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GERONTOCRAZIA NAPOLITANA
par Lucio Galluzzi
Publie le domenica 3 giugno 2012 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing2 GIUGNO: FESTA DEGLI APPALTI MILITARI
La prima carica dello Stato non è lì per fare quello che vuole.
Ha compiti e doveri precisi, regolati dalla Carta Costituzionale.
Non rappresenta sé stesso e neppure la ristretta triste cerchia dei potentati che reggono questo sfascio di politica.
Non decide in nome e per conto dei governi, tanto meno di chi glielo ordina.
Se si trova in condizione di subire ingerenze e pressioni è suo dovere comunicarlo alla Nazione.
Così come più volte fece Pertini.
Per il terremoto in Irpinia, Pertini, fu fin da subito in mezzo ai disperati, non si negò, non rimandò; nel suo discorso ai cittadini denunciò la lentezza dei soccorsi, l’inadeguatezza dei coordinamenti e chiese che finissero in galera i responsabili.
Nell’appello ai giovani, sempre Pertini, lasciò una sorta di testamento: denunciare e punire i politici che rubano e lottare per la libertà, difendendo i valori conquistati dalla Resistenza Partigiana.
Ma lui era il vero Presidente della Repubblica.
Oggi, quelli che hanno ridotto l’Italia ad un vergognoso postribolo di dementi, vecchi col prurito, ladri di Stato, poteri forti contro il Movimento Operaio, fascisti e neonazisti che comiziano anche dal Parlameno... hanno fatto sì che cambiasse tutto: l’etica politica è diventata interesse personale, fare il deputato è un lavoro per diventare ricchi sfondati ai danni del cittadino, i ministri sono podestà, califfi che disfano e fanno come vengono comandati, i partiti come bancomat infiniti per le spese personali dei cialtroni che se ne servono...
La figura del Capo dello Stato non è mai stata così insignificante per i cittadini come in questo ultimo settennato.
Non era mai successo nella nostra Storia recente che il Presidente della Repubblica firmasse qualsiasi proposta di legge presentatagli, anche la più ridicola e anticostituzionale, come tutte quelle che Ballusconi & Co. gli hanno "passato".
Si è meritato diversi appellativi: da "Pennino Nazionale" a "Uno di loro" fino agli ultimi pesanti termini usati nelle ultime amministrative.
Ovunque vada è contestato a gran voce: dalla Sardegna a Napoli, da Torino a Palermo.
Eppure pare non capire.
Continua imperterrito a fare quello che vuole, o meglio: quello che vogliono da lui.
La più eclatante scelta è stata quella di imporre agli italiani Monti ed il suo governo, consegnando di fatto i lavoratori italiani ai banchieri e alla dittatura economica Merkeliana.
Perché di questo si è trattato e si tratta.
Con Monti la pressione fiscale, sempre per i soliti e mai per i ricchi, è salita ancora di più del maledetto quasi ventennio berlusconiano.
Siamo alla recessione, potere d’acquisto fermo e in caduta libera, con il prelievo, per le casse dello Stato vampiro, più alto al mondo; ma questo Presidente è contento, ci invita alla coesione nazionale, a collaborare alla rinascita del Paese che secondo lui ce la farà, ma solo e sempre con il nostro sangue quasi finito.
Per lui paghiamo 235 milioni l’anno, solo di affitto.
Aveva promesso la riduzione delle spese al Quirinale, ha fatto esattamente come la Casta: una finta.
Se errare è umano e il perseverare diabolico, dopo tutte le brutte figure che si è fatto, aggiungere l’infelice scelta della parata del 2 giugno, ordinandola senza appello, che cos’è?
La Costituzione prevede che il Capo dello Stato rappresenti tutti i cittadini, gli stessi, l’86%, contrari alla "festa"; in centomila hanno firmato l’appello, consegnatogli, altrettanti hanno telefonato al centralino del Quirinale per manifestare dissenso con la sua decisione: è servito a nulla.
Ha parato e festeggiato lo stesso.
C’è stato il ricevimento per i 2000 potenti nei giardini della Presidenza, si sono scolati 5.000 bottiglie di vino pregiato italiano, ingozzati con un buffet da 300.000 euro e festeggiato non la nascita della Repubblica, ma gli appalti militari dell’8^ potenza per armamenti al mondo: l’Italia.
23.500 milioni di euro spesi ogni anno per il bilancio della guerra, due miliardi dati in acconto alla Locked per la fornitura di cacciabombardieri, 1.235 milioni annui fino al 2026 per gli F35 che porteranno la "pace" nel mondo.
Chi prova a criticare senza mezzi termini l’oligarchia riceve risposta, finalmente dopo quasi sette anni ha reagito!, "non hanno capito niente quelli che contestano la parata del 2 giugno", così ha detto.
Capisce tutto lui, lui può tutto, è scienza e saggezza infusa.
Il Papa che gli è amiconissimo gli avrà anche effuso lo Spirito, gratuitamente.
Difatti parla una lingua talmente sconosciuta che non lo capiamo più da tempo.
Ma i Padri Costituenti volevano una Repubblica così?
I Partigiani sono morti per questo schifo?
La festa della Repubblica è l’onore alla baionetta e al missile?
Il Capo dello Stato, ieri 2 giugno, avrebbe dovuto essere presente alla vera Festa della Repubblica, a Casanova Lerrone, nel ponente ligure, dove si ricordavano i Partigiani e poi, veloce, visto che non c’è ancora stato, andare in mezzo ai terremotati, tacendo il più possibile.
Che cosa è rimasto del PCI a quest’uomo?
Nulla, assolutamente nulla.
Dei terremotati in Emilia se ne ricorderà il 7 giugno, prima aveva le feste, sarà in visita nei luoghi che non ha voluto vedere fino adesso: spero lo facciano scappare a gambe levate.
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