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Guerra: Il Vietnam di Bush

Publie le giovedì 10 luglio 2003 par Open-Publishing

Guerra: Il Vietnam di Bush
Martedì, 01 Luglio 2003 - 11:22
di John Pilger

"Ancora una volta l’America è stata risucchiata in un pantano. Le
avventure
rapaci in Iraq e Afghanistan stanno andando veramente male". In un
reportage
scritto per il settimanale inglese "New Statesman", John Pilger svela il
disastro che si cela dietro le due "grandi vittorie" americane dopo l’11
settembre, in Afghanistan e in Iraq.

Le due ³grandi vittorie² dell¹America dall¹11 settembre 2001 si stanno
rivelando per quello che sono. In Afghanistan, il regime di Hamid Karzai
non
ha autorità, non ha denaro, e collasserebbe senza le armi americane, al
Qaeda non è stata sconfitta e i talebani stanno riapparendo. Andando oltre
ciò che ci vogliono raccontare, la situazione delle donne e dei bambini
resta disperata. La donna che è stata simbolicamente inserita nel gruppo
di
Karzai, il coraggioso medico Sima Samar, è stata cacciata dal governo e
teme
ora per la sua vita, costretta a vivere con una guardia armata fuori dalla
porta del suo ufficio e un¹altra al cancello. Omicidi, stupri, abusi sui
bambini sono commessi nella totale impunità dall¹esercito privato degli
³amici² dell¹America, i Signori della Guerra che Washington ha comprato
pagandoli milioni di dollari, soldi alla mano, per dare una parvenza di
stabilità.

³Ci troviamo in zona di guerra non appena lasciamo la nostra base², mi ha
detto un colonnello americano alla base aerea di Bagram, vicino a Kabul.
³Ci
sparano ogni giorno, molte volte al giorno²:
Quando gli ho detto che però di certo erano venuti per liberare e
proteggere
le persone, ha riso tenendosi la pancia.
Le truppe americane sono viste di rado nelle città afgane. Scortano gli
ufficiali USA che passano ad alta velocità su veicoli blindati, con i
finestrini oscurati seguendoli su veicoli militari ad armi spianate
montate
ovunque. Anche la base ampia di Bagram è stata considerata troppo insicura
per il Segretario della Difesa, Donald Rumsfeld, durante la sua recente e
velocissima visita. Gli americani sono così nervosi che poche settimane fa
hanno ³casualmente² sparato, nel centro di Kabul, su 4 soldati
dell¹esercito
afgano, uccidendoli, dando il via alla seconda maggior protesta di strada
in
una settimana contro la loro presenza.

Nel giorno in cui ho lasciato Kabul, un autobomba è esplosa lungo la via
che
conduce all¹aeroporto, uccidendo 4 soldati tedeschi, membri della forza di
sicurezza internazionale, Isaf. Il bus dei tedeschi è stato sparato in
aria,
carne umana giaceva sul bordo della strada. Quando i soldati britannici
sono
arrivati, per ³isolare² l¹area, sono stati accolti da una folla silenziosa
che li osservava, uno sguardo torvo e il calore e la polvere, una
divisione
profonda quanto quella che già gli afgani conobbero nei confronti
dell¹esercito britannico nel diciannovesimo secolo, quanto quella dei
francesi con gli algerini, degli americani con i vietnamiti.
Nell¹Iraq, teatro della seconda ³grande vittoria², due segreti si stanno
svelando. Il primo è che i ³terroristi² che stanno combattendo
l¹occupazione
americana rappresentano una resistenza armata all¹occupazione che ha il
supporto della maggioranza degli iracheni che, contrariamente alla
propaganda pre-bellica, si stanno opponendo alla loro ³liberazione²
forzata
(a tal proposito si veda l¹indagine di Jonathan Steele, 19 marzo 2003,
www.guardian.co.uk). Il secondo segreto è che stanno emergendo le prove di
massacri compiuti dagli anglo-americani, bagni di sangue che Bush e Blair
hanno sempre negato.

