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AL VIA FONDO PER LA NUOVA OCCUPAZIONE NELLE BANCHE

par padre

Publie le venerdì 22 giugno 2012 par padre - Open-Publishing
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AL VIA FONDO PER LA NUOVA OCCUPAZIONE NELLE BANCHE

Nasce il Fondo per la nuova occupazione nelle banche. Lo strumento introdotto dal nuovo contratto nazionale del credito, fortemente voluto dalla FABI e dalla altre organizzazioni sindacali, è stato ufficialmente istituto lo scorso 31 maggio grazie all’accordo siglato in Abi dalle parti.

L’intesa regolerà il funzionamento del Fondo da adesso fino al 2016.

Per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato, le banche riceveranno un incentivo di 2.500 euro. Il contributo scatterà se le assunzioni riguarderanno: giovani disoccupati di età non superiore ai 32 anni, donne nelle aree geografiche svantaggiate, disoccupati di lungo periodo di qualsiasi età, disabili, precari già in organico, lavoratori delle Regioni del Mezzogiorno dove più alto è il tasso di disoccupazione.

Il Fondo sarà finanziato dai lavoratori bancari con la rinuncia all’equivalente di una giornata di banca ore, dai quadri direttivi con un contributo pari al corrispettivo economico di una giornata di festività soppressa e dai dirigenti e dal top management, che sarà tenuto a versarvi il 4% della propria retribuzione fissa.

Un dovere a cui le aziende non potranno sottrarsi. Se i manager non effettueranno versamenti, saranno comunque le singole banche a dover provvedere.

Previste anche sanzioni per chi ritarda nei pagamenti.

Il Fondo sarà gestito da Enbicredito, ente bilaterale partecipato da ABI e sindacati dei bancari, che vigilerà sulle assunzioni, verificando che le aziende abbiano i requisiti per accedere agli incentivi e provvedno alla stabilizzazione dei posti di lavoro

Si stima che nei prossimi 5 anni con questo meccanismo potranno entrare in banca a tempo indeterminato circa 25mila giovani.

Da adesso fino al 2016 il Fondo è pienamente operativo.

“Siamo estremamente soddisfatti di essere giunti a questo accordo”, ha commentato a caldo la Segreteria nazionale della FABI, “Siamo certi che il Fondo, unico in Italia, si rivelerà un valido strumento per far ripartire l’occupazione nel settore del credito, nonostante il calo di redditività e la crisi al momento attraversata dall’intero sistema”.

Grande apprezzamento per l’accordo raggiunto lo esprime anche l’Esecutivo nazionale Giovani della FABI.
“In un Paese in cui la classe politica parla molto dei giovani, ma che nei fatti fa veramente poco per aiutarli, in un contesto storico in cui alcune parti datoriali e, alle volte governative, fomentano il conflitto generazionale per frammentare il fronte rivendicativo dei lavoratori, il Fondo è una grande prova di solidarietà e una risposta concreta ai seri problemi dei tanti ragazzi e ragazze che non hanno un impiego o che sono stati assorbiti dal vortice della precarietà”, commentano i Giovani della FABI.

“La recente riforma delle pensioni sta aggravando la preoccupante stagnazione nel marcato del lavoro, di cui sono vittime sia i lavoratori prossimi alla quiescenza sia i giovani in cerca di occupazione. Il nuovo Fondo è una importante risposta delle parti sociali costrette, ancora una volta, a fare da supplenti alle Istituzioni”.

“La FABI”, CONCLUDE L’Esecutivo nazionale Giovani, “ non permetterà che la crisi diventi uno strumento di selezione sociale e anche con questa iniziativa ha dimostrato la sua concretezza. Il “Fondo Nazionale per il sostegno dell’occupazione nel settore del Credito” è un segnale di unità tra i lavoratori ed è la certezza che il Sindacato non è disponibile a lasciare indietro nessuno”.

Roma 07/06/2012

Messaggi

  • Per D.

    Abbiamo aspettato molto a scrivere qualcosa, per alcuni forse troppo, ma la faccenda
    è sicuramente delicata dal momento che riguarda il licenziamento di un nostro
    collega, D. M.

    Pertanto ci sentiamo in diritto/dovere di farci sentire anche se non è facile dire o fare
    qualcosa con tutte le notizie contrastanti che circolano: incerte e gonfiate dalle voci di
    corridoio a tal punto che ci siamo posti il quesito se scrivere qualcosa fosse diventato
    addirittura controproducente per il collega stesso.

    E questo assolutamente non è nelle nostre intenzioni!

    Per questo abbiamo voluto analizzare meglio tutta la vicenda, cosa che altri hanno evitato
    come la peste, quasi che il solo fatto di parlarne fosse contagioso.

    La presunzione d’innocenza è un principio
    del diritto penale secondo il quale un
    imputato è considerato non colpevole sino a
    condanna definitiva ovvero sino all’esito del
    terzo grado di giudizio emesso dalla Corte
    Suprema di Cassazione.

    In Italia la presunzione d’innocenza è sancita
    anche nell’articolo 27, comma 2 della
    Costituzione: “l’imputato non è considerato
    colpevole sino alla condanna definitiva”.

    La domanda sorge spontanea, anche alla luce di quanto sopra esposto, ovvero se una
    condanna non definitiva possa produrre il nefasto effetto del licenziamento.

    Che l’azienda dimostri che sbagliare in questi termini sia intollerabile, è corretto; ma
    ci auguriamo abbia anche senso di equilibrio, altrimenti di tutta questa brutta vicenda
    rimarrà soltanto un provvedimento oltremisura.

    25 Giugno 2012

    Rsa Fabi Bnl Roma/Aldobrandeschi