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IL CIBO ITALIANO, RICCHEZZA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA
Publie le mercoledì 25 giugno 2003 par Open-PublishingVi inviamo il testo relativo a due iniziative che hanno coinvolto
parlamentari italiani e le maggiori associazioni ambientaliste e di
categoria (agricoltiura e consumatori) che promuovono iniziative anti OGM in
sede di comunità europea .
a cura di AltrAgricoltura
Appello dei parlamentari italiani ed europei al Presidente della Commissione
europea Romano Prodi
IL CIBO ITALIANO, RICCHEZZA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA
Egregio Presidente,
una serie di recenti atti ed orientamenti dell’Unione lasciano presagire
che è ormai prevedibile la fine della moratoria per le autorizzazioni all’
introduzione degli organismi geneticamente modificati nell’agricoltura
europea e che si approssimano decisioni di eccezionale rilievo per difendere
le peculiarità dei sistemi alimentari sedimentati in secoli di storia nel
nostro continente.
Come italiani eletti nel Parlamento nazionale ed europeo siamo
particolarmente preoccupati per le conseguenze che potrebbero derivarne per
la produzione agricola ed alimentare del nostro Paese e per le consuetudini
dei coltivatori e dei consumatori.
L’Italia ha un sistema agroalimentare unico, fortemente
interconnesso con i contesti territoriali e culturali delle varie regioni
del Paese. La nostra produzione si è affermata nel mondo per la qualità: i
prodotti certificati a vario titolo, a denominazione d’origine protetta,
classificati come tipici e tradizionali o ottenuti con il metodo biologico
costituiscono una realtà in crescita vertiginosa, la più efficace ’carta
vincente’ che l’agroalimentare italiano può giocare in uno scenario
internazionale tendente alla globalizzazione e all’appiattimento del gusto.
Questa qualità diffusa della nostra produzione ha origine nella peculiarità
del sistema produttivo. L’agricoltura italiana è esercitata su un territorio
a forte variabilità pedologica e climatica, con notevole incidenza di aree
collinari e montane, con una superficie aziendale molto parcellizzata e con
una stretta interazione fra aree coltivate ed aree naturali e boschive. E’
questo intreccio fra natura e lavoro dell’uomo che ha generato paesaggi
agrari inimitabili.
Immaginare una ’coesistenza’ fra colture geneticamente modificate,
convenzionali e biologiche in contesti di questo genere appare
improponibile. Le misure di prevenzione che suggerisce la Commissione
europea per assicurare la segregazione delle filiere ed impedire la
contaminazione avrebbero costi insostenibili per l’intero sistema
agroalimentare se applicate in realtà dove l’intreccio fra qualità
certificata delle produzioni, origine territoriale della materia prima e
biodiversità costituisce il valore aggiunto decisivo per l’affermazione nel
mercato e non garantirebbero, nel caso dell’agricoltura italiana, una reale
affidabilità. Con l’entrata in vigore delle nuove norme comunitarie sull’
etichettatura gli agricoltori e gli imprenditori della trasformazione
sarebbero costretti ad affrontare sul mercato interno ed internazionale
problemi di credibilità nei confronti dei consumatori che metterebbero a
repentaglio la sopravvivenza dei prodotti tipici e biologici, a partire
dalle produzioni di punta del nostro Paese.
