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Comunicato stampa
La notizia dell’ arresto del Sindaco di Capannori per corruzione in riferimento al Regolamento urbanistico approvato da pochi giorni dal Consiglio comunale, mi è giunta come un fulmine a ciel sereno, mi ha colto di sorpresa e mi ha lasciato incredulo ed esterrefatto. Eppure, più di ogni altro consigliere dell’opposizione, sia in commissione urbanistica sia in consiglio comunale con decine di interventi, sono stato il più determinato e implacabile oppositore di un regolamento che ho sempre definito come devastante per il futuro del nostro territorio già duramente segnato da uno sviluppo disordinato e caotico.
Ho pubblicamente detto in consiglio, in commissione e scritto in tanti comunicati stampa che le clamorose dimissioni dell’Arch. Lunardini, il padre del Piano strutturale e del regolamento urbanistico, autorizzavano più che legittimi dubbi e sospetti sull’operato di questa amministrazione.
Oggi alla luce di questo drammatico epilogo viene avvalorata la tesi da me sostenuta che alla base di queste dimissioni c’erano fatti estremamente gravi in cui la ragione politica clientelare è stata imposta su ogni altra considerazione di ordine tecnico-urbanistico anche contro la volontà degli stessi professionisti incaricati, oggi si capisce bene anche cosa voleva significare la frase della lettera di dimissioni del Lunardini, dove lamentava il venir meno del rapporto di collaborazione e di fiducia nei confronti dell’Amministrazione comunale.
Perché tutto questo alla vigilia delle elezioni comunali? C’è una regia occulta dietro questi sconcertanti e clamorosi sviluppi? Lo scontro di potere interno al centro destra della Piana è giunto fino a questo punto di degrado della politica dove in nome del potere e per il potere non si guarda in faccia nessuno nemmeno gli amici più prossimi? E’ una vendetta politica, un regolamento di conti interno al centro destra oppure un’indagine autonoma nata solo dalle denuncie dell’opposizioni e di diversi cittadini?Dare una risposta a tutte queste domande è troppo presto in assenza di elementi certi dove ancora si accavallano voci su voci spesso anche discordanti.
Questa vicenda, comunque non mi rallegra, anzi, mi lascia l’amaro in bocca, umanamente sono dispiaciuto per l’uomo, e prima di emettere una sentenza aspetto fiducioso che la giustizia faccia il suo corso in tempi brevi. Politicamente invece questa drammatica vicenda da ragione a tante mie interpretazioni e posizioni politiche e mi rende giustizia delle altrettanto dure reprimende che mi sono state indirizzate contro dai banchi della maggioranza.
Eugenio Baronti
Consigliere comunale e membro della Commissione urbanistica
Rifondazione Comunista