei di "terza posizione" un Nazista infiltrato nelle fila dei compagni. Peccato che i nazisti (quelli veri come Heinrich Harrer e Miguel Serrano) fossero amici di questo Dalai Lama, con buona pace di Bertinotti.
    Andate pure in piazza a manifestare a favore del prossimo genocidio Yankee e non dimenticate le Nike ai piedi (made in China con profitti U.S.A.).