Home > Festa e politica: benvenuta, Sinistra Europea
Como, La campagna elettorale di rifondazione Comunista, Sinistra Europea, prosegue con grande impegno. Venerdì 21 maggio alla Circoscrizione 6 si è tenuto l’incontro con Celeste Grossi, candidata comasca indipendente, Gennaro Migliore, responsabile nazionale esteri del PRC, e Lidia Menapace.
E’ stata proprio Lidia, 80 anni portati magnificamente, a dare l’impronta alla serata con un intervento di ampio respiro, una vera e propria lezione di politica, che ha ripercorso con cura tutte le motivazioni e le ragioni della scelta di costruire un nuovo soggetto politico europeo. Prima di lei Gennaro Migliore ha spiegato il contributo determinante del PRC alla fase costituente del nuovo partito, mentre Celeste Grossi ha concluso gli interventi ponendo particolare attenzione al tema della pace ed al ruolo dell’Europa nello scenario internazionale.
Dopo il dibattito, spazio alla festa, con una magnifica torta che ha festaggiato, insieme, la nascita del nuovo soggetto politico e le 80 primavere della compagna Lidia
La cronaca della serata, nel servizio di Ecoinformazioni
21588 (POLITICA/RIFONDAZIONE COMUNISTA/COMO) Il partito della sinistra europea: proposte, idee e sogni per costruire un’Europa disarmata e accogliente fondata sulla Pace, i diritti sociali e la convivenza solidale. Nella serata di ieri, venerdì 21 maggio, alla Circoscrizione 6 incontro, promosso dalla Federazione comasca del Partito della rifondazione comunista, con Celeste Grossi, Lidia Menapace, candidate indipendenti rispettivamente nel Nord – Ovest e nel Nord – Est al Parlamento europeo nella lista del Prc e Gennaro Migliore, responsabile del dipartimento esteri della direzione nazionale di Rifondazione. Festeggiata la sinistra europea e gli ottant’anni di Lidia Menapace.
Il grande manifesto alle spalle dei relatori con un testo di Celeste Grossi, delle Donne in nero di Como e candidata indipendente al Parlamento europeo nel Nord – Ovest, non poteva non colpire per dimensioni e l’intensità dello scritto: «… Abbiamo visto, in tutto il mondo, la destra all’opera. E abbiamo nel cuore l’angoscia per un futuro che non abbiamo deciso e che non possiamo accettare. Abbiamo visto l’intreccio micidiale tra potere, denaro e violenza. Poveri, sempre più poveri, milioni di persone senza acqua né scuola. Guerre ovunque. Vite cui non si riconosce valore. Bambini arruolati, campi minati, tortura, razzismo. Egoismo pubblico e infelicità privata. La crisi economica, politica, culturale e sociale del capitalismo ci trascina in una guerra globale permanente contro i popoli del mondo, una guerra contro di noi. Non possiamo accettarlo.
E non lo accetteremo, perché milioni di persone hanno ormai capito che un altro mondo è possibile. Dobbiamo assumerci oggi la responsabilità del cambiamento… ». E un’occasione da cogliere per attuare un cambiamento lo sono certamente le prossime elezioni europee del 12 e 13 giugno. In nuovo partito della Sinistra europea, nato tra l’8 e il 9 maggio scorsi a Roma, «è un nuovo soggetto politico della trasformazione – ha spiegato Renato Tettamanti, segretario provinciale del Prc a Como - aperto anche all’adesione di singoli e associazioni, che si basa su tre punti fondamentali: la scelta radicale per la Pace e contro la guerra, la proposta di un’alternativa al liberismo dominante, la costruzione di un’Europa dal basso favorendo la democrazia e la partecipazione».
La Sinistra europea «come forza politica dentro ai movimenti, che muove da essi - così ha sintetizzato Gennaro Migliore, responsabile del dipartimento esteri della direzione nazionale del Prc – per la costruzione di un’Europa della Pace e della giustizia sociale». In un momento in cui le moltitudini si stanno muovendo per un mondo diverso e migliore, anche una forza politica fa della costruzione di relazioni non violente tra le parti in conflitto, il proprio compito, proponendosi di mettere in atto missioni di Pace in maniera congiunta e coordinata nei luoghi dove stanno avvenendo le catastrofi, dove vi sono forme di potere che vanno oltre».
