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BRASILE: VENTI ANNI DI LOTTE PER TERRA E LIBERTÀ

Publie le martedì 4 maggio 2004 par Open-Publishing

Si è festeggiato anche in Italia il 20.mo compleanno del Movimento dei
senza terra (Mst), nato nel 1984 dalle lotte contadine del Sud del Brasile e diventato oggi la più
forte organizzazione popolare del Paese se non dell’intera America Latina. È un interesse, quello
per l’Mst, che si è andato alimentando degli echi delle occupazioni di terra, delle persecuzioni,
delle stragi che nel corso degli anni si sono consumate in Brasile, ma soprattutto dell’immagine di
un movimento in cui il marxismo convive armoniosamente con il cristianesimo, la lotta di massa si
coniuga con un messaggio radicale ma non estremista e soprattutto mai violento, il senso di
appartenenza si accompagna alla volontà di stringere alleanze, il rigore delle analisi si sposa al
calore dei sogni (che è, anche, colore di bandiere, ritmo di canti, forza di gesti, quello che i
brasiliani traducono con un parola che si fa sempre un po’ fatica a spiegare in italiano: "mistica").

Un
movimento che ha in abbondanza quello che a volte sembra così difficile da trovare: la forza
morale, una forza che gli permette di incidere ben al di là del solo ambito rurale. Plinio de Arruda
Sampaio, intellettuale brasiliano tra i più prestigiosi, dirigente del Pt vicino all’Mst, capo
dell’équipe incaricata di formulare un piano nazionale di riforma agraria (solo parzialmente ripreso
dal governo), ne offre un esempio durante un incontro che si è svolto il 28 aprile a Roma, alla
Fondazione Lelio Basso: "l’Mst ha promosso un corso per studenti universitari e sono stato chiamato a
tenere una conferenza.

C’erano 2mila studenti. Non ho mai insegnato ad alunni tanto interessati ed
attenti. Finito l’incontro, quando i 2mila studenti hanno lasciato l’aula, per terra non c’era
neppure un foglio. All’università, quando si svuota un’aula così grande, per terra si trova di tutto.
È questo che si chiama forza morale. È il grande contributo del Movimento dei Senza Terra al
Brasile".
L’incontro con Plinio de Arruda Sampaio, a cui hanno partecipato José Juliano de Carvalho,
professore della Facoltà di Agraria dell’Università di San Paolo, e i giornalisti Salvatore Cannavò,
vicedirettore di "Liberazione", e Maurizio Matteuzzi del "Manifesto", non è stata l’unica iniziativa
svoltasi a Roma per il ventennale del Movimento (la celebrazione dell’evento è stata promossa dal
Comitato di appoggio all’Mst, in collaborazione con la Filef - Federazione lavoratori emigranti e
famiglie, la Comunità di Capodarco, la Commissione Internazionale Giustizia e Pace della Famiglia
domenicana, la Fondazione Lelio Basso, Altragricoltura, Rete Radié Resch).

Il 28 e il 29 aprile,
il centro sociale Astra occupato ha ospitato la rassegna video sul movimento "Sem terra e sem tela"
(senza terra e senza schermo), mentre il 24 aprile, all’auditorium della parrocchia di San
Giovanni Bosco, si è svolta un’iniziativa sul tema "La terra non è solo terra: la lotta e la mistica dei
contadini senza terra del Brasile", con canti, letture, musica, immagini, video e un intervento
d’eccezione: quello del frate domenicano e teologo della liberazione Frei Betto, consigliere del
presidente Lula per il programma "Fame Zero".

La celebrazione del ventesimo compleanno del Movimento ha offerto anche l’occasione per valutare
il primo anno e mezzo del governo Lula, proprio in un momento in cui l’Mst, in occasione della
mobilitazione legata alla Giornata mondiale di lotta contadina del 17 aprile (in ricordo della strage
di Eldorado dos Carajás nel 1996), ha realizzato un’ondata di occupazioni in tutto il Paese per
chiedere il compimento del piano nazionale di riforma agraria. È una valutazione complessa quella
del comportamento fin qui tenuto dal governo Lula, come è possibile cogliere dalle diverse letture
offerte da Frei Betto, nel suo ruolo di uomo di governo, e da Plinio de Arruda Sampaio, nel suo
ruolo di intellettuale critico.

Di seguito riportiamo i loro interventi (discorso integrale di Frei
Betto e stralci del discorso di Plinio), entrambi tratti da una registrazione e non rivisti dagli
autori.