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ANIME NERE: NEONAZISMO IN ITALIA - PER NON PERDERE LA MEMORIA

par Lucio Galluzzi

Publie le venerdì 24 gennaio 2014 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing

INCHIESTA - PARTE PRIMA
GRUPPI FASCISTI E ASSOCIAZIONI NEONAZISTE, I NOMI E LE STORIE DEI LORO CAPI, SEDI E CITTA’, POLITICA ED EVERSIONE NERA, I CONTATTI CON LA NDRANGHETA
CON LINKS RAGIONATI A DOCUMENTAZIONE ESTERNA E CRONACA GIUDIZIARIA
[OGNI ASTERISCO DIETRO PAROLE EVIDENZIATE IN GRASSETTO E’ UN LINK A DOCUMENTI SPECIFICI]

E’ da qualche anni che allarmi specifici sulla riorganizzazione delle estreme destre, neonaziste, si susseguono, ma l’informazione non è interessata a far sapere.
Gli sparuti e coraggiosi servizi, su carta stampata e TV, vengono relegati in pagine interne, senza alcun rilievo, in orari notturni o in rubriche, all’interno di qualche TG, neppure annunciato con anteprime.
Ricordo, qualche tempo fa, una lunga inchiesta di Sky TG 24, particolareggiata, precisa, con nomi e cognomi, sigle, affiliazioni politiche insospettabili ai più e allarmi preoccupanti; ma quel servizio, con ospiti in studio e in collegamento, fu trasmesso in fascia pomeridiana, non riproposto e dimenticato.
Gli ultimi decenni di questa sempre più Repubblica delle Banane, sono serviti a sdoganare il peggio del peggio: ladroni di Stato, grandi evasori fiscali, corruzione, prostituzione [anche minorile] offerta al signore di turno, falliti sconosciuti riesumati dalla polvere e messi a capo di Dicasteri nevralgici, nepotismi, leggi ad personam e familiam, mafia e soprattutto fascisti, squadristi, ex sprangatori del disciolto Ordine Nuovo* o Fronte della Gioventù* e amici degli amici dei loro amici.
Tutta una corte di miracolati ai quali è stata concessa la riverginazione.
Così il delfino di Alminante diventa alta carica dello Stato, l’Ordinuovista con la croce celtica al collo al Campidoglio, gli squadristi ministri affiancati da un esercito di maggiordomi, cameriere e comparse del peggior avanspettacolo.
Il tutto promozionato a ciclo continuo da reti TV in mano all’oligarca, quotidiani del padrone, tagli mortali alla Cultura, Arte e Scuola Pubblica.
Sono riusciti pure a chiedere di mettere all’indice i testi di Storia che si permettono di parlar male del loro capo.
La memoria è un’avversaria temibile per questi figuri, così come lo Studio e la Libera Informazione.
Anche la Costituzione.
Nel silenzio, dissattenzione, tra le nebbie d’oppio sparate dai televisori e dai videomessaggi/comizi, durante i barbiturici somministrati agli spettatori dai talk show [tutti], con la complicità di un giornalismo vergognoso, il Nero più Nero si è creato spazi, aiutato ed incoraggiato da queli amici nei Palazzi.

 

