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Casalinga indagata e polemiche su Haidi a Bologna
Publie le sabato 26 luglio 2003 par Open-Publishingcasalinga indagata, carabiniere interrogato e polemiche su Haidi a Bologna
Le immagini della Digos mostrano una donna che preleva le spranghe da un
carrello della spesa
Indagata la casalinga no global
«Distribuiva bastoni al G8», identificata da un filmato
Genova. Si chiama Maria Santi, ha 45 anni, vive a Cremona dove è nata e fa
la casalinga. Due anni dopo i fatti del G8
la donna, che è stata identificata dagli uomini della Digos, ha ricevuto un
avviso di garanzia con il contestuale ordine di
comparizione davanti ai pm Paola Calleri e Sergio Merlo. Le ipotesi di
accusa a suo carico sono detenzione e porto di armi
improprie e concorso in devastazione e saccheggio. Assistita dall’avvocato
Raffaella Multedo, si è avvalsa della facoltà di
non rispondere. La donna era stata filmata a volto scoperto dalle
telecamere della polizia, il 21 luglio del 2001, in via Caprera, a Sturla,
con un carrello da supermercato pieno di bastoni, da cui si servivano
manifestanti a volto travisato.
La Santi è stata identificata dalla Digos nell’ambito delle indagini sul
centro sociale Askatasuna di Torino. Tre appartenenti
al centro sociale torinese, Federico Guido, Mohamed Tabbach e Andrea
Rostellato, vennero infatti arrestati durante
il G8 per aver distribuito bastoni ed altre armi da un furgone durante il
corteo del 21 luglio e per aver partecipato a vario
titolo a devastazione e saccheggio di immobili, tra cui i locali di un
asilo. Le immagini della donna che distribuiva
bastoni nella strada di Sturla erano divenute famose. Di lei gli inquirenti
avevano fotografie e filmati: li avevano
girati dalle finestre degli appartamenti che davano sulla strada. La
notizia di questa identificazione giunge alla fine dell’inchiesta, prevista
per la prossima settimana, sull’irruzione della polizia nella scuola Diaz
il 21 luglio
del 2000.
Due giorni fa si è svolto quello che, probabilmente, è stato
l’ultimo interrogatorio dei pm Enrico Zucca e Francesco
Pinto. Alla ribalta dell’inchiesta, il giubbotto che sarebbe stato lacerato
da colpi di coltello. Gli inquirenti devono accertare se veramente il
poliziotto che lo indossava, Massimo Nucera, era stato accoltellato da un
manifestante, oppure se quegli strappi rappresentavano un indizio
costruito. I pm hanno ascoltato per oltre cinque ore Maurizio Panzieri,
l’ispettore di polizia aggregato al reparto speciale antisommossa che da
teste era diventato indagato, visto che aveva confermato totalmente la
versione dei fatti resa da Nucera. Maurizio Panzieri, assistito
dall’avvocato Silvio Romanelli, ha confermato quanto era già stato messo a
verbale. Avrebbe detto di aver visto dietro a Nucera un’ombra col braccio
teso, ovvero il presunto accoltellatore, che poi sarebbe scomparso. Sia
Nucera sia Panzieri sono indagati per falso e calunnia.
Il giubbotto lo scorso giugno era già stato al centro di una lunga udienza
davanti al gip Lucia Vignale, in cui erano
state messe a confronto le perizie predisposte dal pm e dal giudice.
Elisabetta Vassallo
STRAGE DI BOLOGNA «Heidi Giuliani non partecipialle celebrazioni»
Bologna. «Non capisco cosa c’entri col 2 agosto e le sue ottanta vittime la
madre di uno che ha cercato di uccidere un carabiniere »: così Enzo Raisi,
parlamentare di An e assessore comunale a Bologna, polemizza con la madre
di Carlo Giuliani che ha annunciato la sua presenza, insieme al Forum
Sociale di Genova, alla 23ª commemorazione per le vittime della strage. «In
genere non rispondiamo a queste persone - replicano Heidi e Giuliano
Giuliani, i genitori di Carlo - perché la loro arroganza e ignoranza dei
fatti non li renderebbero degni di una risposta. Raddoppieremo la presenza
del Forum di Genova
alla manifestazione».