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Cancun e Stoccolma

Publie le giovedì 11 settembre 2003 par Open-Publishing

Uccisa come Olaf Palme, mentre stava facendo la spesa, un gesto privato impensabile per un ministro italiano, due figlie, una passione per i diritti umani, europeista, forse questa la motivazione dell’assassinio, la ministra degli esteri svedese; suicida perchè esasperato dai guasti che il denaro sporco di sangue e ingiustamente assente nelle casse dei contadini del mondo il sindacalista coreano, due figli anche lui.

Mi colpiscono queste due morti asimmetriche e tuttavia così vicine nelle radici che hanno portato la prima a subire la violenza e il secondo a perpetrarla su di sè.

Mentre la ministra moriva per le coltellate, il sindacalista si pugnalava per disperazione, per offrire la sua vita in estremo dono alla causa della giustizia impossibile per lui su questa terra, secondo l’implacabile tradizione orientale; poco lontano i manifestanti, la gran parte ignari della sua agonia.

I tg italiani lo hanno nominato, ma non come prima notizia nei reportage da Cancun; il suo biglietto da visita lo ritraeva in giacca e cravatta, una bella faccia rotonda; lei era bionda e giovanile, dicono, simpatica e passionale. Opprimente lo spreco e l’avvilente impotenza generata dalla violenza che li accomuna, loro che non si sarebbero mai incontrati. Che la terra vi sia lieve, Anna e Lee.

Monica Lanfranco

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