Non è un caso incidentale che l’Italia sia diventata omofoba, razzista, xenofoba, forcaiola, seminante odio, che il disprezzo per il diverso, il povero, lo zingaro, il senzatetto, il comunista, l’ebreo abbia raggiunto limiti insopportabili e squallidi.
Era tutto previsto ed annunciato, nessuno ha mosso un dito per fermare la nuove camicie brune del neo nazismo nazionale.
Erano e sono tutti intenti ad occuparsi delle mirabolanti acrobazie sessuali di un vecchio, delle palle d’acciaio di un altro, lo scudetto rubato, il gratta e vinci, Amici, X Factor, Grillo, predellini e Dudù dadadà.
*
Intanto in Grecia trionfa il nazismo di Alba Dorata, in Francia i sondaggi danno sopra il 20 per cento il partito xenofobo del Front National di Marine Le Pen, interessata alla Lega di Matteo Salvini*, tanto che lui la contatta e la invita e si prendono a braccetto, a Budapest governa un fronte nazionalista. 
E in Norvegia le ultime elezioni hanno legittimato persino Progresso*, il movimento in cui militava il massacratore neonazista Andres Brevik. 
Dice Matteo Varchi, professore all’Università di Firenze, ex dirigente del MSI: "In politica il ’mai’ non esiste, e gli spazi di competizione vuoti sono destinati a riempirsi. Quindi, se non ci fosse l’offerta alternativa dei grillini, una formazione populista più spostata a destra, come Alba Dorata si potrebbe affermare. Dubito che i gruppi oggi esistenti abbiano comunque questa chance: l’ascendenza neofascista è per loro una palla al piede". 
Alle ultime elezioni politiche la galassia a destra del Pdl ha racimolato poco più di 400 mila voti. 
I Forconi improvvisamente, seppur in poche migliaia, hanno offerto mediaticità agli estremismi più pericolosi, la gente disperata e disperante gli offre il proprio consenso.
E’ una menzogna dire che nessuno se l’aspettava.
Com’era successo per Grillo.
Preoccupata l’analisi del politologo Marco Revelli, figlio dello scrittore partigiano Nuto: "Ci sono tutte le condizioni drammatiche per un’espansione sul modello Alba dorata o Front national. Per un semplice motivo: l’habitat della destra è rappresentato dalla crisi".


ROMA NERA
Il Nero dell’Italia si muove principalmente nella capitale.
Da falliento del Fronte della gioventù e del Movimento Sociale, ma anche nell’ombra lunga degli Anni di piombo, sono fiorite le primule del neofascismo del terzo millennio. 
Il cuore nero dell’Italia pulsa sempre nell’Urbe. Qui sulle macerie del Fronte della gioventù e del Movimento sociale, ma anche nell’ombra lunga degli Anni di piombo, sono fiorite le primule del neofascismo del terzo millennio. 
 Ultras, visione cameratesca e ideologia nazionalista, si fondono dando vita a realtà esplosive. 
LE FORMAZIONI
FORZA NUOVA
Il partito guidato da Roberto Fiore* fondato nel ’97, ha come quartier generale Piazza Vescovio. 
Facile identificarlo: una croce celtica marca il territorio. 
Su uno dei lati della piazza c’è l’unico pub, ritrovo informale dei militanti e dei tifosi laziali, i famigerati “Irriducibili” e della banda “De noantri”. 
Forza Nuova è dinamica nei contatti europei: gli ultranazionalisti ungheresi Hvim* erano con loro due anni fa alla “marcia per la vita” antiabortista e il leader capitolino ha partecipato al congresso di Stoccolma dal partito Svenskarnas Parti. 
Fiore padroneggia la piazza ma ha esperienza del Palazzo: nel 2008 è subentrato come europarlamentare ad Alessandra Mussolini.
Inoltre Gianni Alemanno, nel suo periodo di sindaco, ha dato alla sua ed altre formazioni l’opportunità di intensificare l’impegno sociale. 
CASA POUND
 E’ di certo la formazione più organizzata.ù
 Dalla palazzina occupata a due passi dalla stazione Termini fa proselitismo tra i giovani e gli scontenti, conquistando consensi in periferia e nei quartieri bene. 
In pochi anni ha costruito una rete nazionale, unendo iniziative culturali e concerti, mobilitazioni di protesta e distribuzioni di cibo alle famiglie povere. 
E anche per loro i “Forconi” sono stati un momento di gloria, con 300 militanti schierati nei presidi.
MILITIA/MILIZIANI DEL DUCE
Militia, descritta dai carabinieri del Ros come un’associazione "dedita alla commissione di atti violenti, anche di matrice xenofoba"
Ne sa qualcosa il capo della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, minacciato con frasi tipo: "Io ‘sto sempre con na bomba a mano e nel momento che sta per esplodere, lui esplode insieme a me"
I miliziani hanno lanciato accuse anche ad Alemanno, "sionista", e a Gianfranco Fini, "traditore antifascista"
I leader Maurizio Boccacci*, un passato in Fiamma Tricolore, e Stefano Schiavulli* sono stati condannati nel 2012 in primo grado per ricostituzione del partito fascista. E sono sotto processo per violazione della legge Mancino insieme a Giuseppe Pieristè*, già in Ordine Nuovo. 
Il fascismo continua a essere la loro unica fede. 
Le sedi principali sono la palestra occupata Primo Carnera, in via delle Vigne nuove, e il centro sportivo Doria di Albano Laziale, dove risiede Boccacci e dove hanno difeso il feretro di Erick Priebke dalla rivolta degli abitanti. 
Militia ha creato diverse sezioni distaccate al Nord e al Sud. 
Lavorano nell’ombra e rifiutano il dialogo con i gruppi istituzionalizzati. 
Sono pochi, il nucleo romano può contare su 30 persone, ma pronti a tutto. 
Secondo gli atti dell’inchiesta, volevano avviare un percorso politico rivoluzionario: "Militia è un’organizzazione politica di stampo nazional rivoluzionario, che si rifà alla memoria storica e alla dottrina di quei movimenti che presero il potere in Europa a cavallo degli anni ‘30-’40", si legge in un documento sequestrato. 
E tra i contatti spuntano cattivi maestri dell’eversione, dal “Pantera” Luigi Aronica*, ex Nar a Serafino Di Luia*, ex Avanguardia nazionale.


