Home > 67.7 milioni di ettari di Ogm
a cura di Ernesto Bugio (Commissione Ambiente e salute ATTAC Italia)
Per il settimo anno consecutivo, gli agricoltori in tutto il mondo hanno
notevolmente aumentato la coltivazione di piante geneticamente modificate,
facendo registrare nel 2003 un incremento del 15% delle superfici coltivate
rispetto all’anno precedente e portando la superficie totale a 67,7 milioni
di ettari.
Questi i dati che emergono dal rapporto elaborato dall’ISAAA (International
Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications) Servizio
Internazionale per l’Acquisizione delle Applicazioni Agrobiotecnologiche).
Questo incremento tiene anche conto di una stima in difetto e provvisoria
riguardante 3 milioni di ettari di soia geneticamente modificata coltivata
in Brasile, paese che nel 2003 ha per la prima volta consentito la semina di
questo tipo di soia. In realtà i dati finali sulla superficie totale
potrebbero essere molto superiori ai dati stimati.
Secondo il rapporto sono cresciuti a 7 milioni gli agricoltori in 18 paesi -
oltre l’85% dei quali costituito da agricoltori di paesi in via di sviluppo
con limitate risorse a disposizione - che utilizzano sementi gm rispetto ai
6 milioni in 16 paesi registrati nel 2002. Quasi un terzo della superficie
mondiale coltivata con piante gm si trova in paesi in via di sviluppo,
rispetto al 25% circa registrato nel 2002.
Sempre secondo il rapporto, il numero di paesi nei quali si trova il 99%
della superficie coltivata con prodotti gm è passata dai 4 nel 2002 a 6.
Brasile e Sud Africa sono andati ad aggiungersi a Stati Uniti, Argentina,
Canada e Cina, i principali coltivatori di prodotti agricoli gm. Gli
incrementi di produzione più significativi si sono verificati in Cina e Sud
Africa, che hanno registrato incrementi di un terzo delle superfici rispetto
al 2002. Gli altri 4 paesi che coltivano superfici geneticamente modificate
superiori ai 50.000 ettari sono Australia, India, Romania e Uruguay. Ci sono
poi altri 8 paesi che totalizzano singolarmente fino ai 50.000 ettari.
In Spagna la produzione di mais Bt è cresciuta del 33% passando dai 25.000
ettari del 2002 ai 32.000 del 2003. Sempre in Europa, la Romania ha
incrementato del 50% la superficie coltivata con soia gm raggiungendo nel
2003 i 70.000 ettari. La Bulgaria è costante nella semina di poche migliaia
di ettari di mais tollerante i diserbanti, mentre la Germania prosegue nella
coltivazione di una superficie minima di mais Bt.
La superficie coltivata con soia gm, che è anche il prodotto geneticamente
modificato maggiormente diffuso, ha registrato un incremento del 13%
raggiungendo i 41,4 milioni di ettari. La soia gm infatti rappresenta ormai
il 55% della produzione di soia a livello mondiale. Le nuove varietà di mais
e le recenti autorizzazioni da parte degli enti preposti hanno fatto
registrare il più forte incremento di superfici nel settore del mais: + 25%
per un totale di 15,5 milioni di ettari, ovvero l’11% della superficie
totale coltivata a mais. Segue poi il colza con un aumento del 20% per un
totale di 3,6 milioni di ettari, vale a dire il 16% della superficie totale
coltivata a colza. La superficie di cotone geneticamente modificato ha
invece registrato un incremento del 6% per un totale di 7,2 milioni di
ettari, ovvero il 21% della superficie totale coltivata a cotone.
Secondo le previsioni dell’ISAAA, entro i prossimi cinque anni 10 milioni di
agricoltori in 25 paesi o più coltiveranno100 milioni di ettari con sementi
geneticamente modificate. Sempre secondo il rapporto, a livello globale il
valore di mercato dei prodotti agricoli geneticamente modificati dovrebbe
passare dai circa 4,5 miliardi di dollari USA di quest’anno agli oltre 5
miliardi entro il 2005.
OGM: Le piantagioni transgeniche utilizzano piu’ pesticidi
Nel 2002 la superficie globale delle colture GM era pari a 58,7 milioni di
ettari distribuiti tra sedici paesi. Secondo uno studio Statunitense sui
livelli di pesticidi nelle piantagioni Geneticamente Modificate di mais,
soia e cotone, l’applicazione di pesticidi in quelle varieta’ e’ risultata
maggiore che nelle varieta’ convenzionali. Nei primi tre anni
dall’introduzione della tecnologia le piantagioni GM avevano ridotto l’uso
di prodotti chimici del 25%. Ma nel 2001, e’ stato dosato il 5% in piu’ di
pesticidi rispetto alle piantagioni non GM; nel 2002 il 7.9% in piu’; e nel
2003 l’11.5% in piu’. Nelle sole piantagioni di mais durante il periodo
2002-2003, sono stati applicati il 29% di pesticidi in piu’ rispetto alle
piantagioni di mais non GM. Molti coltivatori hanno bisogno di incrementare
le dosi di erbicidi sulle piantagioni GM al fine di mettere sotto controllo
le specie di infestanti piu’ forti che starebbero sviluppando la resistenza
genetica.
Fonte: PANNA; The Guardian; ISAAA
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@ecquologia.it