I confronti con il Vietnam sono stati fatti così spesso nel corso degli
anni
che ho esitato a farne un altro. Tuttavia le similitudini colpiscono. Per
esempio, il ritorno di frasi come ³essere risucchiati in un pantano².
Suggeriscono, ancora una volta, che gli americani sono vittime, non
invasori: la versione che Hollywood suggerisce quando un¹avventura rapace
non volge al meglio. Da quando la statua di Saddam Hussein è stata
abbattuta, quasi tre mesi fa, sono stati uccisi più americani che durante
la
guerra. Dieci sono stati uccisi e 25 feriti in un classico attacco in
stile
guerriglia e attacchi contro i posti di blocco e i checkpoint si contano a
dozzine al giorno.
Gli americani chiamano i guerriglieri ³i fedeli di Saddam² o ³combattenti
del partito Ba¹ath², nello stesso modo in cui rifiutavano di chiamare la
resistenza vietnamita col nome di vietnamiti ma li definivano ³comunisti².
Recentemente, a Falluja, nel cuore dell¹Iraq sunnita, è stato chiarissimo
che non era la presenza del partito Ba¹ath o di fedeli di Saddam, ma la
brutalità degli occupanti, che hanno sparato senza motivo sulla folla, a
ispirare la resistenza.

I carriarmati americani che hanno sparato su una famiglia di pastori
rievoca
negli iracheni le stragi di pastori, delle loro famiglie e delle loro
greggi, da parte degli aerei della ³coalizione², nella ³no-fly zone² 4
anni
fa, che io filmai e nel quale vidi i giochi assassini che gli aerei
americani erano soliti fare in Vietnam, sparando sui contadini nei loro
campi, sui bambini e sui bufali.

Il 12 giugno, gli americani, in forze, hanno attaccato una ³base dei
terroristi² a nord di Bagdad, lasciando più di 100 morti, in accordo con
un
portavoce statunitense. Il termine ³terrorista² è importante, perché
implica
che personaggi simili ad al Qaeda stiano attaccando i liberatori, e così
il
collegamento tra l¹Iraq e l¹11 settembre è fatto, cosa che non fu fatta
esplicitamente nella propaganda pre-bellica.
Più di 400 prigionieri sono stati fatti nell¹operazione. E¹ stato
riportato
che la maggioranza è andata ad aggiungersi a migliaia di iracheni in un
luogo di prigionia all¹aeroporto di Baghdad: un campo di concentramento
sullo stile di quello di Bagram, da dove le persone vengono portate a
Guanatanamo Bay.

In Afghanistan gli americani catturano gli autisti di
taxi
per spedirli all¹oblio, via Bagram. Come i ragazzi di Pinochet in Cile,
coloro che vengono percepiti come ostili ³spariscono².
³Cerca e distruggi², la tattica di far terra bruciata del Vietnam, è
tornata. Nelle aride pianure del sud est dell¹Afghanistan, il villaggio di
Niazi Qala non esiste più. Gli aerei americani l¹hanno fatto sparire prima
dell¹alba del 30 dicembre 2001 massacrando, tra gli altri, i partecipanti
a
un matrimonio. Coloro che abitavano il villaggio hanno detto che donne e
bambini correvano in direzione di uno stagno senz¹acqua, in cerca di
protezione, ma hanno sparato loro mentre fuggivano. Dopo due ore gli aerei
e
gli assalitori se ne sono andati. In accordo con un¹indagine delle Nazioni
Unite 52 persone erano state uccise, tra loro 25 bimbi. ³Li abbiamo
identificati come obiettivo militare², dice il Pentagono, come un eco
della
risposta che venne inizialmente data per il massacro di My Lai, 35 anni
fa.

Colpire i civili è stato per lungo tempo un tabù giornalistico in
Occidente.
Chi faceva questo era reputato il mostro, non eravamo mai ³noi². Il
tributo
di vittime civili alla guerra del Golfo del 1991 è stato sfrenatamente
sottostimato. Quasi un anno dopo, uno studio del Medical Education Trust
di
Londra ha valutato che più di 200.000 iracheni erano morti durante o
immediatamente dopo la guerra, come conseguenza diretta o indiretta degli
attacchi sulle infrastrutture civili. Il rapporto è stato completamente
ignorato.

