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I FIUMI DELL’ABRUZZO NON SI VENDONO.
FERMIAMO LE MULTINAZIONALI CHE SPECULERANNO
SULLA VENDITA DELL’ACQUA ALLA PUGLIA.
MARTEDI’ 29 LUGLIO
MOBILITAZIONE REGIONALE CONTRO LA VENDITA DELL’ACQUA ALLA PUGLIA
A L’Aquila ci sarà il 29 una "verifica pubblica" a cui sono stati
invitati 30 enti interessati all’opera.
L’incontro è pubblico, ma vuole far avanzare in silenzio il progetto di
svendita dell’acqua abruzzese alle multinazionali americane. Ci saremo
anche noi per bloccare la conferenza e fermare questa ulteriore
mercificazione dell’acqua.
29 luglio ORE 9.30 - L’AQUILA
Ridotto del Teatro Comunale
OPPURE
Provveditorato alle opere Pubbliche in Via San Bernardino n. 25 (vicino
il Teatro).
>> La conferenza si terrà in uno di questi due spazi.
Info: 3381195358 - 3287080432 - 3403701978 - www.abruzzosocialforum.org
PULLMAN:
Pullman da Pescara (ore 7.30) Piazza Italia davanti alla Provincia PE
Per prenotazioni info: 085/61106 - 085/4510236 - 340/3701978 -
085/4214061
(Promotori/adesioni della mobilitazione: Abruzzo Pro Natura, Abruzzo
Social Forum, CGIL, Comitato di Impegno Civico Abruzzo-Molise,
Democratici di Sinistra, I Girotondi, La Margherita, Legambiente,
Marevivo, Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione
Comunista, Verdi, WWF, Attac L’Aquila, Comitato No-Wto L’Aquila)
****************LEGGI E DIFFONDI:
PROGETTO:
Il progetto prevede l’adduzione di acqua non potabile dai fiumi Pescara,
Vomano e Sangro fino ad un massimo di 280 Milioni di metri cubi l’anno.
E’ considerata una grande opera visto anche l’utilizzo di grandi
tubature sottomarine. L’intero progetto dovrebbe costare 1.137 milioni
di euro (più di 2000 miliardi di vecchie lire).
L’acquedotto pugliese (uno dei più grandi in Europa) ha perdite di acqua
fino al 50%, equivalenti a 300 Milioni di metri cubi l’anno (circa la
quantità di acqua che si vuole prelevare dall’Abruzzo).
L’ACQUA COME UNA MERCE - ECCO CHI CI SPECULA:
Nel settembre 2002, senza alcuna gara pubblica, la società BLACK &
VEATCH è stata incaricata di studiare, "individuare e reperire risorse
idriche da destinare alla Puglia". Questa società doveva verificare la
fattibilità dell’opera, naturalmente l’esito è stato positivo. Visto
l’esito viene costituita una società ad hoc: la AMP SpA (con sede a
L’Aquila) che avrà la concessione governativa per l’acqua prelevata,
provvederà alla realizzazione delle strutture necessarie ed al loro
trentennale mantenimento e funzionamento.
>> Guarda caso la sopra citata BLACK & VEATCH è proprietaria della AMP
insieme a ILVA Spa, VIANINI Spa, FAVER Spa, SAFAB Spa, SIDERIDRAULIC
Spa. <<
I TENTACOLI DELLA BLACK & VEATCH:
La BLACK & VEATCH controlla il 20% dei sistemi acquedottistici della
Terra ma si occupa anche di Energia nucleare, Industria,
Telecomunicazioni e Trasporti.
Un nuovo direttore della Black and Veatch ha fatto parte del comitato
elettorale di Bush-Cheney. Questa società è tra le più importanti
fornitrici di progettazione e logistica dell’esercito degli Stati Uniti,
è stata coinvolta nella progettazione della tristemente nota Diga di
Ilisu in Turchia.
Sempre la Black & Veatch ha finanziato la campagna elettorale di Bush e
Cheney e in particolare di Ashcroft (il più estremista del governo
Bush).
La società punta moltissimo sul nucleare per cui ha appoggiato il Piano
Bush sull’energia. Un ramo dell’azienda ha stipulato una collaborazione
con la Halliburton (ricordate l’azienda di Cheney?).
Ciliegina sulle torte: sempre la Blach & Veath è fra le 14
multinazionali che si stanno spartendo la ricostruzione dell’Iraq.
ACQUA E PETROLIO: LE DUE RISORSE CHE FANNO DI UNO STATO UNA POTENZA
Guardando gli intrecci politico/economici della Black & Veatch con
l’amministrazione Bush non possiamo che pensare che la vendita
dell’acqua alla Puglia (che sarà invece una svendita alla multinazionale
americana), sta assumendo tutti i connotati di un progetto che rientra
in quello più vasto del controllo delle risorse idriche mondiali da
parte degli Stati Uniti.
RISCHI AMBIENTALI DELL’OPERA:
Ci sarebbe un incremento dell’inquinamento dei tre fiumi abruzzesi per
la minore diluizione degli scarichi attuali; di contro, diminuirebbe il
potere autodepurativo dei corsi d’acqua per la riduzione dell’alveo
bagnato e delle componenti biologiche. E ancora, ci sarebbero danni
eco-biologici per la riduzione del biota fluviale, si abbasserebbe il
livello dei fiumi con conseguente prosciugamento dei pozzi nel tratto di
pianura e calerebbe la produzione di energia elettrica.
Abruzzo Social Forum