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Un libro per chiedere giustizia
"Genova, nome per nome"
In questi giorni a Genova viene ricordato Carlo Giuliani. Due anni fa cominciava infatti una nuova
fase storica per l’Italia dei movimenti. Veniva ucciso un ragazzo e si apriva una pagina oscura
per la democrazia italiana con violenze di inaudita gravità su cui non si è fatto ancora piena luce.
Alessandro Marescotti
16 luglio 2003
PeaceLink due anni fa - con un pubblico comunicato stampa - annunciò la decisione di raccogliere
in un grande dossier le denunce, i racconti e tutte le informazioni pervenute. "Forniremo ad
Amnesty International tutta la nostra documentazione", dicemmo.
Ma si è andati oltre. Oggi un libro di oltre 600 pagine (e con un grande archivio multimediale
racchiuso in un cd-rom allegato) giunge in tutt’Italia nelle librerie a disposizione di chi vuole
cercare la verità sui quei tragici giorni.
Un libro di Carlo Gubitosa oggi ricostruisce nome per nome le responsabilità di quelle violenze.
Carlo Gubitosa - segretario di PeaceLink - era a Genova. Raccolse nel suo taccuino (in realtà un
computer palmare) tutto ciò che poteva e che sapeva. Rimase scosso e moralmente ferito ma prese un
impegno, in primo luogo con se stesso: far sì che a quelle violenze non seguisse il silenzio e
l’impunità. Con una costanza che pochi hanno, Carlo è andato a fondo nell’indagine e in due anni,
dopo aver speso 3 mila euro di tasca propria per raccogliere tutto il materiale di documentazione
possibile, ha confrontato centinaia di informazioni e selezionato quelle che possono dare una
risposta, così come dovrebbe fare un bravo magistrato.
Grazie al confronto incrociato tra decine di fonti indipendenti, molte questioni ancora aperte di
quel luglio insanguinato trovano finalmente una risposta: Come mai nelle Caserme di Bolzaneto e
Forte San Giuliano la procura di Genova ha proibito i colloqui degli arrestati con i loro avvocati?
Perche’ il vertice e’ costato venti volte di piu’ delle devastazioni? E’ vero che i black bloc
colpiscono solo le vetrine delle grandi multinazionali? A Genova ci sono stati poliziotti inflitrati
tra i devastatori? Tra i "neri" c’erano anche ultra’ e criminali comuni? Chi ha ordinato la carica
dei carabinieri che ha dato il via agli scontri culminati in piazza Alimonda? Come ha fatto un
piccolo gruppo di ciclisti "no-global" a violare la zona rossa in bicicletta? Dove dormivano a Genova
i black bloc? Perche’ Bruno Vespa ha annunciato in televisione il nome del ragazzo ucciso durante
gli scontri, quando i genitori non erano ancora stati informati? Quali sono i poliziotti che hanno
raccontato i
pestaggi compiuti dai loro colleghi all’interno delle scuole Diaz, Pascoli e Pertini? Chi e’ il
funzionario di polizia che ha ordinato la carica sui manifestanti pacifici in piazza Manin? Perche’
un infermiere penitenziario ha perso il lavoro dopo aver raccontato quello che ha visto nella
caserma di Bolzaneto? Quanti sono stati i feriti e gli arrestati durante i giorni della contestazione?
Perche’ il ministro della Giustizia ha dichiarato al comitato parlamentare d’indagine che "il
termine campo di concentramento non ha un’accezione negativa"? Come sono arrivate le due "molotov
fantasma" all’interno della scuola Diaz? Perche’ il documento finale del G8 fa riferimento ai
"consumatori" anziche’ ai "cittadini" quando si parla di biotecnologie alimentari? Come sono stati spesi i
240 miliardi utilizzati per il vertice? Perche’ il gas dei lacrimogeni, respirato abbondantemente
da molti manifestanti, ma soprattutto dai poliziotti, e’ classificato come "arma chimica" in tempo
di guerra e
descritto come un agente innocuo in tempo di pace?
Tutto questo - e molto altro ancora - è raccontato nel libro "Genova, nome per nome", una
inchiesta indipendente sui fatti di Genova pubblicata dalle riviste "Terre di Mezzo" e "Altreconomia".
Il libro contiene anche le testimonianze di chi - partito da Taranto - è stato prelevato da un
campeggio genovese (non era alla manifestazione) e portato in caserma per essere picchiato a sangue:
senza aver fatto null’altro che rimanere pacificamente sdraiato in una tenda.
Il libro è disponibile nelle migliori librerie, gli estremi sono:
Carlo Gubitosa
"Genova, nome per nome"
è un libro di "Altreconomia" e "Terre di Mezzo"
editrice Berti (Piacenza) - distribuito da Dehoniana
pagine 624
25 euro (con CD-ROM)
I diritti d’autore del cd-rom saranno devoluti al "Comitato Verita’ e Giustizia per Genova".
Per altre informazioni qui è pubblicata la scheda del libro:
http://lists.peacelink.it/taranto/msg00722.html
Vi chiediamo di far conoscere tale appassionato lavoro di ricerca della verità. A chiunque darà
informazione di questo nuovo libro va il nostro ringraziamento.
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink