Gentilissimo signor Presidente del Consiglio [e Gentilissima signora Stefania Giannini],
non ho potuto rifiutare e rispedire al mittente la lettera che ha inviato in mail a me e a tutti i docenti italiani in servizio nella Scuola Pubblica Italiana: è una "no reply", cioè: "se rispondi a questo messaggio nessuno lo leggerà e finirà nel cestino della posta indesiderata".
Le rispondo pubblicamente, come stanno facendo i miei colleghi, gli studenti,i genitori degli alunni, i deputati [e sono tanti] che trasversalmente hanno accolto l’invito dei sindacati della Conoscenza [tutti i sindacati] ad essere in piazza con noi oggi per ascoltarci, solidarizzare e dare testimonianza del loro dissenso totale con la sua "Buona Scuola" e il metodo usato per imporre a tutti i costi [costi quel che costi] le sue idee, convinzioni e atti partitico/elettorali.
A parte la Forma: usare l’indirizzo di posta elettronica degli insegnanti per spammare a tutti il suo proclama/lezioncina e per farci sapere, neppure tanto tra le righe, che quello che ha deciso lo farà, e anche in tempi brevissimi [si tratta di ore], ci dovrebbe essere della sostanza nel suo messaggio a noi; manca del tutto.
E’ pur vero che a paroline ci invita a risponderle, scrive che leggerà quanto le vorremo dire, ma confrontandoci tra noi, non con lei/Governo perché ci dice: "stiamo provando a farlo [restituire prestigio e rispetto alla Scuola, NdA] ma purtroppo le polemiche, le tensioni, gli scontri verbali sembrano più forti del merito delle cose che proponiamo di cambiare"; ergo: o cambiamo idea e mettiamo da parte il nostro dissenso parlandoci noi docenti uno con l’altro, smettendola di pensare con la nostra testa e inchinandoci al Preside del Consiglio o alla Magnifica Rettoressa di turno, battendo anche le mani, ordinando agli studenti di fare la stessa cosa e tacere, oppure ci precettare e siamo cattivi, indecenti, ottusi, squadristi, pericolosi e danneggiatori di tutto il Buono e Bello che lei e il suo Governo rappresentate.
Strano modo di aprirsi al confronto signor Renzi.
Il suo mestiere di politico è giocare bene con le parole, difatti ci scrive anche i suoi ricordi scolastici da libro Cuore e non dimentica, da buon demoscristiano e scout, di Spronarci alla Fede, alla Speranza e alla Carità.
La Speranza?
Ma di che Speranza parla?
Ricordi Monicelli poco prima del suicidio: "La speranza è una trappola. E’ una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni. La speranza è di quelli che ti dicono che Dio... ’State buoni, state zitti, pregate che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell’aldilà. State buoni e tornate a casa... Siete del precari, ma tanto fra due o tre mesi vi riassumiamo ancora, evrete un buon posto, però state buoni e andate a casa... Abbiate speranza’. Mai avere speranza, la speranza è una trappola. E’ una cosa infame inventata da chi comanda. Io spero che tutto finisca in una specie di... quello che in Italia non c’è mai stato, una bella botta, rivoluzione. C’è stata in Inghilterra, in Francia, in Spagna, in Russia, in Germania... c’è stata dappertutto, ma non i Italia. Quindi ci vuole qualcosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, trecent’anni che è schiavo di tutti. Quindi se vuole riscattarsi, il riscatto non è una cosa semplice, è doloroso, esige anche dei sacrifici... sennò vada alla malora come sta andando ormai da tre generazioni."

Noi, per l’appunto in chi o in cosa dovremmo sperare?
Nel padrone di turno che arrogante ci dice: "E’ otto anni che il vostro stipendio è bloccato come pure scatti di carriera e di anzianità e non ho alcuna intenzione di concedere aumenti o rinnovarvi il Contratto e men che meno restituirvi anche a rate i soldi che vi ha portato via lo Stato?"
Nel nuovo umanista illuminato, che però tace sulle Signorie, predicando Rottamazione e Novità, mentre silura Maria Chiara Carrozza [troppo competente per l’Istruzione, Preside d’Eccellenza Internazionale, non intortabile] e la sostituisce con quella signora che se ne esce da Sciolta Civica, va in quota PD e l’umanista tratta con Alfano e Berlusconi: due poltrone a voi una a lei?
Nella lungimiranza programmatica elettorale dei nuovi e bei rampolli che tutto-sanno-e-anche-di-più ed è per questa ragione che il DDL "Buona Scuola" deve essere licenziato velocissimo, ora, ma il provvedimento per onorare la sentenza della Suprema Corte sui pensionati derubati dalla Fornero/Monti/voi-tutti-insieme, invece, rimandato a dopo il 31 maggio [elezioni amministrative]?
O dobbiamo sperare nella nuova forma di santino elettorale in mail [la sua lettera] subito dopo che il mondo della Scuola Pubblica ha fatto sapere, chiaro e netto, che non voterà mai più PD?
Meglio ancora: accendiamoci di speranza perché il MIUR impone per obbligatorietà i quiz Invalsi e se ci rifiutiamo di obbedire siamo delle merde?
Speriamo che i Controllori dell’Invalsi siano a loro volta controllati, così magari si potrà capire quanta validità pedagogica hanno gli ordini perentori di "barrami la casella giusta e fallo in tot secondi"?
Ho la sensazione che chi stila i "quesiti" Invalsi da sottoporre agli alunni non conosca per nulla e non abbia minimamente a cuore la "persona" bambino" o "ragazzo" o "adolescente", altrimenti non potrei spiegarmi il perché quei "fascicoletti" sono quello che sono: una trappola piena di trabocchetti messi lì ad arte sadica per disorientare e fottere gli studenti, maggiormente i piccoli delle Primarie.
Che utilità hanno poi i dati rilevati con griglia telematica se non quella di stilare [perché è così!] la graduatoria delle scuole buone e belle [quelle che il Preside del Consiglio va a visitare con i bimbi che cantano il Benvenuto Matteo, Fratelli d’Italia, Battiam battiam battiamo le manine... insegnanti in compulsione per prestazione di merito] e scuole cattive e brutte.
Sono scuole belle e buone quelle dove alunni e insegnanti rispondono bene, senza alcun dissenso, a tutti i quiz, ma proprio a tutti eh!, e a queste, meritevoli, si daranno fondi e strumenti e quei docenti lodevoli ed encomiabili, potranno sperare in bonus e aumenti di stipendio perché produttivi e soprattutto simpatici ai Capi.
Sono scuole brutte e cattive, la maggior parte, quelle che "toppano" i quiz perché gli insegnati lì non si impegnano come dovrebbero per ottenere i risultati imposti dall’Invalsificio e quindi non meritano alcunché.
Questa sarebbe la speranza in una Scuola Libera, come lei signor Renzi ci scrive?
Speriamo che i poteri concessi ai presidi siano dati solo ai Dirigenti scolastici che li useranno per il bene vero della Scuola e della Cosa Pubblica e non a quelli che si pensano principi in un feudo personale.
Speriamo che prima del conferimento dei poteri ai Capi d’Istituto gli stessi siano valutati e non da un comitato scelto da lui?
Soprattutto: la Speranza che le decine di migliaia di precari non siano più usati come carne da macello, giocando con le loro vite, con promesse poi disattese, un giorno sì e l’altro no, restituendo dignità anche a loro?
Le ricordo un antico adagio popolare: "Chi di speranza vive, disperato muore", così ritorno a Monicelli.
La Scuola Pubblica è da decenni che viene umiliata, insultata e ridotta a mappina da politici che nulla avevano ed hanno a che spartire con l’Istruzione, la Cultura e la Conoscenza.
Rammento una cosa durante tre scorsi Governi fa: la proposta di imporre a noi docenti di non adottare libri di Storia che contenessero critiche all’allora Presidente del Consiglio.
Ho memoria del Ministero dell’Istruzione rappresentato da Maria Stella Gelmini alla quale furono affiancati [imposti dall’allora Premier], come Consiglieri di Fiducia Renato Farina [il Betulla poi Freyus] e Giorgio Straquadanio.
Ho presente come fosse ieri quando ministri della Repubblica e rappresentanti delle Istituzioni chiamavano noi insegnanti "fannulloni" e dicevano che quelli sindacalizzati e politicizzati dovevano essere licenziati e mandati a casa subito.
Non dimentico Letizia Moratti, guai a dissentire perché gli insegnanti che la contestavano erano imbecilli, violenti, arroganti, squadristi e fascisti.
O forse era Stefania Giannini?
Lei signor Preside Renzi ci ha fatto una lezione pure con lavagna e gessetti, per convincere che le dovono assegnare il Premio Bontà, ma siccome è palese l’arrampicatura sugli specchi, peraltro alquanto sporchi, non ci ha fatto e non ci sta facendo una bella figura.
Non è che, per caso eh!, questa "Buona Sòla" sia esattamente la contiguità e coronamento di quanto la destra berlusconiana ha previsto ed iniziato per la Scuola Pubblica e cioè la privatizzazione?
Mi permetto di consigliarle di prendersi un po’ di tempo di pausa silenziosa, magari la suggerisca pure alla Signora Giannini, e provi a leggersi qualcosa:
Francesco De Bartolomeis, Maria Montessori e la pedagogia scientifica, La Nuova Italia
Francesco De Bartolomeis, La ricerca come antipedagogia, La Nuova Italia
Ivan Illich, Descolarizzare la società. Una società senza scuola è possibile?, Mimesis
Mario Lodi, Il paese sbagliato - diario di un’esperienza didattica, Einaudi
Franco Frabboni, La Scuola Rubata, Franco Angeli
Franco Frabboni e altri, Storia della Sperimentazione scolastica in Emilia Romagna, Tecnodid
Franco Frabboni, Idee per una scuola laica, Armando
Clotilde Pontecorvo, La Condivisione della conoscenza, Feltrinelli
Clotilde e Maurizio Pontecorvo, Psicologia dell’educazione, Feltrinelli
Maria Montessori, Educare alla libertà, Garzanti
Maria Montessori, L’autoeducazione nelle scuole elementari, Garzanti
Maria Montessori, Impariamo dai bambini a essere grandi, Garzanti
Maria Montessori, Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini. Edizione critica a cura dell’Istituto Superiore di Ricerca e Formazione dell’Opera Nazionale Montessori
Valeria Pinto, Valutare e punire, Cronopio
Lorenzo Milani - Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina
Paulo Freire, La pedagogia degli oppressi, Gruppo Abele
Freinet C, Freinet E., 1966, Nascita di una pedagogia popolare, La Nuova Italia
Freinet C., 1972, Saggio di psicologia sensibile (applicata all’educazione), Le Monnier
In ultimo mi permetto di invitarla a visionare questo video, immagini i suoi figli lì, in quella classe non mi dica che non prova profonda tristezza: