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APPELLO DI EPIFANI (SEGRETARIO GEN. CGIL) PER IL SI
Publie le sabato 24 maggio 2003 par Open-PublishingSi può immaginare un futuro per il Paese in cui i lavoratori abbiano sempre
meno diritti, il lavoro diventi sempre più precario e il futuro sia segnato
da contraddizioni e incertezze?
Noi pensiamo di no.
Per questa ragione abbiamo raccolto e consegnato ai Presidenti del Senato
e della Camera oltre cinque milioni di firme. Cinque milioni di firme a
sostegno della decisione della CGIL di presentare al Parlamento leggi
di iniziativa popolare che riguardano l?estensione delle tutele e degli
ammortizzatori sociali
per i lavoratori delle imprese e dei settori che ne sono privi e per garantire,
ai milioni di giovani che svolgono lavori cosiddetti ?atipici?, gli stessi
diritti fondamentali oggi previsti per tutti gli altri lavoratori.
Ai cittadini italiani viene ora sottoposto un quesito referendario, che
ci porterà alle urne il 15 e 16 giugno 2003.
E? un referendum che la Cgil non ha promosso, ma è un referendum che chiede
di estendere gli effetti dell?articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori alle
migliaia di donne e uomini occupati nelle imprese più piccole e che, indirettamente,
impedirebbe modifiche o manipolazioni alle tutele già previste per le lavoratrici
e i lavoratori dallo stesso articolo 18.
La Cgil, responsabilmente, sostiene la partecipazione al voto e si esprime
per il SI al quesito referendario.
Un SI per dare forza a quel processo di riforme che, solo se attuate, possono
garantire a tutti una risposta ai bisogni oggi sempre più evidenti.
Molte imprese diranno che se vincono i SI, la competitività delle aziende
sarà messa in discussione. E? lo stesso argomento utilizzato nel 1970, dopo
l?approvazione dello Statuto dei Lavoratori. Si tratta dello stesso argomento
usato ogni qual volta ci sia la necessità di affermare, difendere, estendere
un diritto.
E? nostra convinzione che si può ancora immaginare e auspicare un Paese
in cui, alle prerogative di un?impresa che sa stare sul mercato perché si
rinnova e investe nella ricerca, corrisponda una dignità più forte del lavoratore
e del lavoro, unanimemente riconosciuta, che costituisce uno dei parametri
decisivi di competitività dell?impresa stessa .
In molti, in troppi, dicono che questo referendum va boicottato, invitando
all?astensione collettiva. Io penso che sia un diritto soggettivo di ciascuna
persona decidere se votare o non votare, e che, se un cittadino ritiene
di votare, come noi auspichiamo, quel cittadino ha diritto ad una informazione
puntuale e ad esprimere un voto libero e responsabile.
Conoscere, essere informati, partecipare, quindi, per la CGIL è importante.
E? importante dire un SI per le riforme e per i diritti, guardando al futuro
e pensando a quanti, giovani e meno giovani, donne e uomini, potranno considerarsi
"inclusi" e contare così su diritti fondamentali che garantiscano la dignità
della loro persona.
Il 15 e 16 giugno partecipa al voto e vota SI, un SI per le riforme e per
i diritti.