Home > DDL GASPARRI, IL VIA LIBERA DELLA CAMERA
Ma il provvedimento dovra’ tornare al Senato. Maggioranza battuta su 2 emendamenti, agli art. 10
e 24
Roma, 2 ott. (Adnkronos) - Via libera della Camera al disegno di legge Gasparri sulla riforma del
sistema radiotelevisivo. L’aula di Montecitorio ha approvato il provvedimento con 318 si’ e 261
no. Il ddl dovra’, pero’, tornare all’esame del Senato a seguito dell’approvazione di due
emendamenti presentati dall’opposizione.
Questa mattina per la seconda volta, infatti, il governo e’ stato battuto durante l’esame alla
Camera del disegno di legge. Con 288 si’ e 287 no e’ stato approvato dall’aula di Monteciotorio un
emendamendo dell’opposizione all’articolo 24. Sono 36, stando ai tabulati di voto d’aula, i deputati
della maggioranza che hanno votato con le opposizioni a favore dell’emendamento. Alla votazione
erano presenti 575 deputati: 323 della Cdl (167 di Fi, 89 di An, 34 dell’Udc, 27 della Lega, 6 del
gruppo Misto) e 252 delle opposizioni.
La seconda sconfitta di maggioranza e governo sul ddl Gasparri e’ avvenuta per un solo voto su un
emendamento del centrosinistra che modifica la disciplina di avvio del digitale per le
trasmissioni radiofoniche.
Dai banchi della maggioranza sono arrivate le proteste per l’esito della votazione. A chi faceva
notare al presidente della Camera di essersi sbagliato, Casini ha risposto: ’’E’ accaduto anche
ieri, sono cose che possono succedere. Non posso certo cambiare l’esito di una votazione: sarebbe la
prima volta nella vita parlamentare della Repubblica’’. Dai banchi dell’opposizione i parlamentari
del centrosinistra hanno accolto l’esito del voto alzandosi in piedi e scandendo la parola
’liberta’, liberta’’.
Era iniziato ieri mattina l’esame del ddl Gasparri sul riordino del sistema radiotelevisivo.
Ventotto gli articoli che compongono il disegno di legge, oltre 400 gli emendamenti presentati.
Proprio ieri, verso l’ora di pranzo, si era registrata la prima sconfitta della maggioranza. In
particolare l’esecutivo era andato sotto su un emendamento all’articolo 10 (a scrutinio segreto)
riguardante il divieto di utilizzo dei minori di 14 anni in spot e televendite. Presentato da
Rifondazione comunista, l’emendamento era stato approvato con 284 si’ e 278 no. In seguito a questa
modifica rispetto al testo licenziato dal Senato, il provvedimento dovra’ tornare all’esame di Palazzo
Madama.