Qualcosa certamente sta cambiando e questo cambiamento Lidia Menapace, saggista, femminista e candidata indipendente al Parlamento europeo nel Nord – Est, avviene in coincidenza con la presa di coscienza che due fasi storiche si sono concluse con la consapevolezza che puntare solo sul potere statale, come ha fatto lo stalinismo, e l’esperimento delle socialdemocrazie, con i suoi compromessi, patti, correzioni, non servono alla messa in atto di una trasformazione. «È ora che si inizi a pensare all’Europa e ad una sinistra che in essa operi, a differenza di quel che è accaduto fino ad ora. Ma bisogna inventarsi un’altra cosa, diversa dalle due fasi conclusesi, che sia, invece, una loro interruzione e un nuovo inizio per cui fare appello alle capacità auto organizzative delle moltitudini, perché la democrazia equivale a riporre fiducia nella capacità della ragione umana, che consente di scegliere e trova senso nel suo essere un sistema autocorrettivo per cui, se ci si accorge di aver sbagliato, si può cambiare».
Menapace sostiene, però, che per far ciò bisogna scovare nella storia dell’Europa una garanzia da offrire agli altri popoli, «e questa garanzia può essere trovata solo nei movimenti operai sindacali e in quello delle donne che sempre hanno puntato sulla non violenza e nascono da un’analisi reale, sfociando in prese di coscienza».
L’Europa che ci si presenta ora è quella che invia truppe armate in Iraq, quella del liberismo, dei tagli alle spese sociali, di tante cose negative, «è un’Europa che non ci piace» ha detto Grossi. Quel che si vorrebbe, invece, che si sogna, è «un’Europa accogliente, dove nessuno debba rinunciare alle proprie radici e la cittadinanza sia per tutti e non legata al luogo di nascita, un’Europa dove vi siano il disarmo e la cittadinanza attiva».
Grossi ha ribadito la volontà dei movimenti di non rassegnarsi e di continuare sulla via per la Pace, per un altro mondo possibile, anche se il suo pensiero parte da una consapevolezza negativa dell’attuale peso e ruolo dell’Europa, che ha avuto, chiara più che mai, da quando, nel 2002 a Nablus, ferma ad un check point con una delegazione delle Donne in nero e altri pacifisti, si è vista attaccare con colpi d’arma da fuoco dall’esercito israeliano nonostante tutti indossassero giubetti con la scritta Action for peace e il simbolo dell’Europa.
«Se la Sinistra europea il 12 e 13 giugno verrà votata vi saranno ripercussioni anche sulle vita quotidiana di tutti, perché ci si batterà per una democrazia in cui i diritti e i saperi siano davvero liberi e non considerati delle merci». Ma come si può creare un nuovo mondo possibile dato che tutto gira sull’economia? «Bisogna indagare sui modi di produzione» secondo Menapace, «operando per un’altraeconomia – aggiunge Grossi – obiettando per le sperse militari ad esempio», di bilanci partecipativi ha parlato, invece, Massimo Patrignani, che già si stanno mettendo in atto in alcuni comuni.
E cosa si intende per altra politica? Grossi ha specificato che «nell’idea di partito vi insita qullea di patriarcato, invece, nella sinistra europea vi è una concezione diversa», «non più un partito tuttologo – ha aggiunto Menapace – ma che sia in collegamento con altri soggetti organizzati politicamente».
La serata di ieri, con l’invito di Menapace ad una «sinistra più allegra, non solo per il sacrificio ed esempi di sofferenza», si è coerentemente conclusa con il taglio di una grande torta dai colori intonati al mazzo di fiori poggiato sul banco dei relatori. L’esecuzione per violino e coro dell’Internazionale e l’atmosfera di festa tra brindisi per la neonata Sinistra europea e per le “ottanta primavere” di lidia Menapace hanno manifestato le speranze dei presenti sull’esito delle elezioni. [Rossella Rizza ecoinformazioni]
Ufficio stampa Rifondazione Comunista Provincia di Como