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IL DOPPIO GIOCO DI MARONI LE IPOCRISIE DEI TANTI

Publie le mercoledì 5 maggio 2004 par Open-Publishing

dichiarazione di Luciano Muhlbauer (segreteria nazionale SinCobas)

Come già alcuni mesi fa, la sparata del Ministro Maroni sul modello di rappresentanza sindacale ha sollevato un gran polverone. Ed esattamente come nel caso degli autoferrotranvieri, alle parole di un giorno non segue alcun fatto. Anzi, oggi come allora, le dichiarazioni in chiave elettorale del Ministro leghista sono accompagnate dalla politica ben più reale del suo sottosegretario Sacconi, ispiratore della linea dura contro i tranvieri e dell’intervento poliziesco contro gli operai di Melfi.

In Italia esiste da tempo un drammatico problema di democrazia e libertà sindacali e una situazione più arretrata e antidemocratica rispetto a molti paesi dell’Unione Europea. Per non parlare della condizione di autentica anticostituzionalità determinatasi sin dal 1995, poiché il referendum popolare sul art.19 dello Statuto dei lavoratori aveva abolito il monopolio burocratico della rappresentanza da parte di Cgil-Cisl-Uil ed il legislatore non è mai intervenuto, nonostante la Costituzione lo imponesse.

Le vertenze dei tranvieri, di Melfi e dell’Alitalia non hanno fatto altro che portarlo alla superficie. Hanno reso di pubblico dominio ciò che una omertà tutta bipartisan aveva coperto. E non a caso oggi sulla stampa le ipocrisie si sprecano.

L’ex ministro del lavoro del governo di centrosinistra, Tiziano Treu, non trova di meglio che sposare un progetto caro allo stesso duo Maroni-Sacconi, cioè l’attacco al contratto nazionale e l’introduzione dei contratti territoriali. Non solo non c’entra nulla la democrazia sindacale, ma proprio Melfi sta lì a dimostrare il fallimento di una esperienza concreta di contratto territoriale.

Bisogna invece uscire dalle tante strumentalità e dalle molte ipocrisie ed affrontare il problema vero.

Una legge sulla rappresentanza democratica e trasparente è l’unica strada percorribile, poiché non è accettabile che le regole vengano definite da Cgil-Cisl-Uil e controparti. Non si può essere allo stesso tempo parte in causa ed erigersi a giudice imparziale.

In secondo luogo, occorre da subito introdurre l’obbligatorietà del voto dei lavoratori sui contratti, perché i mandati in bianco sono inaccettabili e poi non funzionano neanche.

In terzo luogo, va rivista la legge antisciopero 146/90. Un sistema di regole iniquo e unilaterale, che vale soltanto per i lavoratori e non per la controparte, non è soltanto antidemocratico, ma spinge le vertenze contrattuali alla drammatizzazione.

Su questi tre punti il SinCobas è disponibile ed interessato al più ampio confronto con altre forze sindacali, sociali e politiche, senza pregiudiziali. Per quanto riguarda le sparate e le ipocrisie, le rimandiamo al mittente.