Home > CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE
Appello per una manifestazione nazionale a Roma il 6 dicembre
La guerra che l’imperatore in pectore G.W. Bush, il primo maggio scorso,
aveva solennemente dichiarato finita è in realtà appena agli inizi.
Gli aggressori angloamericani pensavano che una volta battuto l’esercito
regolare, i cittadini iracheni li avrebbero accolti sventolando bandierine a
stelle e strisce. Si trovano invece alle prese con la crescente ostilità
popolare.
Gli invasori hanno occupato il paese promettendo "democrazia e libertà". In
realtà il governo fantoccio capeggiato dal militare statunitense Bremer,
fallita la politica colonialista del "divide et impera", reprime con metodi
dittatoriali e crudeli ogni manifestazione di malcontento. Chiunque osi
sfidare le sue decisioni, viene catturato, arrestato e chiuso in campi di
concentramento.
In queste condizioni la resistenza irachena si è andata progressivamente
rafforzando nella prospettiva di diventare una vera e propria guerra di
liberazione come fu quella vietnamita.
Noi riteniamo la resistenza irachena legittima, non solo sul piano morale,
ma anche su quello politico. E’ l’occupazione militare anglo-americana, come
quella israeliana della Palestina, illegale e illegittima. La stessa
aggressione all’Iraq è avvenuta in aperta violazione della Carta delle
Nazioni Unite e del diritto internazionale.
La battaglia che si svolge in Iraq ha un’importanza storica. Se gli
occupanti angloamericani saranno cacciati, se il popolo iracheno riuscirà a
liberarsi di loro, le pretese imperiali e imperialiste nordamericane, l’idea
di trasformare il mondo intero nel loro orto di casa, subiranno un colpo
fatale.
La sconfitta degli occupanti angloamericani sarebbe dunque una vittoria per
tutti coloro che nel mondo lottano per la democrazia, l’autodeterminazione e
la libertà dei popoli, di tutti i popoli che non vogliono essere sottoposti
al giogo imperiale.
Nonostante la gran parte degli italiani si sia opposta all’aggressione,
malgrado milioni di persone abbiano manifestato la loro volontà di pace, il
governo Berlusconi non solo si è schierato a fianco degli Usa, ha
addirittura inviato proprie truppe in Iraq a dare manforte agli occupanti.
Sosteniamo il popolo iracheno che resiste e chiediamo il ritiro immediato
dei soldati italiani dall’Iraq, così come da tutti gli altri paesi in cui
essi sono presenti.
Chiediamo a tutti i cittadini italiani che hanno gridato il loro no alla
guerra di riprendere la lotta manifestando con noi per:
LA LIBERTA’ DELL’IRAQ E DELLA PALESTINA
CACCIARE TUTTI GLI INVASORI
RIPORTARE A CASA I SOLDATI ITALIANI
CHIUDERE LE BASI AMERICANE IN ITALIA E IN EUROPA