Pertanto, ferme restando le ulteriori perplessità che derivano dall’assenza
di evidenze scientifiche attestanti l’innocuità degli OGM per la salute
umana e per l’ambiente, Le chiediamo di farsi promotore delle seguenti
misure indispensabili, a nostro giudizio, per salvaguardare la peculiarità
del ’mangiare italiano’:
– assicurare il mantenimento della moratoria sull’autorizzazione di nuovi
organismi geneticamente modificati fino alla definitiva approvazione dei
regolamenti comunitari in materia di etichettatura e tracciabilità e alla
definizione di una normativa cogente sulla responsabilità del danno;
– per garantire la praticabilità della separazione fra filiere OGM e
OGM-free è indispensabile mantenere soglie di tolleranza non superiori allo
zero analitico per la contaminazione accidentale delle sementi, una scelta
tecnicamente praticabile come dimostrano centinaia di fornitori in tutto il
mondo in grado di certificare la purezza del prodotto. Qualsiasi diversa
opzione nel settore strategico delle sementi determina contaminazioni a
valle incontrollabili;
– riconoscere la peculiarità dei sistemi territoriali agroalimentari ed
ambientali che fondano il loro sviluppo sulla promozione della qualità e
delle caratteristiche tradizionali e tipiche delle produzioni, in quanto
aree da mantenere indenni, in via permanente, dalle coltivazioni OGM; in
ogni caso, al di fuori delle aree suddette, i costi per mettere in atto le
misure indispensabili per prevenire la contaminazione non possono essere
posti a carico degli agricoltori convenzionali e biologici, nel rispetto di
uno dei principi-guida della legislazione europea in materia ambientale, in
base al quale ’chi inquina paga’;
– sostenere lo svolgimento di un grande programma di ricerca pubblica sul
futuro dell’agricoltura e della sicurezza alimentare in Europa, a partire da
una attenta verifica delle implicazioni economiche, sanitarie ed ambientali
delle biotecnologie e delle loro potenzialità innovative, programma in grado
conferire al settore pubblico una autonoma capacità di valutazione, oggi
fortemente deficitaria a fronte dell’impegno in materia delle grandi imprese
multinazionali titolari dei brevetti;
– confermare e difendere la validità dell’approccio precauzionale europeo
nell’ambito del negoziato agricolo in corso presso l’Organizzazione Mondiale
del Commercio.
Parlamentari italiani firmatari dell’Appello a Romano Prodi "Il cibo
italiano, ricchezza per l’Italia e per l’Europa"
Gruppo Verdi
De Petris Loredana, Pecoraro Scanio Alfonso, Zanella Luana, Boco Stefano,
Donati Anna, Ripamonti Natale, Cento Paolo, Turroni Sauro, Martone
Francesco, Carella Francesco, Zancan Giampaolo, Cortiana Fiorello,
Bulgarelli Mauro, Cima Laura, Lion Marco, Boato Marco
Gruppo Margherita
Marcora Luca, Realacci Ermete, Bindi Rosy, Castagnetti Pierluigi, Parisi
Arturo, Dato Cinzia, Toia Patrizia, Franceschini Dario, Vallone Giuseppe,
Liguori Ettore, Fabris Mauro, Baio Dossi Emanuela, Pistelli Lapo, Ruggieri
Orlando, Ruggeri Ruggero, Potenza Antonio, Rusconi Antonio, Loddo Santino
Adamo, Ciani Fabio, Micheli Enrico Luigi, Volpini Domenico, Sinisi
Giannicola, Pasetto Giorgio, Loddo Tonino, Tanoni Italo, Squeglia Pietro,
Rocchi Carla, Stradiotto Marco, Carbonella Giovanni, Santagata Giulio,
