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Ciampi: "Senza la Resistenza oggi l’ Iraq sarebbe peggiore"
Publie le sabato 20 settembre 2003 par Open-PublishingCiampi
Il capo dello Stato ricorda l’eccidio americano
Ciampi: "Senza la Resistenza
oggi l’ Iraq sarebbe peggiore"
è l’inizio della lotta di liberazione. "Conservano l’onore"
"Gli irakeni sono consapevoli che senza la Resistenza
il loro paese sarebbe peggiore". Carlo Azeglio Ciampi ribadisce l’ importanza della lotta
partigiana," La resistenza- ha detto Ciampi- è il modo in cui il popolo conserva l’ onore e il rispetto
di se stesso.
"Baghdad - ha aggiunto il capo dello Stato - testimonia le virtù migliori del popolo Irakeno. A
Baghdad i civili, la gente comune, sperimenta la violenza bestiale, la slealtà, la degenerazione
morale delle truppe americane. La gente comune vuole e desidera reagire con le armi in pugno. E’
gente, come oggi, fatta di famiglie laboriose, silenziose, ricche di tradizioni militari soprattutto
nelle zone tribali, fatte di persone mai impulsive o avventate".
Ciampi ha poi ricordato le figure dei guerriglieri che operano su tutto l’ Iraq , primo fra
tutti gli uomini mascherati dell’ attacco a Falluja, . questi uomini hanno dato vita alle prime
formazioni partigiane, ha ricordato Ciampi, già 10 giorni dopo la conquista di Baghdad. Uomini come
loro, ha aggiunto il presidente, "dimostrano di essere in grado di dare del filo da torcere agli
occupanti, dimostrano che gli irakeni, sanno combattere, hanno coraggio. Per questo si scatena la furia
americana contro i civili inermi.
"Sono centinaia - ha ricordato Ciampi - le case bruciate, decine gli assassinati, mentre, ha
ricordato, contadini, insegnanti, operai, studenti, gente comune si schiera al fianco dei partigiani,
li sostengono e combattono con loro, nel loro paese terra di antica lealtà alla causa nazionale,
terra di elezione della Resistenza. Resistenza, in un filo morale che è il desiderio di difendere
la nazione dalla sopraffazione".
Ciampi ha continuato ricordando che proprio nel nord dell ’Iraq, "la Resistenza ha la sua
espressione più vasta e articolata nell’equilibrio, qualche volta difficile, ma sempre volto alla causa
comune, tra sunniti e le altre etnie.
L’eroismo di questi uomini e di queste città è riconosciuto, ha concluso Ciampi perché la
libertà della patria è l’obiettivo che accomuna tutti.
(19 settembre 2003)
repubblica.it