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Alla Giunta Municipale di Gorizia Alla Società Civile
Publie le venerdì 3 ottobre 2003 par Open-Publishing1 commento
Qui sotto il comunicato con il quale l’assemblea del CSO Clandestino dichiara di abbandonare lo spazio di casa Lenassi in via IX Agosto.
Non è una conclusione ma un nuovo inizio, come leggerete nel comunicato che è stato diffuso nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato gli occupanti, il vicesindaco Sandro Bon in rappresentanza di tutta la giunta e Don Andrea e Don Alberto che hanno voluto mettere a disposizione una sede provvisoria per il centro sociale per questo lasso di tempo (due-tre settimane) in cui proseguiranno le trattative per la nuova sede.
Ricordiamo le partenze del Global Action Train per Roma
TRIESTE h. 21.00
MONFALCONE h 21.30
GORIZIA h. 20.50 (cambio a Monfalcone)
PORDENONE h. 21.30 (cambio a Mestre)
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Alla Giunta Municipale di Gorizia
Alla Società Civile
Gorizia, 1 ottobre 2003
L’esperienza del Centro Sociale Clandestino rappresenta un forte segnale di discontinuità nella storia recente di Gorizia.
Da dieci giorni centinaia di giovani e meno giovani affollano le stanze dell’edificio di via IX agosto, le riempiono di suoni, di colori, di immagini, di desideri a lungo rimasti inespressi.
Queste stanze, fino a poco tempo fa abbandonate al degrado del tempo, vengono riempite giorno dopo giorno di voci che sembrano finalmente parlare una lingua nuova, una lingua universale che lancia un messaggio che solo gli stolti non possono capire: "stiamo costruendo un mondo nuovo", dicono, "stiamo progettando le sue città, nuove anch’esse, come nuovo dovrà essere il modo di amministrarle, nuovo il senso della parola democrazia, nuove le forme della libertà e del rispetto reciproci tra i loro abitanti". Sono parole che nascono da una consapevolezza: il vecchio mondo, con le sue frontiere e i suoi muri, con le sue piccole e grandi ingiustizie, sta finendo e con esso crollano ideologie e steccati che la storia di quel mondo ci aveva lasciato.
In questo, noi - gli occupanti, i fiancheggiatori, i sostenitori di Clandestino - stiamo facendo la nostra piccola parte: con il conflitto ci riprendiamo una parte di ciò di cui abbiamo bisogno, apriamo spazi inutilizzati, li facciamo vivere e prosperare; ma nello stesso tempo questi spazi li riconsegniamo a una nuova idea di città e ai suoi abitanti e, ora lo sappiamo, costruiamo il consenso attorno a ciò che stiamo facendo perché rendiamo evidente quanto sia importante ricostruire il significato di ciò che è "comune", di tutti, nell’era del dominio di ciò che è "privato", ovvero sottratto da pochi.
Noi oggi abbandoniamo le stanze di Casa Lenassi perché crediamo che ora tocchi ad altri fare una parte di questo lavoro immane che serve a costruire un mondo diverso. L’amministrazione di questa città il suo sindaco, le forze politiche che la sostengono si sono impegnate pubblicamente a trovare una nuova sede per questo strano nomade chiamato "centro sociale autogestito" e hanno promesso di farlo in tempi molto brevi - due settimane al massimo. E’ un impegno che non prendono solo con noi ma anche con altri che hanno voluto contribuire a non disperdere un patrimonio sociale che evidentemente covava da tempo sotto le mura del castello di Gorizia; ci riferiamo al lavoro di solidarietà con la nostra iniziativa intrapreso da alcuni religiosi e che garantirà, tra l’altro, una sede provvisoria per il "Clandestino" in queste settimane.
Ce ne andiamo da via IX agosto senza rimpianti perché sappiamo di avere accumulato molta forza in questi dieci giorni e siamo determinati a far rispettare al sindaco Brancati e alla sua Giunta l’impegno preso con noi e con la società civile di questa città. Al nostro ritorno da Roma per la manifestazione per l’Europa dei diritti del 4 ottobre, ci rimetteremo al lavoro per essere certi che ciò avvenga.
Ce ne andiamo ma lasciamo un segno concreto del nostro passaggio: un cancello aperto sul retro del muro di cinta che circonda Casa Lenassi. E’ l’ingresso al bel giardino della villa, il giardino che in questi giorni abbiamo ripulito e rimesso in dignità con il (tanto) lavoro e il (poco) denaro collettivi. Ci auguriamo che gli abitanti di questo quartiere, che spesso si sono prodigati per darci una mano, incuranti delle calunnie che venivano elargite ad arte per dissuaderli, sappiano ora far sì che questo giardino resti un bene "comune" e non venga nuovamente abbandonato al degrado del tempo.
C.S.O. CLANDESTINO
Post Scriptum: gli unici che proveranno tristezza per quanto accade oggi sono coloro che in queste settimane hanno offeso, oltraggiato, aggredito - anche fisicamente - il Clandestino. Sono i razzisti e i nazionalisti di sempre. Sono i fascisti che magari indossano il doppiopetto e la cravatta, ma hanno il manganello nella testa. Sono gli eterni resti della storia e delle sue atrocità. Sono gli utili idioti di ogni idea di sopraffazione. Ci rallegriamo e brindiamo della loro tristezza: sono i nostri nemici perché così hanno voluto.
Messaggi
1. > Alla Giunta Municipale di Gorizia Alla Società Civile, 20 ottobre 2003, 03:34
Hello from Canada: Can someone explain to me (in English) what is happening with the Lenassi House in Gorizia? I do not understand Italian but the Lenassi House concerns me as it was my family’s ancestral home. I have written to the Comune of Gorizia several times to learn about what is happening to this home but no one answers me. I am very concerned and would appreciate hearing from someone. Thank you,
Linda Lenassi Email: momcat@telus.net