LOMBARDIA BRUNA
In Lombardia la rinascita nera è meno visibile, ma trova spesso contatti con le frange radicali della Lega: un’intesa nel segno dell’odio razziale e del tradizionalismo cattolico. 
Milano è però diventata negli ultimi anni un crocevia di incontri internazionali estremisti, quattro solo nel 2013, e concerti nazirock. 
Ad aprile alle porte di Varese quattrocento persone hanno festeggiato il compleanno di Hitler, celebrando il ventennale di “Varese Skinheads*”: li ha ospitati l’associazione culturale filoleghista “I nostar radis”. 
Il 21 aprile, eccoli tutti radunati con “Memento” al campo 10 del Cimitero Maggiore di Milano per onorare i caduti della X Mas: c’era persino una corona di fiori della giunta Maroni, posata accanto a un’insegna delle SS. 
Il 15 giugno in un capannone di Rogoredo sono arrivati in cinquecento: teste rasate di tutta Europa per una kermesse di musica e slogan sulla superiorità ariana. 
A settembre la replica a Cantù con il Festival boreale, organizzato da Forza nuova. Qui si sono trovati per tre giorni i principali movimenti nazionalisti europei. 
 LEONI CROCIATI
Nell’opulenta Brianza sono spuntati i LEONI CROCIATI* monzesi: creste punk, tute mimetiche, svastiche e croci celtiche tatuate. 
Appoggiati dai commercianti del centro storico per tenere lontano gli ambulanti stranieri, si sono dati da fare per raccogliere fondi a favore dei loro “camerati” carcerati o agli arresti domiciliari come il forzanovista Mirko Viola*, esponente di Stormfront, sito neonazista chiuso per antisemitismo. Raccolgono firme contro Equitalia e contro i diritti delle coppie gay in difesa della famiglia naturale: temi che trovano sponda nella piccola borghesia lombarda.
VERONA E TRIESTE
FRONTE DEL NORD* / ALBA DORATA
La centrale veneta è Verona, la città dei delitti neonazisti della banda “Ludwig”*
Trent’anni dopo, a contendersi lo spazio più a destra sono i forzanovisti e Casa Pound. 
Le due sigle qui si fanno una vera guerra con agguati e raid. 
Ma anche la politica al potere è contagiata: a capo dell’associazione culturale Hellas Verona (la squadra di calcio in serie A) c’è Alberto Lomastro*, il leader dei duri della curva nei primi anni ’90, coordinatore e candidato nelle liste della Fiamma Tricolore e poi accolto a braccia aperte nella Lega di Flavio Tosi. 
Un altro amico del sindaco è il presidente della municipalizzata Amia Andrea Miglioranzi, un passato nel “Veneto fronte skinhead”e a metà anni Novanta tra i primi a finire in cella per istigazione all’odio razziale. 
Gli snodi del network estremistico arrivano fino a Trieste, dove un anno fa è nata Alba Dorata made in Italy. 
La discesa in campo dei cugini filonazisti del partito greco è monitorata dai Ros che mettono sotto osservazione il fondatore Alessandro Gardossi*, ex di Forza Nuova e Lega Nord: "Alba Dorata Italia intende accreditarsi, anche in prospettiva elettorale, quale catalizzatore del disagio sociale determinato dalla congiuntura economica".