Questo mese l¹Iraq Body Count, un gruppo di accademici americani e
britannici e di ricercatori, hanno valutato che più di 10.000 civili
possono
essere stati uccisi, compresi 2356 civili nella sola Bagdad.
E si tratta di una valutazione estremamente prudente.
In Afghanistan la carneficina è stata simile. A maggio, l¹anno scorso,
Jonathan Steele ha estrapolato tutte le prove disponibili per giungere a
un
conteggio del costo in vite umane dei bombardamenti USA, e ha concluso che
20.000 afgani hanno perso la vita.
Questi effetti ³nascosti² non sono nuovi. Un recente studio
dell¹Università
di Columbia, a New York, ha dimostrato come l¹Agente Orange e altri
pesticidi sono stati sparsi in Vietnam in misura 4 volte maggiore di
quanto
si riteneva. L¹Agente Orange contiene diossina, uno dei veleni più mortali
che si conoscano. In quella che chiamarono inizialmente Operation Hades,
successivamente modificato nel più diplomatico Operation Ranch Hand, gli
americani distrussero nel corso di 10.000 ³missioni², in Vietnam, circa la
metà delle foreste del sud, con un costo in vite umane incalcolabile. E¹
stato il più insidioso e probabilmente il più devastante utilizzo di armi
chimiche di distruzione di massa di tutti i tempi. Oggi i bimbi vietnamiti
continuano a nascere con una serie di deformità, o nascono morti, o i feti
vengono abortiti.

L¹uso di munizioni all¹uranio ora evoca la catastrofe dell¹Agente Orange.
Nella prima guerra del Golfo, nel 1991, gli americani e i britannici
usarono
350 tonnellate di uranio impoverito. In accordo con l¹Atomic Energy
Authority, del Regno Unito, in base a uno studio internazionale, 50
tonnellate di uranio impoverito, se inalate o ingerite, possono causare
500.000 morti. La maggioranza delle vittime sono civili del sud dell¹Iraq.
Durante l¹ultimo attacco sono state utilizzate 2000 tonnellate di Uranio
Impoverito.

In un¹importante serie di reportage per il Christian Science Monitor, il
giornalista investigativo Scott Peterson, ha descritto le pallottole
radioattive per le strade di Bagdad, i carriarmati contaminati tra i quali
i
bambini giocano senza precauzioni. In ritardo sono apparse alcune scritte
in
arabo: ³pericolo, state lontani da questa zona².
Contemporaneamente, in Afghanistan, l¹Uranium Medical Research Centre, con
sede in Canada, ha fatto due studi sul campo, i cui risultati sono
descritti
come ³scioccanti². ³Senza eccezioni², è riportato, ³in ogni luogo
bombardato
le persone sono ora malate. Una parte significativa della popolazione
civile
presenta sintomi gravi, da contaminazione da uranio².

Una mappa distribuita dalle agenzie non governative in Iraq mostra che i
militari americani e britannici hanno disseminato di bombe a grappolo
intere
aree urbane, e molte di queste sono inesplose. Queste di solito restano
così
sino a chè un bimbo non le prende, allora esplodono.

Nel centro di Kabul ho trovato due avvisi per mettere in guardia le
persone
che le rovine delle loro case, le strade, contengono bombe a grappolo
inesplose ³made in USA². E chi dovrebbe leggerlo? I bambini piccoli? Il
giorno in cui vidi dei bambini saltare in aria in quello che era un campo
minato urbano, vidi poi Tony Blair alla Cnn, nel mio hotel. Era in Iraq, a
Bassora, e sollevava un bambino tenendolo in braccio, in una scuola che
era
stata appena dipinta in funzione della sua visita, e nella quale un pranzo
era stato preparato in suo onore, in una città nella quale i servizi di
base, come l¹educazione, il cibo, l¹acqua, sono impossibili sotto
l¹occupazione britannica.
Fu a Bassora tre anni fa che filmai centinaia di bimbi malati, che stavano
morendo, perché era stato loro negato il necessario per il trattamento del
cancro, erano stati negati loro i farmaci a causa dell¹embargo voluto con
entusiasmo da Tony Blair. Ora lui era lì, con la maglia aperta, con quel
sorrisino fisso, uomo delle truppe se non addirittura della gente, che
quindi sollevava un bimbo piccolo per le telecamere.
Quando tornai a Londra lessi ³Dopo Pranzo², di Harold Pinter, da una nuova
collana chiamata Guerra (Faber & Faber):

"E dopo pranzo le creature ben vestite vengono.

Per annusare la morte
Per avere il loro pasto

E tutte le creature ben vestite strappano
Gli avocadi gonfi dalla polvere
E mescolano il minestrone con ossa smarrite
E dopo il pasto

Ciondolano e oziano
Decantando il vino rosso nei teschi più adatti"

Fonte: http://pilger.carlton.com/print
Traduzione a cura di Nuovi Mondi Media - Reprinted for fair use only