Home > Fuori le truppe d’occupazione dall’Iraq
Ripristiniamo il diritto, la verità e la giustizia ritirando il contingente italiano
Cessi le scempio di vite, ambiente, democrazia, diritti
La guerra non è mai una soluzione
Esprimiamo in silenzio e in lutto il nostro dolore per tutte le donne e gli uomini, i bambini e le bambine, cittadine e cittadini del pianeta, morti in Iraq.
L’Italia è in guerra. La Costituzione è stata violata. Il governo ha mentito. L’Iraq è occupato e oppresso. L’invasione militare del paese continua a provocare morti, soprattutto tra la popolazione civile, ma il governo italiano si ostina a definire quella delle nostre truppe una "missione di pace".
Le truppe italiane sono in Iraq illegalmente e sbaglia chi sostiene che una volta fatto l’errore di partecipare alla guerra non si possa più tornare indietro. Correggere un errore o una colpa è invece razionale, giusto, utile e persino onorevole.
La nostra richiesta di ritirare le truppe italiane dall’Iraq è ancora più pressante e incondizionata ora che di fronte alle sollevazioni popolari, l’occupazione del paese è andata ulteriormente imbarbarendosi, annullando ogni garanzia e rispetto dei diritti della popolazione irachena che subisce un drammatico peggioramento delle condizioni di vita, e assiste alla continua sottrazione di risorse.
La nostra richiesta di ritirare le truppe italiane dall’Iraq è ancora più pressante dopo che le forze armate italiane, sotto il comando Usa hanno ammazzato a Nassirya quindici civili - dodici uomini, una donna, due bambini.
Facciamo appello a madri, padri, amiche, sorelle, fidanzate mogli per dire ai soldati italiani tornate, chiedete di tornare, il coraggio, come ci insegnano i piloti israeliani che si sono rifiutati di bombardare le case palestinesi, è "il coraggio di rifiutare".
"Tra uccidere e morire esiste una terza via: vivere" [Christa Wolf]
Donne in nero
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