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I no global ripartono da Riva del Garda
Attesi in 20 mila per contestare la riunione dei ministri Ue in vista di
Cancun
ANGELO MASTRANDREA
Due giorni di forum sul modello Porto Alegre, workshop e dibattiti
autogestiti, azioni simboliche e iniziative per sensibilizzare la
popolazione locale, teatro e musica, e una grande manifestazione di
chiusura, sabato 6 settembre, alla quale è prevista la partecipazione di non
meno di 20 mila persone. E’ così che il movimento no global si appresta a
contestare il summit dei ministri degli esteri dell’Unione europea previsto
nella cittadina trentina di Riva del Garda il 5 e il 6 settembre. Si tratta
infatti dell’ultimo incontro europeo in vista del vertice del Wto a Cancun,
in Messico. Per dire «no alle privatizzazioni e al Wto, sì all’Europa
sociale» una trentina di associazioni, movimenti e sindacati trentini, dalla
Cgil alla Rete Lilliput agli amici del Chiapas, hanno costruito un «tavolo
per l’Europa sociale» che ha organizzato la due giorni di forum, il corteo e
l’accoglienza per le migliaia di manifestanti.
«A dieci anni dall’entrata in
vigore del trattato di Maastricht, attraverso il quale si sono imposti, in
nome del Patto di stabilità, grandi sacrifici ai cittadini, un bilancio
delle politiche neoliberiste può essere tratto: guerra, privatizzazioni,
attacco allo stato sociale, precarizzazione dei rapporti di lavoro,
intolleranza verso gli immigrati», dicono gli organizzatori, secondo i quali
«l’Europa ha visto mettere in discussione quei principi di solidarietà che
per lunghi anni ne hanno costituito l’ossatura e l’identità». Ma qual è la
posta in gioco? «Con le trattative sulla liberalizzazione dei servizi (Gats)
e quelle per introdurre la liberalizzazione in una serie di altri campi che
coinvolgono la quotidianità stessa di milioni di persone, i governi vogliono
attuare la completa mercificazione in campi essenziali quali l’agricoltura,
la gestione dell’acqua, dell’energia, dei rifiuti, dell’istruzione e della
produzione di sapere, dei trasporti e della sanità».
Per questo tema portante del forum alternativo, che comincerà il 4, un
giorno prima della riunione ufficiale, sarà il ruolo dell’Europa nelle
trattative che si svolgeranno a Cancun sulla privatizzazione dei servizi e
dei beni comuni, a partire dall’acqua, sulle pensioni e sulla politica
agricola, con particolare attenzione al tema degli ogm. Un occhio di
riguardo sarà ovviamente riservato al ruolo dell’Italia, che ha la
presidenza di turno dell’Ue e che stando a indiscrezioni filtrate sui
giornali avrebbe intenzione di promuovere un piano protezionista firmato
Tremonti con l’avallo di Silvio Berlusconi.
Il controvertice cade inoltre in un momento molto particolare per la vita
politica locale. A ottobre infatti si voterà il rinnovo dell’amministrazione
provinciale autonoma. E così, se il centrosinistra che guida la Provincia
con il margheritino Lorenzo Dellai ha concesso ai manifestanti il palafiere
«Bàltera» per il forum, un servizio di trasporti gratuito e un campeggio da
duemila posti a Torbole sul Garda, a tre chilometri dal summit, la destra
sostiene invece il ministro degli esteri Franco Frattini e il suo uomo a
Trento Mario Malossini, già presidente provinciale della Dc trasmigrato in
Forza Italia e consulente della società Palazzo dei congressi di Riva del
Garda. La gestione dell’ordine pubblico è invece affidata, per ironia della
sorte, al questore Francesco Colucci, lo stesso dei giorni del G8 a Genova.