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Finalmente sappiamo dove si trova Mumbai

Publie le venerdì 23 gennaio 2004 par Open-Publishing

I media di lingua tedesca parlano in modo esauriente del Forum Sociale Mondiale. Se molti ancora non capiscono di cosa si tratti, per lo meno hanno capito che è importante.

I media di lingua tedesca parlano in modo esauriente del Forum Sociale Mondiale. Se molti ancora non capiscono di cosa si tratti, per lo meno hanno capito che è importante. Una piccola ricerca in Internet. Cosa si scrive sul Forum Sociale Mondiale? Probabilmente è quello che stanno pensando diversi redattori (visto che per la maggior parte sono uomini). Deve essere qualcosa di abbastanza critico, deve mostrare come tutto è difficile e soprattutto deve “mettere il dito nella piaga", anche se la ricerca della piaga richiede qualche giro vizioso. Ciò nonostante, "Ai grandi dibattiti si festeggiano le star del movimento. Nei piccoli workshop ogni uomo e ogni donna ha potuto esporre il suo problema. Si sono avuti miriadi di contatti, tutti si sono scambiate esperienze e erano felici di incontrarsi, ma – a parte le risoluzioni conclusive non vi sono stati risultati concreti.

Né nelle posizioni di contenuti, né nei concetti strategici il movimento ha registrato ulteriori sviluppi qualitativi. Invece i gruppi vetero-comunisti guadagnano terreno." .. scrive Die Zeit sul WSF, e con questo probabilmente ha centrato il punto critico della discussione sul format del WSF. Ciò nonostante in ampia misura il Forum Sociale Mondiale viene utilizzato per lo scopo per cui è stato creato, cioè la diffusione di temi critici della globalizzazione. Il Süddeutsche Zeitung per esempio ha già pubblicato diversi articoli nelle edizioni degli ultimi giorni: una lunga e commovente „terza pagina“ sull’inaugurazione, un colloquio con il filosofo Eric Hobsbawn, un reportage di amnesty international su come il regime nordcoreano faccia politica con la fame e – ebbene sì, anche in Germania ora sappiamo dove si trova Mumbai e quale aspetto abbia.

Ma naturalmente anche qui si trova il pelo nell’uovo, anche quando forse siamo stati proprio noi a mettercelo: "I partecipanti del Forum evidentemente già conoscono la risposta: il cattivo è chi ha il potere." ..appare sulla pagina delle opinioni del Süddeutsche sotto il titolo "Imperialismo di altro genere". Qualcuno forse non ha capito bene qualcosa? Il prestigioso e conservativo Frankfurter Allgemeine si concentra su un punto: il movimento antiglobalizzazione non è più solo antiglobale. In tempi in cui la globalizzazione colpisce sempre di più militarmente, i resistenti trovano una nuova unione: "Al quarto vertice sociale mondiale non si tratta solo dei poveri che continuano a essere vittime della "globalizzazione neoliberista".

Il difensore dei diritti civili palestinese Mustafa Barghouti denuncia la politica di oppressione di Israele, l’attivista iracheno Amir al Rekaby critica il comportamento degli americani nel suo Paese, il parlamentare inglese Jeremy Corbyn lamenta l’ingiustizia sociale nel mondo e la star della manifestazione, la vincitrice del premio Nobel per la Pace Schirin Ebadi, incita alla lotta contro il "patriarcato dell’Occidente"." Anche in Austria appaiono articoli sull’argomento. Il giornale di qualità Der Standard ha dedicato un’intera rubrica alla globalizzazione e nell’ edizione stampata a un redattore sfugge addirittura l’affermazione che il Forum economico mondiale nel frattempo è diventata una contromanifestazione del Forum sociale mondiale. Anche qui naturalmente il bilancio non manca e neppure una lunga serie di foto su Mumbai.

Chi tuttavia si allontana dalla grande stampa di qualità e va a frugare nel panorama regionale, resta ben presto deluso. Lo Schwäbische Zeitung sull’ argomento WSF non ha nulla online (e è un peccato) e il Bild-Zeitung neppure (vorremmo dire: per fortuna). Anche l’omologo scandalistico del Bild-Zeitung in Austria, il Kronenzeitung, non ha nulla di più importante da riportare di un poliziotto corrotto, di una vincitrice del Premio Nobel torturata e l’ annullamento della gara di Coppa del mondo a Kitzbühel. Ma sul serio! Chi l’ avrebbe mai detto!