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Arrivando a Cancun si viene aggrediti da un caldo torrido, per dare un punto di riferimento, a chi
ce
stato, pensate di stare immersi costantemente in un ambiente simile a quello dei pomeriggi
del Bologna Alegre.
Comunque, folklore a parte, appena giunto ho cercato di orientarmi per capire cosa stesse
capitando; non è stato semplice in quanto la situazione è subito apparsa piuttosto complessa, dovuta a
problemi politici presenti tra varie compagini dei movimenti latino americani.
La situazione risultava, a parer mio, ulteriormente complicata dal fatto che stavano partendo di
fatto due controvertici, anzi forse si dovrebbe dire un controvertice ed un paravertice; in quanto
il grosso delle ONG ha deciso di organizzare una cospiqua serie di evento allinterno della zona
rossa. Ovviamente tutti si sta laborando per coordinare le iniziative e cercare di far rientrare il
tutto in un unico contenitore, ma sicuramente il tutto diventa complicato soprattutto dal punto di
vista logistico. Non credo sia mai stata in discussione la legitimmità delle ONG ad organizzare
eventi insieme ai governativi ed ai funzionari OMC, come non si discute il ruolo utile che possono
avere in molte situazioni; è discutibile la scelta di organizzare tutto questo dentro la zona
rossa, quindi irragiungibile per molti.
Fin dalla prima riunione (assemblea dei movimenti sociali il 7 di settembre) il pallino è apparso
in mano alla CUT (sindacato brasiliano) ed a Via Campesina che raduna decine di organizzazioni
campesine ed indigene; entrambe le organizzazioni si riferiscono a milioni di persone e rappresentano
fondamentali pezzi del movimento mondiale, la discussione è stata molto interessante anche se mi
sarei aspettato più gente, ma d
altra parte mancavano due giorni allinizio del vertice OMC. La
presidenza dell
assemblea è stata tenuta dalla CUT e si sono prese subito alcune decisioni: di uscire
entro il 13 con una dichiarazione unitaria, di preparare unagenda di appuntamenti come
avvicinamento al vertice mondiale dei social forum di Mumbay e di appoggiare la manifestazione di via
Campesina del 10 settembre oltre alla manifestazione finale del 13.
L
agenda degli appuntamenti è molto fitta, le sedi e gli orari ballano parecchio e non è
semplicissimo stare aggiornati su tutto ciò che succede; ad ogni modo riporto di seguito alcune impressioni
legate a ciò a cui ho partecipato in prima persona.
Il Foro di Via Campesina
Questo foro, che è durato 3 giorni e sta finendo mentre scrivo queste righe, è sicuramente uno
degli eventi fondamentali, sia per il peso dellorganizzazione sia per il fatto che la questione
agricola in generale ed in particolare quella della proprietà della terra e della riforma agraria,
rappresentano le contraddizioni principali di tutta l
area latino americana.
Lo sforzo fatto dalle varie organizzazioni per portare migliaia di campesinos a Cancun è titanico,
reso ancor più notevole dalla situazione di povertà estrema e dalla repressione violenta di cui
sono oggetto; moltissimi compagni/e provenienti dai paesi centroamericani sono stati bloccati alla
frontiera, chi riesce ad arrivare sta sotto tendoni torridi in mezzo a campi di calcio.
Il giorno 8 settembre latto inaugurale del Foro si svolge in una palestra, l
iconografia è
suggestiva, va da ìììna sorta di altare con incenso annesso che dovrebbe ricordare la visione maya della
madre terra alle bandiere cubane e quelle rosse con la faccia del Che.
Con tipica enfasi latino
americana vengono chiamate allappello le varie delegazioni campesine e di altri movimenti ospiti (e
sono tanti), tutto intervallato da slogan estremamente chiari nei contenuti ed irriducibili
rispetto all
OMC ed mercato capitalista in generale; nel momento di massimo fumo dincenso una piccola
processione porta sull
altare un grande poster del Che ed uno di Zapata, mentre tutta la palestra
scandisce i nomi delle loro icone di riferimento, ci si ritrova tutto il firmamento degli "heroes y
martires" latino americani da Bolivar a Farabundo Martì, fino ai più gettonati Sandino e Guevara e
sopra tutti losannato Zapata; è un momento toccante e, se la scelta delle icone vuol dire
qualcosa, direi che siamo sulla buona strada.
Successivamente partono i gruppi di lavoro sui diversi temi posti sul tappeto, si tratta di ben 9
tavoli di lavoro specifici che girano intorno ad alcuni assi principali: la sovrania alimentare,
la questione delle sementi e del transgenico, l
accesso alla terra e limperialismo nord americano
(sì lo chiamano proprio così con nome e cognome).
Riunione contro la guerra e la militarizzazione
Si è formato un gruppo che lavora su questi temi che si ritroverà nei prossimi giorni, la prima
riunione è stata interessante e sta prendendo forma l
idea di strutturare un gruppo permamente del
foro sociale mondiale che segua questi aspetti; ovviamente si tratta dellonda lunga delle
manifestazioni del 15 febbraio che sono state ricordate da tutte le delegazioni, ma si cercherà di andare
oltre e riuscire a definire una campagna mondiale che si occupi di questi temi e definire anche
un
agenda operativa. Ciò dovrebbe avvenire nelle prossime riunioni e vi farò sapere in seguito.
Manifestazione del 10
Una "normale" manifestazione controvertice con scontri alle barriere della zona rossa; limponente
schieramento di polizia non viene messo in moto con pesantezza, anzi gli scontri sono in realtà
limitatissimi e l
attitudine della polizia non è particolarmente violenta (alla faccia dei paesi
latino americani violenti e della democratica Italia di Genova). Su tutto questo cala come un fulmine
il disperato gesto del compagno Koreano, lavrete visto tutti farsi karakiri in diretta televisiva
(almeno le tivù di qua) hanno passato le immagini decine di volte.
Si trattava di contadino koreano, il suo paese è sostanzialmente governato dal FMI dal 1997 e la
situazione sta degenerando, i piccoli contadini sono rovinati, il 54% della popolazione attiva
lavora in modo informale ecc. Tutto questo sta alla base del disperato gesto.
Da quel momento le cose sono ovviamente cambiate, per questa sera (11) è previsto un atto
commemorativo, la tensione è ovviamente salita. Nella serata stessa c
è stato un concentramento di fronte
all`ospedale dove era morto, con veglia, funerale koreano ed assemblea per strada. La delegazione
governativa koreana che era venuta è stata contestata dai koreani compagni del morto (da notare
che la delegazione koreana conta di ben 180 persone) e successivamente è successo che una
delegazione di (non saprei come meglio definirli) black block è venuta a portare il suo saluto ed ha
regalato ai koreani una bandiera che questi hanno accettato volentieri.
Vi farò sapere altro entro poco
Ciao a tutti/e Alessandro