Burtone Giovanni, Vernetti Gianni, Mosella Donato, Milana Riccardo, De
Franciscis Alessandro, Iannuzzi Tino, Maccanico Antonio, Ladu Salvatore,
Bianchi Giovanni, Molinari Giuseppe, Merlo Giorgio, Gentiloni Paolo,
Morgando Gianfranco, Mantini Pierluigi, Lettieri Mario, Bimbi Franca, Monaco
Francesco, Soro Antonello, Bressa Gianclaudio, Boccia Antonio, Fioroni
Giuseppe, Fanfani Giuseppe, Giachetti Roberto, Del Bono Emilio, Loiero
Agazio, Cardinale Salvatore, Banti Egidio, Duilio Lino, Ruta Roberto,
Villari Ricardo, Reduzzi Giuliana, Carra Enzo, Meduri Luigi Giuseppe,
Fistarol Maurizio
Gruppo Alleanza Nazionale
Salerno Roberto, Arrighi Alberto, Pedrizzi Riccardo, Bonatesta Michele,
Mussolini Alessandra, Meduri Renato, Florino Michele, Pellicini Piero,
Morselli Stefano, Zappacosta Lucio, Kappler Domenico, Massucco Alberto,
Menardi Giuseppe, Ulivi Roberto, Consolo Giuseppe, Grillotti Lamberto,
Specchia Giuseppe, Cozzolino Carmine, De Masi Vincenzo, Delogu Mariano,
Balboni Alberto, Semeraro Giuseppe, Tatò Biagio, De Corato Riccardo,
Valditara Giuseppe, Tofani Oreste, Bobbio Luigi, Mulas Giuseppe, Bevilacqua
Francesco, Ragno Salvatore, Magnalbò Luciano, Bucciero Ettore, Caruso
Antonino, Servello Francesco, Pontone Francesco, Collino Giovanni, Pace
Lodovico, Anedda Gianfranco, Lisi Ugo, Pepe Antonio, Cannella Pietro, Napoli
Angela, Conte Giorgio, Landolfi Mario, Cola Sergio, Ronchi Andrea, Malgieri
Gennaro, Airaghi Marco, Benedetti Valentini Domenico, Maggi Ernesto, Messa
Vittorio, Coronella Gennaro, Catanoso Basilio, Martini Luigi, Rositani
Guglielmo, Leo Maurizio, Paolone Benito, Carrara Nuccio, Raisi Enzo, Franz
Daniele, Taglialatela Marcello, Bellotti Luca, Villani Miglietta Achille,
Cirielli Edmondo, Briguglio Carmelo, Buontempo Teodoro, Lo Surdo Stefano,
Bornacin Giorgio, Pezzella Antonio, Patarino Carmine, Mancuso Gianni,
Delmastro Delle Vedove Sandro, Ghiglia Agostino, Fatuzzo Fabio, Meroi
Marcello, La Starza Giulio Antonio
Gruppo Democratici di Sinistra
Bandoli Fulvia, Folena Pietro, Buffo Gloria, Mariani Paola, Fumagalli Marco,
Preda Aldo, Grignaffini Giovanna, Vigni Fabrizio, Vicini Antonio, Flammia
Angelo, Giovannelli Fausto, Di Siena Piero, Basso Marcello, Vitali Walter,
Panattoni Giorgio, Mariani Raffaella, Acciarini Maria Chiara, Lolli
Giovanni, Abbondanzieri Marisa, Calzolaio Valerio, Zanotti Katia, Battaglia
Augusto, Labate Grazia, Trupia Lalla, Pinotti Roberta, Olivieri Luigi,
Pizzinato Antonio, Bonfietti Daria, Rotondo Antonio, Montino Esterino
Gruppo Forza Italia
Piccioni Lorenzo, Ognibene Liborio, Cantoni Giampiero, Gentile Antonio,
Nocco Giuseppe, Giuliano Pasquale, Costa Rosario Giorgio, Malan Lucio,
Girfatti Antonio, Bettamio Giampaolo, Salini Rocco, Ioannucci Maria Claudia,
Guaschi Vittorio, Scarabosio Aldo, Fabbri Luigi, D’Ippolito Ida, De Rigo
Walter, Chirilli Francesco, Manunza Ignazio, Federici Pasqualino, Manfredi
Luigi, Boscetto Gabriele, Pessina Vittorio, Zorzoli Alberto, Iannuzzi
Raffaele, Izzo Cosimo, Milanato Lorena, Paniz Maurizio,
Gruppo Rifondazione Comunista
Vendola Nichi, Malabarba Luigi, Sodano Tommaso, Deiana Elettra, Valpiana
Tiziana
Gruppo Lega Nord
Vascon Luigino, Agoni Sergio, Calderoli Roberto, Martini Francesca, Ercole
