Home > Giunto a Trento lo 007 che studia i new global

Giunto a Trento lo 007 che studia i new global

Publie le giovedì 28 agosto 2003 par Open-Publishing

Giunto a Trento lo 007 che studia i new global
Sebastiano Salvo, il superesperto degli antagonisti. Scongiurato l’arrivo di
black bloc

L’ANTI FORUM DI RIVA

di Concetto Vecchio

TRENTO. Uno 007 che conosce come pochi la galassia antagonista. Un
poliziotto che si è fatto Genova, il dopo Giuliani, e i summit europei di
Varese e Montecatini. E’ il vicequestore Sebastiano Salvo, 40 anni, genitori
siciliani, ma cresciuto in Liguria. Il ministero degli Interni, su richiesta
del questore Colucci, lo ha spedito a Trento, dove rimarrà fino al termine
del forum di Riva del Garda.

Nelle ultime giornate ha partecipato a molte riunioni del "Tavolo per Riva",
snocciolando una competenza di nomi, storie e fatti del movimento new global
che hanno stupito più di un osservatore. Salvo, ad esempio, è perfettamente
a conoscenza di una frattura, mai esplicitata in nessuna fanzine del
movimento, verificatisi tra i Disobbedienti, l’ala più radicale. La sezione
romana, per dire, è ritenuta vicina ai Giovani Comunisti, i baby di
Rifondazione. Mentre quella nordestina, capeggiata da Luca Casarini,
rivendica una propria autonomia. Questa disparità di vedute ha creato
qualche frizione.

Lo 007 sa in anticipo che non ci saranno black bloc a Riva. Le frange
anarchico-insurrezionaliste, via Internet, hanno già annunciato il loro
disimpegno dall’antivertice, piccati, pare, per l’esclusione del movimento
ufficiale. La chiusura totale, manifestata nei scorsi mesi, avrebbe quindi
provocato questo effetto. La controprova, comunque, la si avrà solo quando
s’alzerà il sipario sul meeting dei ministri degli Esteri dell’Ue, il 4
settembre. Ma gli inquirenti hanno fondati motivi di essere ottimisti. Non
ci sono i presupposti perché si verifichi un altro G8.

Proprio Salvo è reduce dall’esperienza al summit dei ministri dell’Ambiente
di Montecatini. Un vertice che sembrava sorgere sotto foschi presagi. Anche
lì forti tensioni per occupare il Palafiera. Su Internet serpeggiavano
proclami, annunci di gesti disubbidienti, frasi violente. Erano attese
almeno 5-6 mila manifestanti. Poi, complice il concomitante anniversario
della morte di Giuliani, il flop. E tutto è filato liscio.

Salvo ha studiato la realtà trentina. E ha motivo di ritenere che non
accadrà nulla di grave. I rapporti instauratisi con i rappresentanti del
"Tavolo" hanno fornito esiti confortanti. C’è reciproca fiducia, la
collaborazione è leale, le tensioni stemperate. Il movimento ha capito che
occorre porsi il problema di un servizio d’ordine, di non demandare
esclusivamente alla polizia il controllo del territorio. Quello fu l’errore
fatale di Genobva. Pensare che tutto dovesse essere garantito.

Colucci in persona lo ha voluto con sé. I due hanno lavorato insieme tre
anni. Più che colleghi sono amici. Avvalendosi di una possibilità di cui
avevano usufruito anche i questori di Montecatini e Varese. Lo 007 è
arrivato dalle nostre parti, ha studiato la realtà insieme ai colleghi della
Digos, intrecciando i dati con le conoscenze acquisite negli ultimi anni, a
partire da Napoli, quando si verificarono gli incidenti che poi fecero da
sinistro preludio ai fatti di Genova 2001.