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25 notte, Città del Guatemala

Publie le domenica 27 luglio 2003 par Open-Publishing

25 notte, Città del Guatemala.

Notte di pioggia a Città del Guatemala.
Notte di silenzio e distensione in una città che, improvvisamente,
si è vista rigettata nelle tensioni di vecchi incubi del passato,
si è vista violentata nella sua quotidianità,
si è scoperta al centro di uno scontro al cui vertice c’è ancora il vecchio Montt.

Le notizie della mattina dicevano che gruppi di incappucciati armati mantenevano ancora parte
della città nel caos, alcuni avevano accerchiato un gruppo di giornalisti tenendoli in ostaggio per
alcune ore.
La maggior parte di questi gruppi armati ed incappucciati è venuta dalle campagne e dalle zone più
interne del paese, molti di loro sono stati comprati dall’FRG con 50 Quetzal (consideriamo che la
paga minima di un contadino sono 8 q. giornalieri, circa 1 euro), atri sono gruppi di teppisti
cittadini pagati e vestiti da contadini da parte dell’FRG (per dimostrare all’opinione pubblica la
popolarità della propria base sociale), altri sono realmente contadini.
Più di 70 i pulman che sono stati utilizzati per il loro trasporto.

Hector Ramirez, giornalista, è morto scappando ad un gruppo che cercava di aggredirlo, Juan Carlos
Torres, giornalista del Periodico, mentre fotografava è stato aggredito e cosparso di benzina con
l’intenzione di appiccargli, poi è riuscito a scappare, Edgar Valle, giornalista di un giornale
locale, è stato anche lui aggredito.
50, in totale, i feriti tra i due giorni di violenza della capitale.

La Polizia Nazionale Civile (PNC) e il Ministero si stanno facendo lo scaricabarile sulle
responsabilità, fattostà che la Polizia non è mai intervenuta contro i manifestanti incappucciati anche
mentre assalivano i giornalisti o bruciavano copertoni d’auto per strada, mentre diffondevano il
panico nella città.
Uno dei motti dei "manifestanti" era "giornalista visto, giornalista morto" mentre, dopo aver
accerchiato l’edificio della Camera di Commercio avevano appiccato a pneumatici e sequestrato
all’interno tutto il personale.

"Siamo a favore del Golpe Militare e quello organizzato da Rios Montt ha risolto molti problemi
del paese", "l’FRG è il partito dei poveri, non come Berger che fa gli interessi dei ricchi", questi
sono solo alcuni dei motti degli incappucciati.
In quest’ultima frase possiamo anche ritrovare il motivo perciò parte dei "manifestanti" è stata
indirizzata alla Camera di Commercio, questo perché uno dei candidati alle presidenziali (Berger,
primo ai sondaggi), è il candidato appoggiato dalla destra liberista degli imprenditori che
controlla anche gran parte della stampa e questo l’FRG lo derigisce proprio male……
La Corte Suprema di Giustizia (CSJ), il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) e la Corte de
Costituzionalità (CC) sono stati tre degli obiettivi principali della manifestazione di ieri degli
incappucciati

E’ stato, questo, un atto studiato e realizzato con strategia puramente militare:
tutto è stato organizzato con disciplina dalle cinque di mattina, i manifestanti sono stati divisi
in gruppi con diversi orari di "azione", compreso il pasto, i responsabili e gli organizzatori gli
spostamenti portavano con se radio, cellulari, ricetrasmittenti, armi e accessori dello stesso
tipo di quelli utilizzati dallo Stato Maggiore Presidenziale.
Alle 12 è arrivato l’ordine del Generale Montt di terminare la protesta e in breve la folla di
incappucciati, riuniti di fronte alla Corte Suprema di Giustizia (CSJ) si è dispersa tornando ai
pulman.

Alcune delle persone riconosciute tra gli incappucciati: Zury Rios, le segretaria del Partito di
Governo, FRG, i deputati Mario Morales e Juan Santa Cruz sempre dell’FRG, la sorella del
Procuratore Generale della capitale.
Ieri Portillo, Capo del Governo, in una intervista alla CNN, ha dichiarato che le immagini diffuse
dalla stampa sugli scontri in città sono immagini d’archivio degli anni ’80 diffuse dagli organi
d’informazione per attaccare il suo partito.

Oggi centinaia e centinaia di persone hanno partecipato al funerale dello storico giornalista
Hector Ramirez, giornalista apprezzato e famoso nel paese, morto ieri nel caos e negli scontri della
capitale.
La cerimonia è stata affollata e molto partecipata, durante il tragitto verso il cimiteri le
persone uscivano dalle case e prendevano parte al corteo, decine e decine di applausi per Ramirez ed
uno degli slogan urlati dal pubblico è stato "Non siamo disposti a tornare indietro".
Questo, infatti, il clima che si respira tra la gente, il rifiuto della violenza come paura,
giustificata, del ripetersi di scenari di violenza e guerra.
E c’è commozione, preoccupazione, rabbia contro un Governo che niente ha fatto per evitare quel
morto e quelle violenze, che solo dopo ore ha mandato in strada Esercito e Polizia ma le forze di
"sicurezza" sono rimaste a guardare senza intervenire.

Domattina è prevista una manifestazione, stavolta legale, dei simpatizzanti di Rios Montt, vi
terrò aggiornati.

Alcune serie organizzazioni della società civile, tra cui il premio Nobel Rigoberta Menchù, in una
conferenza stampa hanno annunciato, oggi, la creazione di un Fronte Civico per la Democrazia.
Questo Fronte, per il periodo della campagna elettorale, si occuperà di fare denuncie contro il
Ministero per i fatti dei giorni scorsi, investigare per capire quanti fondi dello Stato sono stati
utilizzati per organizzare questa sommossa, creare un rete di comunicazione per raccogliere
denuncie, invocare la Carta Democratica della OEA (Organizzazione degli Stati Americani) e chiedere una
visita della CIDH (Commissione Interamericana di Diritti Umani).

Ieri una grande manifestazione, ieri, hanno sfilato per le strade di Quetzaltenango, studenti
universitari e società civile dando un forte esempio di democrazia e rifiutando ogni tipo di violenza,
ma anche condannando duramente l’appoggio che ampie parti dello Stato hanno dato ai disordini dei
giorni scorsi della capitale.

Trattati di Libero Commercio
Ieri sono stati approvati dalla Camera dei Rappresenti due distinti trattati di libero commercio
con Cile e Singapore.
La prossima settimana si tornerà alle trattative sul Trattato USA-Centro America.
Due sindacalisti di Guatemala e Nicaragua hanno espresso la preoccupazione che in questo trattao
non si ripetano gli errori del NAFTA (Trattato USA-Canada-Messico) che ha aggravato fortemente le
condizioni di contadini e piccole imprese Messicane.
Nono vogliono la ripetizione di un trattato che dia il via libera alle "maquiladoras" che trattano
i lavoratori come schiavi e senza sicurezze, non vogliono un accordo che aumenti la povertà.
Il governo dice che il trattato darà dei benefici ma di fatto, se approvato come nella bozza che
sta circolando, aumenterà disoccupazione e povertà.

Devo dire che stando qua mi chiedo molte cose.
Come mai la stampa internazionale non parla di queste terribili eventi?
Come è possibile che un gruppo di criminali possa mettere a soqquadro una città senza che le forze
dell’ordine intervengano……..?
Dispiace però notare come alcuni partiti, anche di sinistra, in Italia e nel mondo, mantengano
antenne super vigili appena succede qualcosa che non va a Cuba ma nessuno dica niente di quanto
avvenuto in questi giorni in Guatemala e della situazione che vive questo paese.

a presto,
Alessio