Cesare, Boldi Rossana, Tirelli Francesco, Stiffoni Piergiorgio, Franco
Paolo, Rossi Guido, Parolo Ugo, Polledri Massimo, Fontanini Pietro, Bianchi
Clerici Giovanna, Didonè Giovanni, Parolo Ugo, Dussin Guido,
Gruppo per le Autonomie
Peterlini Oskar, Brugger Siegfried, Widmann Johann, Carrara Valerio, Salzano
Francesco, Rollandin Augusto
Gruppo CCD-CDU Unione democristiana di Centro
Gubert Renzo, Eufemi Maurizio, Ciccanti Amedeo, Iervolino Antonio, Meleleo
Salvatore, Borea Leo, Forlani Alessandro, Compagna Luigi, D’Agrò Luigi,
Rotondi Gianfranco, Peretti Ettore
Gruppo Comunisti Italiani
Cossutta Maura, Pistone Gabriella
Gruppo Socialisti Democratici Italiani
Ceremigna Enzo, Di Gioia Lello, Pappaterra Domenico, Buemi Enrico
Nuovo PSI
Crinò Francesco
Europarlamentari firmatari dell’Appello a Romano Prodi "Il cibo italiano,
ricchezza per l’Italia e per l’Europa"
Gruppo Verde/Alleanza libera europea
FRASSONI, Monica , Copresidente
CELLI, Giorgio , Membro
MESSNER, Reinhold , Membro
Gruppo "Unione per l’Europa delle nazioni"
SEGNI, Mariotto , Membro
Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica
COSSUTTA, Armando , Membro
MORGANTINI, Luisa , Membro
Gruppo del Partito europeo dei liberali, democratici e riformatori
COSTA, Paolo , Vicepresidente
CAVERI, Luciano , Membro dell’Ufficio di presidenza
SBARBATI, Luciana , Membro dell’Ufficio di presidenza
DI PIETRO, Antonio , Membro
FORMENTINI, Marco , Membro
PROCACCI, Giovanni , Membro
Gruppo del Partito del socialismo europeo
NAPOLETANO, Pasqualina , Vicepresidente
BOSELLI, Enrico , Membro dell’Ufficio di presidenza
GHILARDOTTI, Fiorella , Membro dell’Ufficio di presidenza
IMBENI, Renzo , Membro dell’Ufficio di presidenza
CARRARO, Massimo , Membro
FAVA, Giovanni Claudio , Membro
LAVARRA, Vincenzo , Membro
NAPOLITANO, Giorgio , Membro
PACIOTTI, Elena Ornella , Membro
PITTELLA, Giovanni , Membro
RUFFOLO, Giorgio , Membro
SACCONI, Guido , Membro
TRENTIN, Bruno , Membro
VATTIMO, Gianni , Membro
VELTRONI, Walter , Membro
VOLCIC, Demetrio , Membro
Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratico-cristiano)
BODRATO, Guido, Membro dell’Ufficio di presidenza
COLDIRETTI, VERDI AMBIENTE E SOCIETA’, ANCC-COOP, GREENPEACE,
FEDERCONSUMATORI, CODACONS, CNA-ALIMENTARE, WWF, LEGAMBIENTE, LIPU, ASSEME,
ADUSBEF, ACU, ADICONSUM, COM.SCIENT.EQUIVITA
PRECAUZIONE SUGLI OGM
LETTERA APERTA DELLE ORGANIZZAZIONI DELLA FILIERA AGROALIMENTARE E DELLE
ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E CONSUMERISTE ITALIANE
AI DEPUTATI EUROPEI
On. Deputati,
l’ormai prossima approvazione dei regolamenti su etichettatura e
tracciabilità dei derivati da OGM nei prodotti per l’alimentazione umana e
nei mangimi è oggetto di una discussione senza precedenti, che ha coinvolto
tanto il decisore politico quanto le organizzazioni della società civile di
tutti gli Stati membri.
A questo dibattito le organizzazioni agricole, della distribuzione, dell’
artigianato agroalimentare e le associazioni ambientaliste e dei consumatori
italiane hanno dato un contributo coeso negli obiettivi e puntuale nelle
soluzioni tecniche proposte, a testimonianza che sulla questione OGM, la
società civile esprime non solo opinioni, bensì soluzioni tecniche frutto
di un sapere scientifico consolidato e diffuso.
