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BNL - La BanCa Bassotti

par lamoscabnl

Publie le domenica 2 febbraio 2014 par lamoscabnl - Open-Publishing

Senza molte sorprese abbiamo letto e visto le ultime vicissitudini della banca dei 100 anni.

È proprio di ieri la notizia che Siniscalco ex ministro dell’economia di un governo Berlusconi è stato condannato dalla Corte dei Conti , in quanto, avrebbe favorito banche “amiche” (Dexia Crediop, MPS, Banco di Sicilia, San Paolo, B. Sardegna, e anche guarda caso, la BNL) e sempre come ci dice la Suprema Corte contabile, a fronte di 9 milioni di investimento le Aziende di Credito ne avrebbero ricavato ben 82, con un danno allo stato italiano di 71 milioni di euro.

Ancora una volta un bel regalone agli istituti di credito a danno dei cittadini.

INSOMMA QUANDO LE ACQUE SONO TORBIDE. LA BNL C’E’ SEMPRE

Chi la conosce e la frequenta da qualche decennio sa bene quale e quanto marciume si e’accumulato nei caveaux di questo istituto, ma dopo il quasi fallimento e l’assalto degli amici del quartierino e dei consorti-dalemiani , con la nuova proprietà ( nata come Minerva ) dalla testa del sempreverde, politicamente parlando, Luigi Abete le cose sarebbero andate a gonfie vele. E già, perché i nuovi proprietari, i francesi di BNP promettevano sfracelli commerciali , sviluppo senza eguali, crescita a tre cifre degli utili, sviluppo professionale ed economico per i lavoratori e bla,bla,bla.

Grandi progetti con uomini nuovi ! E allora acquisti importanti da Unicredit (ex b.roma) ,a cominciare dall’ amm. Delegato, Gallia, dal capo del personale Pandolfini… etc. etc. con stipendi iperbolici.

Solo chiacchiere e distintivo!!! In pochi anni l’Azienda e’ andata a picco, sono continuati e peggiorati gli intrallazzi e dulcis in fundo è stato venduto un bel pezzo di patrimonio immobiliare, grande risorsa di BNL , con il risultato di mandare in Francia tutti gli utili .

Il risultato e’ sotto gli occhi di tutti, Bnl e’ diventata una banchetta.
Per tamponare i disastri e non pagare pegno cosa fare? e’ facile, tagliare i costi del personale attraverso migliaia di esodi senza tournover , tagli alle retribuzioni , chiusura di agenzie , ma soprattutto spingere alla massima produttività tenendo strette le palle dei lavoratori con minacce di provvedimenti disciplinari , in molti casi finiti con licenziamenti.

Tutti a testa bassa senza fiatare e, se se scrivi qualcosa di non gradito, via - a casa, ad ingrossare le fila dei disoccupati; come e’avvenuto per il sindacalista di Roma che ha osato scrivere sul proprio blog, che forse l’accordo sul VAP conteneva qualcosa di poco chiaro e che forse il lavoratori ci rimettevano.

Gli inquisiti dalla magistratura di Trani per i derivati truffaldini a cominciare da Abete ,Gallia, Erede, Pandolfini ,e compagnia fanno i moralisti. Loro i “colpevoli” dei disastri economici si sentono offesi quando viene espresso qualche giudizio negativo sul loro operato.

E adesso che faranno gli inquisiti , licenzieranno il Magistrato di Trani ?

La morale e’: anche i potenti talvolta scivolano su una buccia di banana (o sulle mutandine di una minorenne)

Ma manca il meglio: L’azienda, come al solito scopiazzando qua e là le altre Banche, fa i consorzi, così nel giro di qualche anno si toglie di torno 2 o3 mila persone; naturalmente i più anziani e i rompi balle.

A questo proposito vogliamo ribadire:

Sarà importantissimo stabilire una serie di punti a garanzia
dei lavoratori e lavoratrici che permettano ai Sindacati di blindare il processo .

• In primo luogo l’aspetto societario del nuovo soggetto.
Un consorzio al 100% a capitale BNL o con maggioranza (ad esempio con il socio Bnp Italia) darà garanzie certe ai lavoratori inseriti .

• In secondo luogo la clausola di rientro in BNL, qualora l’attività fosse ceduta a terzi, per tutti i lavoratori ex BNL.

• In terzo luogo il mantenimento del ccnl del cia e di tutti gli accordi sottoscritti negli anni compresi FP Cassa etc.

Per questo pensiamo serva l’impegno di tutti i Sindacati a sostenere le richieste sopra esposte, per tutelare tutti i lavoratori e lavoratrici che verranno ceduti al Consorzio, pensiamo che la precarizzazione non possa e non debba essere fine ultimo della Azienda.

Esortiamo, quindi tutti le sigle Sindacali, se non ci dovessero essere tali garanzie, a non firmare (come la FISAC-CGIL ed UNISIN del Monte Paschi) accordi che possano portare i lavoratori verso evidenti perdite di occupazione.

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