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G8: CASO NUCERA; UDIENZA INCIDENTE...

Publie le sabato 7 giugno 2003 par Open-Publishing

GENOVA, 6 GIUGNO

Sono almeno tre i segni delle coltellate riscontrate sul giubbotto e sulla divisa
dell’agente romano Massimo Nucera, indagato per falso e calunnia per il presunto accoltellamento da parte di un manifestante nel corso dell’ irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8.

È la conclusione cui sono giunti i carabinieri del Ris di Parma, consulente dei pm e quelli delle parti offese secondo i quali ciò è incompatibile con tutte le deposizioni di Nucera in cui si parla di uno o, al massimo, di due colpi.

Stamani, durante la seconda udienza dell’ incidente probatorio, svoltasi nell’ aula della corte d’ assise d’ appello per motivi di spazio, sia il col. Luciano Garofano del Ris che gli altri consulenti di parte hanno portato le loro controdeduzioni alla perizia eseguita d’ ufficio dal prof. Carlo Torre, consulente del gup Lucia Vignale.

Il difensore di Nucera, avv. Silvio Romanelli, ha annunciato che impugnerà l’ incidente probatorio «perchè - ha detto - sono stati lesi i diritti della difesa in quanto l’incidente non si è svolto sulla perizia di cui è stato incaricato il prof. Torre ma su
considerazioni dei consulenti di parte che hanno svolto indagini per conto loro senza contraddittorio portandole per la prima volta in aula». Romanelli ha aggiunto che chiederà che queste considerazioni non vengano prese in esame. «È paradossale - ha commentato Romanelli - quello che dice il col. Garofano, perchè si contraddice: quando Nucera parlò di un solo colpo inferto egli ha concluso che si trattava di
due colpi ed ora che Nucera ha spiegato che furono due, Garofano dice che sono stati tre».

Il consulente della difesa, prof. Luciano Cavenago, stamani ha dovuto rinunciare ad intervenire proprio perchè sono emerse argomentazioni nuove. Ha quindi chiesto al gip di poter parlare nella prossima udienza, ma gli è stato negato: il 20 giugno sarà il prof. Torre a dover rispondere alle argomentazioni di oggi.

Nel corso della scorsa udienza Torre aveva sostenuto che i tagli riscontrati sul giubbotto e sulla divisa dell’ agente del nucleo antisommossa romano sono compatibili con quanto egli aveva riferito nella sua quarta ricostruzione e
cioè che era stato colpito con due coltellate.

Stamani il col. Garofano ha mostrato un filmato che era stato girato per simulare l’ accoltellamento con la ricostruzione dell’ episodio ed il risultato di prove tecniche
effettuate anche su altri giubbotti, giungendo alla conclusione che i colpi inferti sono stati almeno tre.

Il prof. Franco Algostino di Torino, uno dei consulenti delle parti offese, ha osservato, tra l’ altro, che durante le prove di ’accoltellamentò su controfigura che indossava indumenti simili agli originali, sono stati inferti colpi dall’ alto verso il basso e con angoli diversi rispetto alla direzione verticale. Egli sostiene che dalle prove è risultato che le lacerazioni sulla giacca e sul paraspalle hanno sempre presentato un andamento parallelo, in accordo con analoghe prove fatte presso il Ris. Secondo Algostino il prof. Torre non tiene conto di questo dato sperimentale e fa notare che è una strana coincidenza che due colpi, vibrati in condizioni diverse,
possano colpire in due punti così vicini tra loro ed appare poco credibile che la medesima persona colpisca alla stessa altezza sia durante la prima azione, con
la mano protesa, sia nella seconda, durante la caduta: in questo caso ci si
aspetterebbe un colpo più basso.

Sulla stessa linea sono le osservazioni medico-legali fatte da altri due consulenti, il dott. Arnaldo Migliorini di Milano ed il prof. Francesco De Stefano di Cagliari, sempre su incarico dei manifestanti.