In conseguenza, facciamo nuovamente appello ai parlamentari europei affinché
i regolamenti in approvazione siano contraddistinti da quei contenuti che
rendano effettivo l’esercizio del principio di precauzione a salvaguardia
dell’ambiente, della salute del consumatore e della concorrenza delle
imprese, seguendo le raccomandazioni per la seconda lettura approvate dalla
Commissione ambiente del Parlamento Europeo il 22 maggio scorso e in
particolare:
1.Misure anti-contaminazione
La contaminazione di colture tradizionali e biologiche (cosiddetta
"coesistenza") è uno dei maggiori problemi connessi con la coltivazione di
OGM, sicchè appare fondamentale assicurare misure chiare e una legislazione
complessiva a livello europeo contro la contaminazione, per poter garantire
la sostenibilità di un’agricoltura di qualità, tipica e tradizionale in
assenza di OGM in Europa sul lungo periodo.
Sosteniamo pertanto gli emendamenti n.42, 6, 14, 28, 15, 29.
2.OGM non autorizzati in Europa
E’ inaccettabile tollerare la presenza di OGM non autorizzati nella catena
alimentare.
Sosteniamo pertanto gli emendamenti n.3, 41, 43.
3.Soglia di tolleranza per l’etichettatura di OGM autorizzati
La soglia massima di contaminazione accidentale da OGM dello 0,5%, oltre la
quale è d’obbligo l’etichettatura dei prodotti alimentari e dei mangimi,
fatta propria dal Parlamento europeo e riproposta dalla Commissione
ambiente, è un punto qualificante e irrinunciabile per verificare la
coerenza della scelta politica con gli orientamenti espressi dall’opinione
pubblica e dagli imprenditori agricoli della UE.
Sosteniamo pertanto gli emendamenti n.2, 19, 21, 33, 35.
4.Misure d’urgenza
Gli Stati membri devono poter adottare proprie misure d’urgenza (includendo
anche la temporanea sospensione dell’autorizzazione), nel caso in cui un OGM
possa presentare dei rischi per la salute o per l’ambiente, tenuto conto
delle condizioni territoriali dell’agroecosistema.
Sosteniamo pertanto l’emendamento n. 40.
5.Esclusione degli OGM "viventi" dal campo d’applicazione del regolamento
E’ importante assicurare una distinzione fra le procedure d’autorizzazione
per gli OGM "viventi" (sementi) da quelli concernenti le derrate alimentari.
E’ quindi necessario escludere gli OGM viventi dal futuro regolamento e
beneficiare invece della procedura di valutazione e autorizzazione definita
dalla direttiva 2001/18/EC. In ogni caso la soglia di riferimento per una
eventuale contaminazione deve essere pari allo zero.
Sosteniamo pertanto gli emendamenti n. 4, 5, 10, 12, 23, 26.
Nel caso in cui in questi regolamenti si dovesse fare riferimento specifico
alle sementi, sosteniamo gli emendamenti n. 13, 27, 36, 37, 38, che dovranno
essere applicati al fine di garantire una valutazione del rischio analoga a
quella stabilita dalla direttiva 2001/18/EC.
Lacune relative alla contaminazione genetica.
La propagazione degli OGM nell’ambiente è irreversibile. A breve termine
sarà difficile e costoso limitare la presenza accidentale di OGM nelle
colture non-OGM se chiare misure volte ad evitare la contaminazione genetica
non venissero prese oggi.
Di conseguenza, al7 di la dei regolamenti su etichettatura e tracciabilità
degli OGM, è urgente colmare alcune lacune attualmente presenti nel
dispositivo in materia di biosicurezza, al fine di evitare la contaminazione
genetica. Tale dispositivo dovrà essere rafforzato in modo da definire
altresì le responsabilità di chi introduce gli OGM nell’ambiente: in
particolare, le responsabilità dei notificanti che chiedono autorizzazioni
di messa sul mercato (industrie sementiere) dovranno essere chiaramente
stabilite. In virtù del principio "chi inquina paga", i costi in caso di
contaminazione dovranno essere a carico dell’agricoltura OGM e non dell’
agricoltura convenzionale o biologica, ne tanto meno i contribuenti europei.