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Chiapas: raduno zapatista di Oventic

Publie le giovedì 28 agosto 2003 par Open-Publishing

Sabato 9/08/03 e’ e sara’ una data storica per la
lotta dei popoli indigeni
zapatisti.

Appena celebrata la morte degli "Aguascalientes" e
la nascita dei "Caracoles",con
l- innaugurazione ufficiale della giunta di buon
governo di Oventik,e’ cominciata
una festa che si e’protratta fino a notte(mentre qui
a indymedia-Chiapas
un po’ di compagni messicani, sloveni e italiani
stavano lavorando A fornire
quante piu’ informazioni possibili). Al pomeriggio
alle 15.00
si e- ascoltata la prima trasmissione di Radio
Insurgente
e al microfono c’era "l’unico il migliore il
Sup"(come spesso si definisce).

A dir la verita’ la trasmissione non viaggiava sull’
etere perche’ il governo
ha oscurato il segnale, ma i compagni zapatisti
hanno registrato il tutto.
Cosi’ il subcomandante Marcos e stato male dal
ridere(parole del comandante
Tacho) e non ha potuto presenziare all’inaugurazione
della Casa della Giunta
del Buon Governo e ai discorsi della Comandancia.
Pero’ ha mandato un comunicato
registrato.

Tutti i comandanti erano presenti. Hanno parlato
tutti coloro che erano
stati in silenzio il giorno prima, ovvero
nell’ordine David(che ha anche
dettato il tempo e l’ordine degli interventi)
Rosalinda, Esther, Omar,Fidelia,Tacho,Bruce
Lee e Zebedeo. I discorsi hanno spaziato
moltissimo:dalla guerra al tema
del lavoro, dalle questioni di genere ai problemi
dei giovani, dal piano
Tijuana-La
Realidad alla critica all’OMC(WTO per noi che amiamo
inglesizzare
tutto).

Dichiarazioni a volte anche dure e pesanti.Marcos
riferendosi nel suo discorso
a Berlusconi,sostiene che "non ha ancora capito la
differenza tra una trasmissione
televisiva e fare politica", sempre il Sup ha detto
che se l’essere umano
si e’trasformato da ominide a uomo la guerra
ritrasforma l’uomo in ominide.
Per quanto riguarda la politica "interna" zapatista,
l’EZLN ha dichiarato
che eliminera’ tutti i posti di blocco su ponti,
strade e cammini. Si concepisce
un nuovo modo di resistere e lottare, si arretra
ultriormente nel controllo
militare di un territorio per lasciare spazio alle
autorita’ civili e ci
si erge a difensori del diritto elementare ad
autodeterminarsi
e autogovernarsi. Dichiara attraverso David che gli
indigeni non zapatisti
saranno rispettati perche’ fratelli di colore, di
lotta e di sofferenze.

Gli zapatisti non vogliono imporre nulla.
Almeno 10.000 i partecipanti,attenti ad ascoltare
cio’ che avevano da dire
alcuni comandanti,
che altro non sono che membri di popoli indigeni
sfruttati e discriminati
da piu’di 500 anni.Europei, nord americani,
messicani e indigeni si sono
spesso commossi per quello che veniva detto.
Questi comandanti hanno parlato per un popolo, per
la storia e hanno dimostrato
di non essere per
nulla una societa’ e una cultura inferiore (se mai
ve ne sono state), anzi:
e’ dal 1994 che dimostrano di saper ascoltare e
parlare molto meglio di
quanto siamo in grado di fare noi.
10.000 persone non sono indietreggiate di un passo
neanche quando la pioggia,
tipica per altro ad Oventik nel ottavo mese
dell’anno, ha iniziato a scendere.
10.000 persone di cui la maggior parte del colore
della terra, con un passamontagna
a coprire il volto, le uniche sempre in silenzio
anche nelle interminabili
pause e attese.

Pause interminabili per la nostra
societa’ frenetica,naturali
per
una societa’ che rispetta i tempi della natura.
Basti pensare come le comunita’
indigene rifiutino l’ora legale e vivano sempre e
comunque seguendo l’ora solare.
Migliaia di volti, migliaia di colori, bandiere
diverse da quella di Euskadi
a quella anarchica a quella dell’ezln si sono
incontrati e in quel di Oventik.
Nuovamente la rivolta dei piu’ umili ha attirato a
se l’attenzione nazionale
e internazionale e ha dato spunti per proseguire la
lotta in tutti gli angoli
del pianeta.....

SARA E ANDREA,in viaggio con la delegazione di
manitese