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I POLITICI: FONTI MOBILI D’IRRADIAZIONI MALEFICHE

par Lucio Galluzzi

Publie le domenica 15 novembre 2015 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing

Cercare aggiornamenti sui morti e dispersi degli attentati a Parigi, in Libano... nei vari hashtag su twitter.
Provare a capire che cosa sta succedendo, a livello di cronaca, negli streaming on line.
Vedere le foto di tutti i ragazzi massacrati, di quelli che non si trovano, pure bimbi di dieci anni e darsi da fare per veicolare il più possibile gli appelli.
Spezzarsi il cuore perché i morti sono sempre di più, ora dopo ora.
Sentirsi offesi, profondamente offesi, dai messaggi di cordoglio e partecipazione dei politici.
Di tutti i politici.
Nessuno escluso.


Provare sensi di vomito leggendo le frasi di questi poveri diavoli ai quali non è mai fottuto nulla di nulla, e continuano a strafottersene, però devono essere sempre presenti per promuovere se stessi.
Gli sciacalli onnipresenti, i predicatori di salvezze, i battipetto, gli interventisti, i moderati... non ne manca uno solo.
Sono tutti lì che twittano e postano.
Un enorme e ormai incontenibile IO sopra tutto e tutti.
Un esercito di "esseri del sottosuolo" [per dirla alla Battiato] impegnati sempre e solo a raccattare voti, usando morti e stragi per campagne elettorali.
Nessuna differenza tra chi lo fa sciacallando palesemente e chi prega il proprio dio invocandolo per una guerra totale e finale o si affida alla madonna chiedendole di guidare nuove crociate.
Sono tutti identici, fastidiosissime energie moleste.
Bestemmiatori.
Adoranti il peggio.
Egotici maligni.
I loro account tenuti stretti ad uso personalissimo, mai impegnati a renderli utili all’Altro.
Senso di vomito incoercibile, per l’appunto, ogni volta che li vedo scrivere "solidali", "doloranti", "in lutto", "vicini", "devastati", "senza parole"...
Puntualissimi come le muffe, ogni volta, sempre di più.
Dovrebbero sparire, perdere l’uso della parola e dei polpastrelli, bannati dalla vita nostra.
Perché tutto questo orrore, ma proprio tutto, è causa loro.
Loro, tutti, ne sono responsabili.



Lucio Galluzzi


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