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FINI CONTRO I DIRITTI DEI CITTADINI

Publie le lunedì 24 maggio 2004 par Open-Publishing
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COMITATO VERITA’ E GIUSTIZIA PER GENOVA
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comunicato stampa

FINI CONTRO I DIRITTI DEI CITTADINI

Siamo indignati e scandalizzati per le parole del vice presidente del consiglio Gianfranco Fini.
Il suo attacco alla procura di Genova e la sua insensata valutazione dell’attività giudiziaria su
basi numeriche tradiscono un’evidente disinteresse per le garanzie costituzionali, per lo stato di
diritto, per lo stesso prestigio delle forze di polizia. A Fini ricordiamo che durante il G8 di
Genova le forze dell’ordine hanno compiuto abusi e violazioni dei diritti civili che sono ormai una
verità storica, al di là di quelle che saranno le sentenze della magistratura. Gli abusi e le
falsificazioni compiuti alla Diaz, le torture a Bolzaneto e decine di altri episodi sono stati
denunciati da centinaia di persone e documentati in modo incontrovertibile. Nemmeno gli indagati negano i
fatti, al massimo tentano di scaricare su altri le responsabilità.

Al vice presidente del consiglio, che valuta il funzionamento della giustizia col pallottoliere,
ricordiamo semmai che decine di agenti accusati di violazioni e di abusi sono tuttora sfuggiti alle
inchieste della magistratura, che ha tre fascicoli aperti sugli abusi a Forte San Giuliano, alla
Fiera del mare, negli ospedali e in numerosi episodi avvenuti per strada. Tutte inchieste rimaste
ferme tre anni per mancanza di mezzi e di uomini in procura. Perché Fini non si preoccupa di
questo? Non capisce che la credibilità delle forze dell’ordine passa per l’accertamento dei fatti e non
attraverso la copertura di chi compie abusi?

Fini si scandalizza per le 29 richieste di rinvio a giudizio per la Diaz, e per il fatto che i
membri del black bloc non sono stati identificati, ma finge di non sapere che decine di poliziotti
picchiatori che hanno agito alla Diaz sono sfuggiti alla giustizia perché non è stato possibile
identificarli: avevano il volto coperto e nessuno ha fatto qualcosa per identificarli.

Le parole di Fini dimostrano un inquietante cedimento della cultura democratica e dimostrano che i
processi di Genova saranno un banco di prova per la tenuta del nostro stato di diritto. Dai
ministri di un paese democratico ci aspetteremmo un chiaro e netto schieramento dalla parte dei
cittadini che hanno subito soprusi e violazioni dei propri diritti umani. Il ministro Fini si colloca
invece dalla parte opposta.

Genova, 23 maggio 2004

Messaggi

  • I fascisti non cambiano mai:si possono camuffare e cambiare nome.Fini è un fascista.Per questo attacca i magistrati e vuole uno stato di polizia.La seconda carica dello Stato Pera,presidente del Senato e del clan Berlusconi,ha attaccato vergognosamente e rabbiosamente la magistratura che nei prossimi giorni sciopererà per difendere la propria autonomia ,minacciata da Berlusconi e il ministro della giustizia Castelli.Pera ha attaccato con rabbia i magistrati italiani proprio nel giorno della commemorazione della morte dei giudici Falcone e Borsellino uccisi dalla mafia.I fascisti si sentono onnipotenti nella loro opera di distruzione delle Istituzioni ,della democrazia e dei diritti..Fini ha ancora due anni per manifestare agli italiani il suo vero volto di autentico discepolo del Duce.Ha cambiato nome,per camuffarsi.Farà altri danni all’Italia e ai cittadini per il periodo che gli resta al governo.Poi si spera che lui,Berlusconi ,Bondi e banda bassotti renderanno conto agli italiani dei loro misfatti e dei danni che hanno dolosamente causato all’Italia