Home > APPELLO CONFERENZA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO IRACHENO (…)
APPELLO CONFERENZA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO IRACHENO Parigi, 15 maggio 2004
Publie le martedì 11 maggio 2004 par Open-PublishingParigi, sabato 15 maggio 2004
Dalle 9 alle 17 FIAP Jean Monnet , 30 rue Cabanis - 75014 Parigi
Chiediamo di portare il vostro sostegno a questa conferenza e, se possibile,
di partecipare con i vostri messaggi e la vostra presenza.
APPELLO CONFERENZA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO IRACHENO
(versione italiana)
Prima dell’invasione dell’Iraq da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna, il
mondo intero è stato percorso da grandi manifestazioni di opposizione alla
guerra. Alcuni governi si sono opposti alle pretese di Bush in seno al
Consiglio di sicurezza dell’ONU. Ciononostante, Washington ha fatto invadere
l’Iraq, violando ogni legalità internazionale e in spregio della volontà dei
popoli.
Per consolidare l’occupazione, Washington ha designato un sedicente"governo
provvisorio", formato da personalità collaborazioniste scelte dagli
occupanti. La grande disparità delle forze ha Bush e i suoi consiglieri a
crederer che l’occupazione dell’Iraq sarebbe stata cosa facile. Ma gli Stati
Uniti hanno cozzato via via contro l’estensione di una resistenza popolare
sempre più attiva e numerosa, che ha reso sempre più difficile l’occupazione
del paese.
Oggi, in Iraq, la realtà ci mostra due grandi forze che si fronteggiano. Da
una parte, il popolo iracheno che resiste all’occupazione del suo paese, con
una resistenza multiforme caratterizzata da un grande ventaglio di tendenze
politiche e ideali. Dall’altra, l’imperialismo USA che tenta di governare il
paese con l’appoggio di un governo fantoccio, per lo più formato da
collaborazionisti iracheni, che ricordano altri collaborazionismi che la
storia ha conosciuto, ad esempio durante le occupazioni hitleriane.
L’occupazione dell’Iraq è un un attentato inammissibile al diritto
internazionale. Bush ed il suo governo vogliono imporre un"diritto di
ingerenza" e condurre "guerre preventive" : in verità, si tratta della loro
libertà di ingerenza, del loro diritto a bombardare ed occupare paesi e ad
eliminare governi sgraditi. Così facendo, gli Stati Uniti disprezzano
l’opinione pubblica mondiale, inventano pericoli inesistenti, armi di
distruzione di massa che non esistono e presunte connessioni terroristiche
anche dove esse non sussistono. In realtà, quello che Bush e i suoi
sostenitori pensano è che è venuto il momento di affermare il dominio degli
USA sul mondo, prima che altri paesi possano reagire e che i popoli del
mondo si rendano conto del grande pericolo che corre l’umanità con la
politica imperialistica degli Stati Uniti. Bush ha annunciato il suo
progetto di "riorganizzazione del Medio Oriente" : un Medio Oriente che
andrebbe dall’Atlantico sino alle frontiere della Cina, sotto il controllo
degli Stati Uniti, mentre il popolo palestinese viene massacrato e il muro
di Sharon esprime il peggio della politica di Israele.
L’anno scorso, decine di milioni di persone hanno manifestato nel mondo per
condannare il bellicismo di Bush, per difendere la pace e il diritto
internazionale. Lo spirito di queste manifestazioni deve essere reso
permanente. Non bisogna tacere. E’ tempo di dimostrare la nostra opposizione
all’occupazione imperialistica USA, a questo crimine contro l’umanità. È
tempo di esigere l’uscita delle truppe di occupazione dall’Iraq. È tempo di
dire a Bush che non siamo disposti a vendere la nostra coscienza e a
sottometterci alla sua brutalità.
È il momento di manifestare concretamente la solidarietà con la resistenza
irachena che, in condizioni estremamente difficili, si sta confrontando in
prima linea con l’imperialismo. Questa resistenza nazionale è composta da
differenti ideologie, religioni, culture ed organizzazioni, che hanno però
tutte l’obbiettivo comune di espellere gli invasori dal proprio Paese. Ogni
popolo ha il diritto di decidere da sé le forme della propria liberazione;
ci sia consentito di auspicare che le comprensibili difficoltà e asprezze
della lotta non facciano prevalere azioni che possano colpire
indiscriminatamente la popolazione irachena, perchè ciò renderebbe più
difficile la costruzione di uno schieramento nazionale unitario, capace di
rappresentare un’alternativa vincente agli invasori e al governo fantoccio
che è stato insediato; e renderebbe meno estesa la solidarietà dei popoli
del mondo, che una campagna mediatica insidiosa e ostile cerca di incrinare.
La resistenza popolare irachena è parte integrante della lotta mondiale
contro l’espansionismo militare degli USA. I problemi che essa sta creando
alle truppe USA e l’insicurezza che ne è derivata nel popolo nordamericano
favoriscono la lotta dei popoli e degli Stati per la loro libertà in ogni
regione del mondo. Questa lotta unisce tutte le forze che sostengono la
pace, la sovranità dei popoli e un ordine internazionale democratico;
favorisce le lotte dei popoli contro le ingerenze USA, sostenute dalle
oligarchie reazionarie locali.
Oggi sono in molti a sostenere che "un altro mondo è possibile" : la realtà
ci dimostra che la resistenza irachena costituisce un alleato importante
per i popoli che lottano per " un altro mondo."
I motivi che sono all’origine delle grandi lotte del passato contro la
guerra sono ancora attuali. Oggi, bisogna combattere le occupazioni
militari, l’egemonismo sempre più tirannico degli USA, il disprezzo della
sovranità dei popoli; bisogna appoggiare quelli che anche in Iraq combattono
contro questo neo-totalitarismo internazionale; bisogna sostenere la lotta
del popolo iracheno.
Rivolgiamo un appello alle organizzazioni popolari, democratiche e
progressiste del mondo intero, a tutte le personalità oneste. Chiamiamo
tutti ad essere solidali con la lotta del popolo iracheno contro
l’occupazione imperialistica.
Con questo spirito annunciamo la convocazione di una "Conferenza
internazionale di solidarietà col popolo iracheno", che avrà luogo a Parigi,
sabato 15 maggio 2004.