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IL CENTRO PER LA PACE DI OVADA VERRA’ INTITOLATO A RACHEL...

Publie le giovedì 11 settembre 2003 par Open-Publishing

IL CENTRO PER LA PACE DI OVADA VERRA’ INTITOLATO A RACHEL CORRIE

Giovedì 11 settembre ad Ovada verrà inaugurata la sede del Centro
d’Iniziativa per la Pace e la Nonviolenza intitolato alla memoria di
Rachel Corrie.

Simone Brocchi, volontario dell’ISM appena tornato dalla Palestina,
parlerà della sua esperienza nei territori.

Per l’occasione saranno in Italia grazie all’interessamento della
Regione Toscana, i genitori della giovane americana. Forse qualcuno
ricorderà di aver sentito parlare di lei: il 16 marzo di quest’anno,
nei territori occupati dall’esercito israeliano nella Striscia di
Gaza, una giovane pacifista di 23 anni, americana, veniva brutalmente
schiacciata da un bulldozer israeliano a cui cercava di opporsi
pacificamente. Rachel Corrie era originaria di Olympia (Washington),
e da circa un mese viveva in una tenda con altri sette attivisti
della sua organizzazione, l’International Solidarity Movement; da qui
quotidianamente partiva per "missioni" di interposizione pacifica tra
i palestinesi del vicino campo profughi e i militari israeliani.

L’International Solidarity Movement è un’organizzazione di attivisti
di tutto il mondo che utilizzando i principi dell’azione diretta
nonviolenta, si oppone all’occupazione delle terre palestinesi da
parte del governo israeliano ed in accordo al diritto internazionale
e alle risoluzioni dell’ONU che condannano tale occupazione, sostiene
il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato.

Domenica 16 marzo Rachel ed altri volontari dell’organizzazione
stavano tentando di interporsi tra i bulldozer israeliani e le case
di alcuni palestinesi, tra cui quella di un medico, a Rafah, nella
Striscia di Gaza. In quei giorni sono state centinaia le case
palestinesi distrutte dalle truppe israeliane perchè vi abitavano
presunti terroristi, e decine le vittime tra la popolazione civile.

In un messaggio inoltrato solo due giorni prima di essere uccisa
Rachel denunciava "il ricorso al fuoco indiretto di artiglieria"
anche contro i suoi compagni. Un testimone, Greg Schnabel, di
Chicago, racconta che la ragazza stava protestando davanti ai
bulldozer. "Rachel era sola davanti alla casa, mentre noi cercavamo
di fermare le operazioni. Ha urlato ai bulldozer di fermarsi.

Poi è caduta ma il mezzo ha continuato a muoversi. Abbiamo urlato
chiedendo che si fermasse ma non lo ha fatto, le è passato sopra e ha
fatto marcia indietro." (fonte: "La Repubblica" on line ? 16 marzo
2003)

Il governo israeliano, incalzato dall’opinione pubblica
internazionale, dichiara che "si tratta di un deprecabile incidente"
e poi tenta di screditare i pacifisti sostenendo che il loro
comportamento in quella zona di combattimento "non è responsabile".

Ma Rachel Corrie è una delle tante vittime innocenti di quella
violenza a cui aveva tentato di opporre pacificamente il suo corpo,
la sua voce, la sua intelligenza e il suo cuore; la sua
testimonianza, raccolta dagli amici e dalla famiglia nelle e-mail che
spediva a casa e in cui spiegava i motivi per cui rischiava
consapevolmente la vita, ora è un forte stimolo all’impegno per tutti
coloro che credono nella forza della pace e della nonviolenza.

Conoscendo la sua storia, la sua passione, il suo amore per la
giustizia, la sua fiducia nella forza della nonviolenza, il Centro
d’Iniziativa per la Pace e la Nonviolenza ha deciso di riconoscere
nella sua figura di martire (che in origine significa "testimone" )
del nostro tempo il simbolo del proprio lavoro per costruire una
civiltà di pace, dando il suo nome alla propria associazione.

I
genitori della giovane saranno ad Ovada, unica loro tappa in Italia
oltre a Firenze, giovedì 11 settembre, dove presenzieranno
all’inaugurazione del Centro e alla serata in memoria di Rachel.
Ospiti dell’Amministrazione Comunale, proseguiranno poi il loro
viaggio il giorno successivo per la Palestina, dove parteciperanno ad
altre iniziative commemorative.

Il sito di Rachel:www.rachelcorrie.org