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Bananeros : Continua la lotta...

Publie le martedì 11 maggio 2004 par Open-Publishing

Li avevamo lasciati circa un mese e mezzo fa mentre salivano sugli autobus per raggiungere le proprie case che non vedevano da 52 giorni. Questo era stato il tempo necessario per convincere il governo e il Presidente della Repubblica, Enrique Bolaños, ad ascoltarli e a firmare un accordo che iniziava un nuovo cammino per vedere riconosciuti i propri diritti ad essere indennizzati per i danni e le morti provocate dalle multinazionali nordamericane.

In questo mese e mezzo sono morte altre persone e il conto sfiora ormai le 770 vite spezzate.

Gli accordi del Raizòn, firmati il 20 marzo, sono il punto di partenza di una nuova svolta di tutta la vicenda e quindi vale la pena analizzare a che punto sono.

La Commissione Interistituzionale si é già riunita due volte e nei prossimi giorni avverrà il terzo incontro.
Per la prima volta, gli avvocati nicaraguensi e nordamericani dei bananeros hanno sempre partecipato agli incontri insieme ai leader degli ex lavoratori e lavoratrici, ai vari membri del governo e della procura della Repubblica, ai rappresentanti dei diritti umani.
In questi incontri si é soprattutto lavorato per stendere la strategia con la quale preparare il terreno per i futuri incontri con le multinazionali in vista di un possibile accordo extra giudiziale. Il terzo incontro sarà di verifica sul lavoro svolto fino ad ora.
Questa sarà la via più probabile che i bananeros seguiranno, visto che le denunce in attesa di sentenza che giacciono presso il Terzo Tribunale Civile di Managua non hanno possibilità di successo per colpa della "famosa" denuncia presentata in California dalle multinazionali applicando la Legge Rico (vedi aggiornamenti passati).
L’azione dei bananeros però non si ferma qui.
Durante il mese di aprile l’avvocato Juan José Dominguez ha presentato presso il Tribunale Superiore dello Stato della California, Contado di Los Angeles, una nuova denuncia contro le seguenti multinazionali: Dole Food Company Inc., Dole Fresh Fruit Company; Standard Fruit Company; Standard Fruit & Steamship Company; The Dow Chemical Company; Occidental Petroleum Corporation (come individuo e attuando commercialmente come Chemical Company), Occidental Chemical Company (come individuo), Occidental Chemical Corporation, AMVAC Chemical Corporation.

La ricerca é stata attenta e curata, visto i precedenti, e per ogni denunciato é stata presentata una scheda che dettaglia le implicazioni nel caso.
I motivi sono già noti e cioé la produzione, commercializzazione e applicazione del DBCP (dibromocloropropano), con nome commerciale Nemagòn-Fumazone, nonostante fosse di loro conoscimento l’alta tossicità del prodotto e le malattie che provocava. Inoltre hanno evitato di informare gli allora lavoratori e lavoratrici di tali pericoli esponendoli alla contaminazione e senza fornirli di indumenti e attrezzature necessarie per la protezione della loro salute.
I denuncianti sono 25 ex lavoratori che non facevano parte delle denunce precedenti (e che quindi non sono stati contro denunciati dalle multinazionali) e che hanno espletato tutte le formalità del caso rispetto alle prove di aver lavorato nelle bananeras del Nicaragua, di essere venuti a contatto con il Nemagòn e di essersi ammalati gravemente per il contatto prolungato.
Nella richiesta l’avvocato chiede " una sentenza che obblighi le multinazionali a indennizzare le persone per i danni effettivi in base alle prove; i danni punitivi per una quantità sufficiente che serva come castigo per i denunciati come responsabilità civile e affinché serva come elemento di dissuasione dell’eventuale tentativo di commettere nuovamente il reato, per le spese processuali".

