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CANCUN 2003 SECONDA GIORNATA DI MOBILITAZIONE CONTRO IL WTO
Publie le giovedì 11 settembre 2003 par Open-PublishingCancun 2003: seconda giornata della mobilitazione contro il wto.
Decine di migliaia di persone hanno
marciato verso la zona rossa in un grandissimo corteo indetto da via
campesina.
Molto importante la partecipazione dei contadini
indigeni provenienti da diversi stati messicani e da altri paesi
dell’america latina e del resto del mondo, nonostante le limitazione dei
visti imposti dalla polizia messicana nei giorni precedenti al vertice.
L’appuntamento di oggi era infatti uno dei piu attesi di questa giornata
perche’ assume un valore fondamentale la partecipazione e la messa in gioco
radicale e conflittuale a partire dai propri corpi, di coloro che
direttamente subiscono le decisioni che si stanno prendendo all’interno del
Centro Congressi della zona hotelera: liberalizzazione del commercio e
privatizzazione dei geni delle sementi.
Dopo 4 anni da Seattle e dopo l’inespugnabile zona rossa di Genova, oggi la
determinazione dei campesinos ha violato le reti metalliche che segnavano
il confine di un’ennesima zona proibita.
All’iniziativa dei contadini si e’ unito senza
esitazione , l’intero corteo, noi compresi, nelle sue molteplicita’.
Proprio ieri, Via Campesina aveva ricevuto in maniera ufficiale le parole di
solidarieta’ e condivisione dell’ EZLN: l’invito, rivolto in particolare ai
contadini e alle donne a costruire la resistenza globale per difendere le
autonomie e i diritti, a ribellarsi contro tutte le zone rosse, quelle dei
vertici, come quelle che escludono, uccidono e sfruttano ogni giorno.
Oggi, le parole zapatiste hanno attraversato
significativamente tutte le componenti del corteo:
dalle metropoli del nord del pianeta alle campagne di tutti i sud.
Durante questa importantissima giornata di
mobilitazione globale e’ avvenuto un episodio
drammatico: un attivista e sindacalista coreano si e’ tolto la vita, come
gesto estremo di protesta.
A partire da questo episodio ci sentiamo di ribadire che la nostra presenza
qui e in particolare nella giornata di oggi e’segnata dall’affermazione
della vita e dall’opposizione contro quei
processi di privaizzazione dei beni comuni che il Wto vuole mettere in
campo.
Proviamo quindi un sentimento di dolore, pur sentendoci assolutamente
estranei a questa forma di lotta.
Disobbedienti europei a Cancun.