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BLAK-OUT: il Grande Inganno

Publie le sabato 28 giugno 2003 par Open-Publishing

Con il presente appello mi rivolgo all’ intelletto insito nel genere umano; a tutte quelle persone quindi che nonostante l’asfissia da informazione manovrata, tra quiz idioti e dibattiti "prioritari" pieni di vuoto, riescono ancora a mantenere un barlume del Loro libero pensiero.

Oggi, addì 26 giugno 2003 - ore 13:30, nella Bassa Bresciana, come argutamente preannunciato dai mezzi di comunicazione di massa, oltre che dall’ENEL S.p.A. stessa, è scattato con la puntualità di un orologio svizzero, il tanto famigerato, sbandierato e "temuto" (?) blak-out, o per dirla come si mangia da noi, è mancata la corrente elettrica.

Mentre riscrivo a computer queste righe, abbozzate precedentemente a mano, mi accorgo dell’arrivo di messaggi elettronici provenienti da più parti della penisola, che mi confermano il fenomeno.
Guarda il caso; arrivano proprio dalle zone dov’è più forte sia l’insistenza a voler imporre la costruzione di nuove mega-centrali elettriche, sia la resistenza a tale decisionismo dall’alto da parte di comitati politicamente trasversali, i quali si battono da anni per riaffermare il sacrosanto diritto alla salute, alla salvaguardia dell’ambiente oltre che al processo di partecipazione democratica.

Attenzione. Blak-out?
E’ tutto un inganno. E’ tutto un tranello. Peggio è tutto un ricatto!
...
Chiaro.
Si vuol indurre il cittadino medio borghese, che costituisce l’ossatura sociale italiana, a credere che si sia sull’orlo di un collasso energetico nazionale, nemmeno tenendo conto che siamo da anni parte di una vasta comunità, chiamata Unione Europea, e che conseguentemente a questa realtà bisognerebbe far riscontro.
Ma tant’è, oramai ci siamo abituati a sentirci ora cittadini del mondo (la parte "civilizzata" si intende), ora italiani patrioti e brava gente.

Vista la portata della protesta, non definibile come "comunista", quindi di difficile manovrabilità da parte del governo, ecco subdolamente spostare l’accento dalla crescente necessità energivora industriale, alla emergenza da abnormi consumi di condizionatori!

Oltre ad essere una falsità, è pure una presa per i fondelli della popolazione. Dati inconfutabili alla mano. Nero su bianco. Perché di questi tempi le querele e denunce fioccano, e mica facciamo tutti parte di quei cinque intoccabili.

Estrapolando dai vari grafici, bilanci e proiezioni che costituiscono il corposo Rapporto Energia e Ambiente 2001 (il più recente disponibile), stilato dall’ENEA (Ente per le Nuove tecnologie,L’Energia e l’Ambiente - http:// www.enea.it/ ), Direzione Studi, i dati riassuntivi del fabbisogno energetico italiano, si evince infatti che a fronte di una domanda alla punta di circa 55- 60.000 Mw, l’Italia dispone di una capacità di generazione di oltre 70000 MW installati, quindi, largamente in eccesso rispetto alla domanda di picco, circa il 20-25% di energia residua di riserva, quantità al di sopra della media standard europea.
Meglio ancora, seguite di persona, in tempo reale, i valori di consumo energetico nazionale sul sito del GRTN - (GESTORE RETE TRASMISSIONE NAZIONALE) - http://www.grtn.it/ita/sistemaelettrico/temporeale.asp - non si superano mai i 50.000 MW!!!

Fino a dove si può arrivare per giustificare un tale businnes per pochi eletti?

Fino a minacciare un ambiente già malato grave, non solo a livello locale, ma addirittura globale, non rispettando nemmeno i miseri trattati di Kioto relativi all’effetto serra?

Fino a minacciare la salute degli stessi cittadini, firmatari di una fiducia in bianco nei confronti di una classe dirigente politica succube degli interessi economici stratosferici delle varie multinazionali?

Dopo il Decreto Marzano (dall’illustre nome dell’estensore), meglio noto con l’appropriato nome di "sblocca centrali";
dopo le mille e mille proteste di piazza sparse lungo tutta la penisola (seminascosti fra i trafiletti di cronaca minore dalle testate giornalistiche);
dopo la censura informativa e l’astensionismo gridato, riguardo il referendum sull’elettrodotto coattivo;
ecco l’ultima carta da giocare.

Appunto il blak-out, quasi fosse un re di denari a briscola.
Ma non può bastare Signori del profitto.

La gente comune ha capito il gioco, così come la posta, troppo alta per distrarsi anche in tempo di ferie.

Allora la parola d’ordine che risuona oramai a ritmo serrato contro ogni vostra malefatta è semplicemente:
RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE!

Perché siamo fra gli unici paesi industrializzati al mondo, in "buona" compagnia s’intende degli Stati Uniti, a non rispettare i trattati di Kioto sulla riduzione dei gas serra, responsabili del buco nell’ozono, anzi aumentandoli.

Perché è stata varata una a dir poco vergognosa legge delega, che affida a una Commissione esterna al Parlamento la riscrittura di tutto il diritto ambientale: tutela dell’acqua, dell’aria, difesa suolo, gestione dei rifiuti, parchi, danno ambientale e valutazione di impatto ambientale.

Perché sono stati spesi miliardi,versati dai contribuenti, al solo scopo di legiferare ad hoc per salvaguardare il portafogli, oltre che l’impunità di Berlusconi & Company, invece di utilizzare maggiori fondi per la ricerca e la promozione di fonti energetiche alternative, pulite.

Perché nonostante il Nostro paese sia ricco di Sole, Acqua, Venti…non si lancia una seria programmazione volta all’uso razionale dell’energia, preferendo a questa una deregulation subalterna alle logiche della privatizzazione selvaggia, delle guerre improntate al controllo geo-politico delle aree ricche di gas e degli ultimi giacimenti di petrolio.

Questo baillame accade quotidianamente, davanti agli occhi di tutti, signori del profitto. Dov’è Bin Laden, Saddam Hussein, i vari destabilizzatori dell’Ordine Mondiale? Non sapete (o volete) rispondere, mentre sapete benissimo dove si trovano i pozzi energetici funzionali ed indispensabili per reggere l’attuale sistema economico prima che politico.
Sono morte, e continueranno a morire, migliaia di persone innocenti per reggere questo sporco e perverso "gioco".
Effetti Collaterali alla guerra preventiva! (sic)

Finisco questo turbolento e disordinato torrente in piena fatto di parole; nella speranza che possa divenire un grande fiume purificatore, grazie al dissenso e l’impegno di tutti coloro che si ribellano al ruolo di semplici utenti di servizi, ma si battono per riprendere fra le mani il filo della partecipazione democratica alle decisioni strategiche politiche, economiche, programmatiche. Solo in tal modo si può sperare in un mondo "altro", migliore, contro una democrazia che da imperfetta si va trasformando in Impero. L’impero del dio denaro.

Oggi, addì 26 giugno 2003 - ore 15:00, la corrente torna a fluire. Un’ora e mezza senza elettricità, stando ben attenti a non intaccare troppo gli interessi produttivi. Beninteso.

Finito di scrivere questo rabbioso e raffazzonato appello, lo invio a chi ha orecchi per sentire e capire.

Non è finita. Sicuro.
Né per voi, né tantomeno per Noi.

Borgo San Giacomo - davide ferrari