NEONAZISTI E MALAVITA
L’intreccio di estremismo e malavita si manifesta un po’ ovunque. 
 L’icona è Massimo Carminati*, il “Nero” di “Romanzo Criminale” passato dai Nar al rango di re degli affari illeciti di Roma. 
Ma a Milano ci sono forzanovisti condannati per ‘ndrangheta, come Giuseppe Amato*, scagnozzo del padrino Pepè Flachi* e due volte candidato nelle liste di Forza Nuova Milano. 
La palestra della violenza restano però soprattutto gli stadi, spesso cercando di indirizzare la forza verso una strategia politica. 
Nel 2007 Roma è scossa da due episodi drammatici. Il 30 ottobre muore Giovanna Reggiani, aggredita da due immigrati. Due settimane dopo un poliziotto uccide il tifoso laziale Gabriele Sandri. Il pretesto ideale per mobilitare squadracce di ultras e militanti di Forza nuova con l’obiettivo di "fare pulizia" e mettere in difficoltà il governo di centrosinistra di Romano Prodi. 
"Pulizia etnica, solo quella può salvarci", è una delle frasi captate dall’antiterrorismo del Ros: "Se no uscimo tutte le sere e famo come ieri sera… perché chi ti governa dall’alto inizia a strippare… pensano se questi hanno fatto una cosa del genere, fra due anni me se presentano sotto ar Parlamento e me danno la caccia".
BLOCCO STUDENTESCO/LEALTA’ AZIONE
Nelle scuole di Roma e provincia le sezioni giovanili di Casa Pound-Blocco Studentesco* e i loro rivali in nero di Forza nuova-Lotta studentesca crescono. Il Blocco ha ottenuto oltre 40 rappresentanti negli organismi scolastici. «Un risultato figlio del sindacalismo studentesco che portiamo avanti da oltre sette anni», commenta deciso il giovanissimo camerata Fabio Di Martino*, responsabile romano del movimento: «La lotta al caro libri, il contributo volontario obbligatorio e per una maggiore rappresentanza sono istanze molto sentite dagli studenti». Nel 2011 per il Blocco, che quest’anno per protesta non ha presentato proprie liste, si è candidato Manfredi Alemanno*, figlio dell’allora sindaco. Ma pure nel Napoletano sono presenti e mirano ad altre città del Sud. Lo stesso fa Lotta studentesca, che si vanta: «Rappresentiamo il 15 per cento degli studenti di Roma e provincia». 
A Milano la presenza negli atenei sta diventando incisiva: alla Statale  Lealtà Azione* si è incontrata 17 gennaio scorso.Scontri con la polizia e il Rettore che "non sapevo fossero estremisti di destra, altrimenti non avrei concesso i locali"
Sono tutti germogli infetti di un’onda nera, che punta sui giovani delusi da tutti i partiti. 
Un’onda che forte dell’ignoranza, perdita di memoria storica e connivenze politiche sta crescendo e mette radici.

[l’Autore si è servito di materiali da L’Espresso]



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