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Dichiarazione degli ebrei della Diaspora in sostegno della pace fra Israele e Palestina

Publie le martedì 4 maggio 2004 par Open-Publishing

1. Difendiamo il diritto dello Stato di Israele a vivere in pace e
sicurezza. Riconosciamo il ruolo centrale che Israele riveste per gli ebrei
del mondo in quanto luogo di rifugio dalle persecuzioni e di legittima
esistenza nazionale indipendente di un popolo cui questo diritto è stato per
secoli negato.

2. Siamo angosciati per le perdite di vite umane e la condizione di
insicurezza vissuta dal popolo di Israele sotto l’azione del terrorismo,
tollerato dalle autorità palestinesi. Siamo preoccupati per il crescente
isolamento internazionale di Israele. Come ebrei della Diaspora, rinnoviamo
agli israeliani la nostra solidarietà.

3. La politica condotta dalla leadership israeliana non è servita ad
assicurare al popolo israeliano né sicurezza né una pacifica coesistenza con
i vicini arabi e palestinesi. Il governo del Primo ministro Ariel Sharon non
è in grado o non intende affiancare un’autentica iniziativa di pace alla
repressione militare del terrorismo; l’idea che i palestinesi finiranno per
accettare uno stato di soggezione permanente ad Israele è inaccettabile
nonché irrealistica. Questa strategia è destinata a perpetuare il violento
conflitto che da tanti anni oppone le due nazioni, entrambe con diritti
legittimi a uno stato.

4. Gli insediamenti e la confisca di terre nei territori occupati
pregiudicano sia il futuro di Israele come Stato ebraico e democratico sia
la nascita di uno Stato palestinese degno di questo nome. Il piano di
disimpegno, così come è stato delineato di recente dal governo israeliano,
comporta l’annessione di vaste aree della Cisgiordania. La barriera di
separazione, proposta come misura difensiva contro il terrorismo, è in via
di costruzione lungo un tracciato che si discosta da quello della Linea
verde e s’inoltra profondamente all’interno del territorio palestinese; ciò
peggiorerà in modo intollerabile le condizioni di vita dei residenti
palestinesi e sarà causa di ulteriori conflitti.

5. Noi ebrei della Diaspora sosteniamo tutte le iniziative, come gli accordi
di Ginevra e la petizione promossa da Ami Ayalon e Sari Nusseibeh, che
dimostrano che malgrado le violenze e la sfiducia reciproca, una pace equa
tra Israeliani e Palestinesi è ancora possibile.
Gruppo Martin Buber- Ebrei per la pace, Roma

Per adesioni, scrivere a: Gruppo Martin Buber, Via Nomentana 55, 00161 Roma
oppure all’indirizzo di posta elettronica martinbuber@katamail.com

I promotori e le promotrici stanno raccogliendo le firme di gruppi o
individui della diaspora, in Europa e negli Stati Uniti.

Se possibile, i nomi dei firmatari dovranno essere accompagnati dalla
professione e dall’affiliazione, specialmente per coloro che ricoprono
incarichi in comunità e istituzioni ebraiche.

Il costo dell’annuncio è di circa 25.000 euro e dovrà essere finanziato dai
contributi degli stessi firmatari. Eventuali somme in eccesso rispetto al
costo dell’annuncio saranno devolute al Comitato israelo-palestinese degli
accordi di Ginevra. Qualora le somme raccolte non fossero sufficienti a
sostenere il costo dell’annuncio, saranno devolute allo stesso beneficiario
per altre iniziative in loco in sostegno degli accordi.

I contributi
dovranno essere inviati tramite bonifico bancario indirizzato a: Cassa
Sovvenzioni e Risparmio della Banca dItalia, Via Nazionale 91, Roma (CAB
03207; ABI 05824; c/c 70003110, intestato a Giorgio Gomel).