Per la prima volta nella storia una denuncia come questa é stata accettata dal Tribunale e tra il 15 e 17 maggio 2004 ci sarà la prima udienza in cui le multinazionali dovranno decidere dove si effettuerà il processo.
Tre sono le possibilità: o accetteranno di partecipare al processo negli Stati Uniti (dove comunque gli eventuali indennizzi sono molti più sostanziosi rispetto a quelli previsti dalla Legge 364 in Nicaragua), o rinunceranno a questa opzione e accetteranno di trasferire il processo in Nicaragua, ma sottomettendosi alla Legge 364 che più volte hanno tacciato di incostituzionale ed al potere giudiziale nicaraguense che considerano corrotto o infine, accetteranno di sedersi finalmente a un tavolo di trattative per affrontare l’intero caso Nemagòn.

La strategia di questa nuova denuncia, che ha il duplice obiettivo di mettere alle corde le multinazionali arrivando a una sentenza, che potrebbe essere un precedente giuridico importante, o portandole a una trattativa extra giudiziale, é sicuramente un nuovo importantissimo elemento, figlio della lunga e sfibrante lotta degli ultimi mesi.

Sul versante Sanitario ci sono stati dei ritardi rispetto all’accordo sul Censimento delle persone malate che sono dovuti al mancato accordo tra i vari gruppi di bananeros sul tipo di formulario da presentare. Il 10 giugno ci sarà comunque la riunione definitiva con il INEC (Istituto Nicaraguense di Statistica e Censimento) per stabilire l’inizio del Censimento stesso.
In modo inatteso il Ministero della Sanità (MINSA) ha anticipato i tempi ed ha dato il via alla possibilità di stipulare i contratti, derivanti dall’Accordo Nazionale firmato in febbraio, tra i malati e i singoli SILAIS delle varie zone del Paese (le nostre ASL).
In pratica verrà data assistenza medica gratuita e le medicine disponibili alle persone che faranno parte di una lista stilata dai bananeros stessi e che porteranno la tessera di affiliazione agli organismi dei bananeros. Membri dei bananeros vigileranno costantemente le persone che si presenteranno per evitare abusi e truffe ai danni delle strutture ospedaliere.
Nell’accordo é comunque chiaro che il MINSA non sarà in grado di garantire una totale copertura, soprattutto per quello che riguarda medicine e operazioni molto costose e quindi resta di estrema importanza il nostro appoggio economico per integrare le spese mediche.
Attualmente le operazioni per le donne affette da cancro all’utero sono coperte dal MINSA per oltre il 50% e a questo proposito la Associazione Italia-Nicaragua negli ultimi tre anni, grazie al vostro apporto, é riuscita a far operare 29 donne e un uomo e prossimamente verranno operate altre 5 donne.

Sul versante della denuncia introdotta dalle multinazionali la ambasciata nicaraguense a Washington si é mossa con alcuni avvocati per seguire il caso che, per il momento, sembra per fortuna essere in situazione di stallo.

In definitiva la Asotraexdan giudica per il momento soddisfacente il compimento degli accordi da parte del governo, ma invita tutta la gente che si é solidarizzata con la loro lotta a mantenere viva l’attenzione e a mantenere la pressione per il rispetto degli accordi.

A questo proposito, durante una lunga riunione con la Direttiva della Asotraexdan si é deciso che nel quarto incontro della Commissione Interistituzionale, che si svolgerà verso fine giugno, si consegneranno ai membri del governo le firme raccolte durante le tre settimane di incontri svolti in tutta Italia e quelle che arriveranno nelle prossime settimane. Verranno invitati i mezzi informativi per dare risalto all’evento.
Invito quindi a continuare la raccolte firme e a scaricare il modulo per la raccolta dal sito www.itanica.org e inviarlo riempito all’Associazione Italia-Nicaragua c/ CGIL Via Mercantini 15 20158 Milano.

Sempre durante questa riunione é stato presentato alla Direttiva il lavoro svolto in Italia durante il mese di aprile e il gran coinvolgimento che c’é stato da parte dei numerosi gruppi che hanno reso possibile questa attività divulgativa e di raccolta fondi.

Continuiamo a seguire la lotta dei bananeros e a stare al loro fianco, come esempio di resistenza, di lotta e di testarda voglia di arrivare fino in fondo, contro il tentativo delle multinazionali di voler continuare a considerare questi paesi come "fincas" personali da sfruttare, costi quel che costi.

Hasta siempre
Giorgio